Il quadro del vecchio pescatore

Negli ultimi 20 anni si è fatto un grande vociare sul quadro della Gioconda perché sono in molti a ritenere che il buon Leonardo da Vinci non abbia semplicemente ritratto la Monna Lisa, ma abbia voluto inserire all’interno della sua opera messaggi segreti e significati nascosti. Si è detto che sotto la figure della Gioconda ci sia un’altra immagine, si è detto che la geometria del volto è “troppo” precisa, si è detto che il sorriso e lo sguardo diano delle indicazioni su quello che sarebbe un autoritratto di Leonardo…
La Gioconda è senza dubbio uno dei quadri più famosi ed enigmatici del mondo, ma ce ne sono moltissimi altri ancora più misteriosi ed inquietanti, sui quali un buon osservatore può notare degli insoliti accorgimenti del pittore per comunicare qualcosa. Il quadro di cui vi parlo qui nasconde un segreto davvero curioso e ancora oggi non si capisce se sia stato voluto o casuale.
Prima di parlare del quadro però devo darvi qualche indicazione sull’autore perché forse il mistero viene proprio dalla sua personalità e le sue esperienze mistiche.
Il pittore si chiamava Tivadar Csontváry Kosztka (da noi quasi impronunciabile), era ungherese ed è vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900 (morì a Budapest il 20 giugno 1919). Per buona aprte della sua vita lavorò come farmacista, ma (a suo dire) il 13 ottobre 1880, a 27 anni, ebbe i una visione mistica in cui vide una luce intensissima e sentì una voce che gli desse: «Sarai il più grande pittore, migliore di Raffaello».
Kosztka al tempo non sapeva nemmeno tenere un pennello in mana, ma quella premonizione lo convinse a prendere tutti i soldi che aveva e iniziare un viaggio per l’Europa per visitare tutte le più famose gallerie d’arte. Tornato in Ungheria, da quel viaggio trasse l’ispirazione per iniziare a dipingere e fino al 1909 creò oltre 1000 dipinti.
La sua arte in verità in quegli anni non fu molto apprezzata, ma si metteva in discussione non tanto il suo tratto bensì il suo modo di vivere: era vegetariano, contro l’alcool e il fumo, un pacifista fin troppo convinto, ma soprattutto molti lo definivano bipolare e schizofrenico. Se poi aggiungiamo anche la sua tendenza ad emarginarsi dalla società e la sua arte cupa e misteriosa, ecco spiegato il motivo dell’incomprensione della gente.
Kosztka accusò il colpo e passò gli ultimi 10 anni della sua vita in depressione e con un equilibrio mentale compromesso. Ironia della sorte, come è accaduto per molti grandi artisti del passato, la sua creatività e il suo talento vennero apprezzati solo dopo la sua morte e perfino Pablo Picasso ebbe frasi di elogio per lui.
Le sue opere sono tutte un po’ insolite, ma quella “simbolo” dei misteri che Kosztka celava nelle sue opere è senza dubbio “Il vecchio pescatore”.
Dipinse il quadro nel 1902 e gli diede il nome di “Az Öreg Halász” (The Old Fisherman); il soggetto appare piuttosto semplice e, come dice il nome, rappresenta un uomo, chiaramente un pescatore, che prega su una barca con dietro uno sfondo di mare calmo. Ad una prima vista non c’è nulla di strano nell’immagine, tranne la chiara dissimmetria del viso.
E forse proprio quel particolare ha stuzzicato l’intelletto di qualche artista o amante del genere che è in grado di trovare i dettagli scioccanti dell’opera e, forse un significato nascosto. Per capire di cosa sto parlando bisogna dividere l’immagine del pescatore in due: se tagliamo idealmente la figura in una parte destra e sinistra all’altezza del naso otteniamo due metà che se riflesse generano due nuovi quadri (sì, non solo l’uomo diventa un altro individuo, ma anche lo sfondo).
Se riflettiamo il lato sinistro dell’immagine si ottiene un viso perfetto totalmente diverso, ovvero un vecchio che prega sopra una barca su un mare calmo. È un’immagine che ispira tranquillità, tepore e piacevolezza, quasi un invito a rilassarsi e concedersi una pausa dallo stress quotidiano.
Ma se riflettiamo la parte opposta, la destra, la figura che appare ha esattamente l’effetto contrario: ciò che appare è un volto malvagio, a cui molti hanno addirittura associato il diavolo, che si trova non su una barca ma sopra una bara nera e con sullo sfondo un mare in tempesta. E perfino lo sguardo sembra avere qualcosa di sinistro: indagatore, penetrante e sembra permeare nell’animo di chi lo guarda, come ad assorbirne la positività.
Il dipinto del Vecchio Pescatore è un caro esempio del bipolarismo dell’essere umano, il bene e il male che si mischiano in ognuno di noi. Tivadar Csontváry Kosztka in quest’opera è riuscito a infondere emozioni opposte in un’unica figura: sicuramente un’opera inquietante, ma allo stesso tempo la dimostrazione che era uno dei migliori pittori ungheresi.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere