robert-listonRobert Liston, il peggior chirurgo di sempre

“Nihil certius morte hora autem mortis nihil incertius”
Seneca, Ad Lucilium 26.7
(“Niente è più certo della morte, ma niente vi è di più incerto della sua ora”)

Mai frase fu più azzeccata: nonostante siamo sempre più sicuri di noi stessi e le scoperte ci insegnino nuove cose, la certezza assoluta non è raggiunta in nessun settore.
Ci sono però professioni dove bisogna ostentare sicurezza di se, altre in cui bisogna fingere di essere certi di ciò che fa. Un esempio lampante è la medicina: ogni volta che ci sentiamo male e andiamo dal nostro dottore di famiglia ci aspettiamo l’esatta diagnosi dei nostri malesseri, ma la verità è che lui può fare solo un’ipotesi di ciò che abbiamo. Lo stesso, in maniera ancora più marcata, capita in ospedale quando dobbiamo subire un’operazione: anche il chirurgo più bravo del mondo ha le sue incertezze e può avere problemi durante un’operazione perché ogni paziente è diverso dall’altro e ogni caso è a se. A noi il dottore deve solo sorridere e dirci che andrà tutto bene, perché se così non fosse per noi sarebbe una tragedia.
C’è poi una piccola percentuale di dottori che va oltre e pecca di arroganza: essere troppo sicuri di se stessi è forse peggio che avere forti dubbi, specialmente in medicina, ma molti giustificano il loro pensiero con l’esperienza, speso a scapito del paziente.
In passato i medici più presuntuosi erano quelli che indicevano sedute in cui operavano i pazienti davanti ad un collegio di colleghi o studenti: il paziente era una figura secondaria e l’attenzione veniva richiamata sul metodo di operazione ( che solitamente era innovativo) e sul dottore; il destino di chi stava sul letto operatorio era nelle mani della fortuna più che del chirurgo…
E’ difficile affermare quale sia stato il chirurgo peggiore di tutti, e non è detto che Liston lo sia stato ( in fondo nella vita ha operato decine di persone in modo efficiente), ma sicuramente il caso che vi sto per descrivere è rimasto negli annali della medicina come un disastro multiplo: c’è chi sarcasticamente ha affermato che Linston detiene il record per aver ucciso 3 persone con una sola operazione.
Robert Liston nacque nel 1794 e fu un chirurgo scozzese di una certa fama che operò fino a metà del 1800. Al tempo i medici ambiziosi come lui erano anche ricercatori e sperimentatori di nuove tecniche operatorie: lo scopo principale era poter scrivere il proprio nome nei registri medici e divenire “immortali” trasferendo le conoscenze e i metodi ai posteri. E in un certo senso lui ci riuscì, ma in negativo.
Egli era noto per la sua abilità di chirurgo, soprattutto per casi di assoluta urgenza in cui bisognava amputare arti ai pazienti a rischio di morte per emorragia; al tempo non c’era un anestetico efficiente e spesso si doveva operare con il paziente vigile e reattivo.
Nel 1835 Liston divenne primo docente di chirurgia al college di Londra proprio per la sua capacità di organizzare un’operazione in brevissimo tempo: riusciva ad amputare una gamba in due minuti e mezzo, ma alcune fonti del tempo riportano un’amputazione durata soli 28 secondi.
Linston fu anche uno dei primi chirurghi europei ad utilizzare l’etere come anestetico ( i primi furono gli americani nel 1846), ma c’era un enorme problema che fu scoperto solo decenni dopo: l’igiene. Nell’epoca in cui operava Liston l’igiene non era considerata influente sulle operazioni mediche e la trasmissione delle infezioni non era imputata alle condizioni degli ambienti e degli strumenti chirurgici. A parziale discolpa di Listin possiamo dire che non era consapevole che il suo camice incrostato di sangue e il suo bisturi impolverato potesse uccidere i suoi pazienti.
Liston purtroppo divenne famoso più per i suoi incidenti catastrofici sul tavolo operatorio che per le vite che salvò nella sua carriera medica. La selezione documentata “Great medical disasters” di Richard Gordon gli da ampio spazio a riguardo.
Ecco alcuni dei disastri di Robert Liston:
– Quando si presentò un giovane ragazzo con una massa pulsante nel collo, Liston iniziò a discutere con un collega sulla natura di quell’anomalia: mentre il suo collega ipotizzò che potesse essere un aneurisma dell’arteria carotide, Liston fu dell’opinione che fosse un tumore perché era certo che un paziente così giovane non potesse essere affetto da aneurisma. Liston, nonostante il aprere contrario dell’altro chirurgo, perforò l’arteria con il suo bisturi, causando un’emorragia inartrestabile che uccise il ragazzo in brevissimo tempo.
– Liston dovette amputare la gamba di un contadino che si era infettata gravemente; riuscì a temrinare l’operazione in soli 2 minuti e mezzo, ma al termine, preso dall’euforia per la riuscita dell’operazione, amputò anche i testicoli del paziente.
– La sua operazione più celebre fu quella ad un altro paziente affetto da grave infezione ad una gamba: mentre Liston amputava la gamba, preso da frenesia nel tentativo di battere il suo record di velocità, amputò anche tre dita del suo assistente. Sia il paziente che l’assistente morirono di cancrena, e per lo spavento morì anche uno spettatore che assisteva all’operazione. Quell’operazione oggi è ricordata come l’unica in cui il tasso di mortalità fu del 300%.
Robert Liston fu il peggior chirurgo della storia? Probabilmente no, ma sicuramente sono felice di non essere nato in Scozia nel 1800…

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere