La grande fuga del polpo Inky

Il polpo (non polipo come a volte viene erroneamente definito) è uno degli animali più intelligenti sulla Terra. Nonostante finisca spesso sulle nostre tavole conosciamo davvero poco di questa creatura e gli scienziati ne scoprono continuamente nuove abilità.
Ha tre cuori, ha una forza a dir poco eccezionale, la sua pelle può mutare colore 177 volte all’ora, ha …tentacoli che si autorigenerano e occhi molto simili a quelli umani, ma specializzati e più funzionali: già queste doti fisiche dovrebbero lasciare intendere alle potenzialità di questo cefalopode, ma analizzando quelle cerebrali c’è da rimanere a bocca aperta.
Il polpo ha un’ottima memoria a breve termine, sa risolvere i problemi, attraversare labirinti e adora giocare; sa adoperare oggetti, aprire bottiglie e barattoli e sa imparare dai propri errori; ma soprattutto ha un orientamento formidabile che lo guida al suo obiettivo senza alcun errore.
Scritto così non rende molto l’idea delle potenzialità di questa creatura, ma ciò che è accaduto il 12 aprile 2016 ha dell’incredibile.
Parto dal film d’animazione “Alla ricerca di Dory” (Finding Dory) che è uscito il 17 giugno 2016 nelle sale americane. Nella pellicola uno dei protagonisti è Hank, un polpo che vive in un acquario e che vorrebbe vivere la sua vita in cattività; per tutto il film il polpo si adopera per scappare dalla struttura, analizzando ogni via di fuga e ogni opportunità per tentarla, fino a riuscirci. Bene, vi ho raccontato anche la vicenda del polpo Inky perché è esattamente ciò che è successo nella realtà!
“Allungo un po’ il brodo”…
Nel 2014 il simpatico polpo della grandezza di un pallone da rugby venne catturato in Nuova Zelanda da un ricercatore e portato al National Aquarium di Napier dove, dopo un periodo di quarantena, è stato messo in una vasca ed esposto al pubblico, diventando subito un’attrazione principale. Gli è stato dato il nome Inky e per due anni ha pazientemente atteso un’opportunità per tornare a casa.
Eh sì, Inky sognava la libertà e in quel tempo ha studiato un piano infallibile per ottenerla. Come ogni carcerato ha familiarizzato con ogni pietra della sua vasca, ogni anfratto e ogni fessura, alla ricerca di un punto debole della sua prigione, in piccolo spiraglio in cui infilarsi per evadere.
E l’opportunità è giunta, appunto, la notte del 12 aprile 2016, quando, approfittando di una disattenzione degli addetti alla manutenzione delle vasche, ha scoperto che il coperchio della sua vasca non era ben chiuso. Lo ha sollevato quel tanto da sgusciare fuori e raggiungere l’ingresso di un grosso tubo di scarico che portava diritto a mare.
Per oltre 50 m si è fatto strada la buio in un cunicolo largo 150 mm, ma alla fine i suoi sforzi sono stati premiati e dopo aver fatto saltare il filtro è riuscito a tuffarsi nelle acque della Hawke’s Bay.
I segni inequivocabili del passaggio di Inky sono stati individuati dal personale il giorno dopo, che ha trovato alcune ventose all’imbocco del tubo di scarico e che ha potuto solo confermare la riuscita dalla fuga di Inky: lo scarico conduceva direttamente al mare, quindi alla tanto desiderata libertà.
Inky è solo l’ennesima conferma che i polpi sono creature curiose, attente osservatrici e soprattutto molto intelligenti: apprendono senza alcun tipo di insegnamento perché, per loro, lo studio e l’osservazione dell’oggetto è tutto. Per questo Inky ha raggiunto nuovamente il mare: per quasi due anni deve aver osservato con cura quel tubo di scarico trasformando in realtà un progetto accurato.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere