La triste storia di Blanche Monnier

Molti pensano che la morte sia la cosa peggiore che possa capitare, ma a volte la morte diventa un sollievo. Peggio della la morte credo ci siano molte cose: c’è la tortura, la paralisi senza poter comunicare le proprie emozioni che provocano alcune malattie e incidenti, la violenza personale senza poter reagire, la segregazione…
Ciò che ha dovuto sopportare Blanche Monnier può solo essere immaginato, ma sicuramente, per quanto ci possiamo sforzare, credo che nessuno di noi possa capire a fondo cosa questa donna abbia davvero provato per 25 anni.
La foto che vi mostro è stata scattata nel 1901, quando venne ritrovata dopo 25 anni di prigionia in casa sua, all’età di 50 anni.
Quando Blanche aveva 25 anni, si innamorò di un ricco avvocato, che però aveva diversi anni in più della ragazza. Erano tempi diversi (siamo nel 1876) e la famiglia Monnier badava molto alla forma e alle apparenze. Data l’età matura dell’uomo la famiglia della giovane non vedeva di buon occhio la relazione e il solo pensiero di dare scandalo li convinse ad una soluzione drastica. Decisero così di chiuderla nel piano interrato, in una stanza usata per gli ospiti, finché non si fosse arresa al loro volere e non avesse rinunciato a quello che loro ritenevano un amore scellerato. Ma la ragazza non si arrese e sopportò una vita di prigionia senza poter nemmeno vedere il sole.
Venne liberata nel 1901, dopo che la polizia ricevette un messaggio da un anonimo. La segnalazione diceva pressochè così:

<<Ci terrei ad informarvi di un fatto davvero grave. Sto parlando di una donna, rinchiusa nell’appartamento di Madame Monnier, denutrita e costretta a vivere da venticinque anni in una putrida latrina.>>

In seguito alla segnalazione la polizia si presentò a casa Monnier con un mandato di perquisizione. Blanche venne ritrovata legata con delle catene al materasso, rinchiusa a chiave in una stanza da cui proveniva un odore nauseabondo. Banche aveva ormai 50 anni e le sue condizioni erano terribili: pesava meno di 25 kg, era nuda e tutto il suo corpo era pieno di piaghe e escoriazioni. Era prossima alla morte , drasticamente indebolita e in evidente stato di confusione.
Il luogo nel quale era stata segregata era in uno stato a dir poco disumano , pieno (tra l’altro) delle sue stesse feci.
Arrivata in ospedale vide finalmente (dopo 25 anni) la luce del sole ; i medici che la ebbero in cura dissero che provò un immenso piacere nell’essere lavata e nel poter respirare finalmente aria pulita.
Al processo vennero accusati al madre e Marcel, il fratello di Blanche (il padre era morto da tempo). La madre di Blanche, data l’età avanzata (quasi 80 anni), venne mandata in manicomio, dove morì 15 giorni dopo. Marcel fu invece processato e condannato a soli 11 mesi di reclusione: la pena fu così esigua perche l’uomo venne dichiarato semplicemente “persona informata dei fatti”.
Durante le deposizioni una vicina si presentò a testimoniare dichiarando di aver udito un giorno una voce di donna gridare:

<<Che cos’ho fatto per meritarmi questo? Se Dio esistesse non lo permetterebbe>>

Blanche venne ricoverata presso l’ospedale Hotel-Dieu di Parigi. riacquistò qualche chilo, ma la sua salute, sia fisica che mentale, era comunque ormai compromessa. Quel lunghissimo tempo trascorso quasi in totale isolamento turbarono irreparabilmente la sua psiche , facendola cadere in una fase di assoluta demenza e confusione. Morì nel 1913, in un ospedale psichiatrico finalmente liberata dal dolore provato per metà della sua vita.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere