vespa-di-mareAnimali letale: La vespa di mare

Sin da piccolo mi sono interessato agli animali e ancora oggi guardo decine di documentari l’anno, specialmente sul mare e i suoi abitanti. Una domanda che mi sono posto tantissime volte è quale fosse l’animale più velenoso per l’uomo; la risposta è sempre stata: non si sa!
Negli ultimi tempi sono state stilate decine di liste degli animali più velenosi al mondo e ognuna di loro ha posto in cima quello più “simpatico” o quello meno conosciuto, giusto per dare proprio contributo ad un elenco che si cerca di comporre da moltissimo tempo. Ma perchè è così difficile definire l’animale più velenoso per l’uomo?
Semplicemente perchè non si può ragionare solo per tossicità del veleno, ma occorrono numerosi altri fattori. Giusto per elencare alcuni dei criteri di valutazione di “pericolosità” di un animale normalmente si prendono in causa:
– tossicità del veleno;
– sviluppo di un eventuale antidoto;
– quantità iniettata nel caso di puntura o morso;
– tipo di veleno ( se emotossico, neurotossico, ecc..);
– tempo di effetto del veleno;
– rarità dell’animale;
– frequenza di interazione con l’uomo;
– aggressività dell’animale;
– numero di vittime accertate ogni anno.
Questa lista è incompleta e ogni anno qualcuno introduce nuovi criteri e fattori di cui tenere conto. In ogni caso spesso si leggono gli stessi nomi in cima alla classifica: mamba nero, ragno delle banane, serpente marino, polpo dagli anelli blu, conide, taipan, vipera dal Gabon…
Sfogliando le numerose liste ho notato però che c’è un animale che se non è al primo, non scende sotto il terzo posto. E’ conosciuto come vespa di mare o cubomedusa.
Il nome “vespa di mare” viene attribuito a diverse specie di meduse, ma io in questo articolo mi riferirò a quella ritenuta più pericolosa, cioè la Chironex fleckeri. Questo fantasma dei mari è stata trovata per lo più in Australia settentrionale e nelle acque tropicali di Nuova Guinea, ma alcuni esemplari sono anche presenti nelle acque del Brunei, Indonesia, Filippine e Vietnam.
La si incontra in estate, i tra novembre e maggio (siamo nell’emisfero australe), specialmente presso spiagge sabbiose e vicino agli estuari dei fiumi dove pare vada a riprodursi. Il rischio di imbattersi in una pericolosa vespa di mare è alto in certe zone dell’Australia e proprio questo fattore la fa balzare in cima alla lista degli animali più temuti.
La Chironex fleckeri è caratterizzata da una campana squadrata con 4 facce ben distinte. Il colore è pressochè trasparente e ciò la rende praticamente invisibile nell’acqua. I suoi tentacoli si possono estendere fino a 3 m, mentre la campana non supera i 30 cm di diametro.
È in grado di raggiungere una velocità considerevole, di circa 7 Km/h (ciò significa che no, non si riesce seminarla a nuoto!), e dispone di quattro fasci oculari con 24 occhi ciascuno: detto più semplicemente ha una vista a 360°, riconosce e può seguire oggetti con lo sguardo pur non avendo sistema nervoso centrale.
I lunghi tentacoli sono coperti da decine di migliaia di nematocisti, cioè organi veleniferi che compongono le cellule dette cnidoblasti (o cnidociti o cnidocisti), responsabili della somministrazione del veleno che causa nelle prede shock e arresto cardiaco. Le sue prede sono solitamente piccoli pesci e crostacei e i loro nemici naturali sono le tartarughe, invulnerabili ai suoi attacchi grazie alla dura corazza e all’epidermide spessa.
Cosa succede se una persona mentre nuota la urta per errore? La maggior parte delle volte la vespa di mare la ammazza! Quando il tentacolo tocca la pelle gli cnidoblasti “scattano” ed estroflettono un filamento acuminato che contiene il veleno. I barbigli accuminati perforano la pelle fino a 1 mm di profondità e iniettano il veleno. Sin dal primo istante si prova un estremo dolore, tanto più intenso quanto più ampia è la superficie colpita. La reazione istintiva è quella di divincolarsi con fortissimi strattoni per staccare il tentacolo all’animale, ma così facendo il tentacolo stesso ti si avvinghia addosso più strettamente aumentando la superficie di contatto e attivando ulteriori nematocisti.
Secondo alcuni sventurati che hanno provato sulla loro pelle i tentacoli urticanti della vespa di mare, il dolore urticante che si prova, pur essendo in acqua, è simile alla sensazione di essere marchiati a fuoco o presi a frustate.
Da questo momento lo sventurato ha circa tre minuti di vita, e abbiamo supposto che il contatto avvenga solo con un tentacolo: la Chironex ne ha circa 60 e ognuno di loro è più che sufficiente per uccidere un uomo adulto.
Il veleno della vespa di mare ha un triplice effetto sull’organismo: da principio brucia la pelle causando un dolore costante e molto intenso; poi attacca il sistema nervoso, causando nei casi peggiori anche epilessia ( e conseguente annegamento); infine si dirige al cuore, provocando spasmi e stato di shock. Solo se si riesce a raggiungere la riva o una barca in tempo si capisce cosa sia successo: la zona colpita è segnata da lividi rosso vivo, circondata da macchie rosse simili ad arabeschi e i segni delle punture luccicano al sole come ghiaccio.
In brevissimo tempo la situazione degenera: il battito cardiaco diventa irregolare, si inizia a far fatica a respirare e i polmoni iniziano a chiudersi. Passati tre minuti giunge la morte per arresto cardiaco o respiratorio.
Ci sono molte persone che però sono riuscite a salvarsi da quella brutta esperienza, anche grazie al pronto intervento ( lungo le spiagge australiane ci sono numerosi centri e torrette attrezzate all’evenienza). In caso di pronto intervento i guai sono ben lungi dall’essere terminati: i lividi diventeranno scuri e la pelle entra in necrosi nel giro di 12-18 ore, gonfiandosi e lasciando profonde cicatrici. Il bruciore invece rimarrà per molto più tempo, fino a 6 settimane.
Il veleno della Chironex è una complessa miscela di polipeptidi, proteine e tossine. L’LD50 è pari a 0,004 mg/Kg, il valore in assoluto più basso (quindi più letale) registrato negli animali velenosi. Se vogliamo fare un paragone è 33 volte più potente rispetto a quello un ragno delle banane e 80 volte quello di un Mamba Nero. Ha pari potenza rispetto a quello di un polpo dagli anelli blu (altro animaletto acquatico australiano da cui non c’è salvezza) ma la vespa di mare è in grado di un dosaggio ben maggiore.
La cosa che ne amplifica la già altissima pericolosità è che i tentacoli possono continuare a pungere anche separati dall’animale e continueranno a farlo finché il tentacolo non si decomporrà naturalmente, anche se seccato al sole. Addirittura se si versa dell’acqua su un tentacolo secco questo si rivitalizza!
Presso molte spiagge australiane l’antidoto è disponibile direttamente in loco; inoltre nei maggiori siti turistici sono state anche montate reti anti-vespa, in modo da tenerle lontane dalle spiagge. Naturalmente se dovessimo andare a farci una nuotata in Australia indossando una muta non dovremmo preoccuparci.
La Chironex fleckeri lungo le coste australiane ha finora causato 67 vittime accertate, più almeno altre 100 per annegamento. Si stima che questo valore si sottostimato perchè ogni anno “spariscono” in mare decine di persone che non vengono più ritrovate. Per tutti questi motivi è chiaro il motivo per cui la vespa di mare è sempre sul podio nella classifica degli animali più velenosi del mondo.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere