fantasmi di Forte SperoneI fantasmi di Forte Sperone

Di questa vicenda non ho trovato nomi e date precise, perciò, come al solito la considero una leggenda metropolitana; anzi, un’antichissima leggenda metropolitana.
Siamo a Genova, e più precisamente sulla cima del monte Peralto (alto 489 m) che si affaccia sul mare e sovrasta il capoluogo. Qui sorge un’opera fortificata piuttosto complessa che all’incrocio di due versanti (quello della Val Polcevera e quello della Val Bisagno ) forma una singolare struttura angolare, la cui forma assomiglia alla prua di una nave, dal quale deriva il nome del forte.
L’origine di Forte Sperone si perde nel passato, ma la presenza di una roccaforte in cima al monte Peralto è documentata sin dal 1319; io però voglio andare molto più indietro nel tempo e vi racconterò una delle leggende più antiche d’Italia.
Si racconta che là dove sorge Forte Sperone nel VII secolo viveva una famiglia di pastori che era solita portare al pascolo le loro greggi sui prati del monte Peralto. Delle pecore se ne occupava la piccola Giovanna, di soli 15 anni, che si alzava all’alba per mungerle e poi lasciare la fattoria per accompagnarle nei prati fino al tramonto.
La ragazzina era molto ingenua, anche per il fatto che le case su quelle alture erano poche e raramente si vedevano persone estranee. I pochi visi noti erano cacciatori o altri pastori delle zone montane è ciò portava la piccola pastorella ad essere sempre gentile e premurosa con tutti.
Proprio per la sua ingenuità un giorno si fidò delle parole di uno sconosciuto accompagnato da un grosso cane nero che, giunto sulla vetta del monte, le si avvicinò dicendo essersi perso. La ragazza si fece attirare in un luogo isolato dal misterioso individuo che la convinse di essere un cacciatore e lì l’uomo l’aggredì.
La leggenda vuole che la piccola Giovanna fosse di una bellezza più unica che rara e fu proprio questa sua “colpa” a segnare il suo destino: l’uomo era in realtà un poco di buono scappato da valle assieme al suo cane dopo aver ucciso e derubato un nobile e vide nella piccola pastorella il perfetto svago per divertirsi un po’ dopo la sua fuga.
Una volta soli e appartati l’uomo picchiò, violentò e uccise la ragazza squarciandole la gola con un morso, pi lasciò che il suo cane finisse l’opera dilaniando il suo corpo. L’uomo poi di diede alla fuga, ma si dice che fu acciuffato lo stesso giorno dalle guardie che erano sulle sue tracce e che fu ucciso nei boschi poco più a valle.
Il corpo della pastorella venne trovato alcuni dopo da alcuni contadini che aiutarono i genitori nelle ricerche: era quasi nudo e straziato in modo orrendo, tanto che già allora si diceva che la sua anima non avrebbe trovato pace.
Questa storia non sarebbe mai stata raccontata se non fosse per una macabra coincidenza avvenuta alla fine del 1800. Un gruppo di persone guidato da una medium giunse a Forte Sperone per compiere una seduta spiritica: erano i parenti da alcuni rivoltosi che si opposero all’esercito reale nel 1849 e che non furono mai ritrovati dopo che si barricarono nella fortificazione.
Fu allora che apparve loro il fantasma di un uomo dall’ aspetto demoniaco e, interrogato dalla donna, raccontò la storia della pastorelle trucidata secoli prima. Era l’anima dannata del violento assassino, che raccontò di essere da tempo relegato in quei luoghi e costretto a vagare lì attorno per sempre. Gli facevano “compagnia” lo spirito del suo vecchio amico a quattro zampe e il fantasma della ragazza assassinata.
Oltre un secolo è passato da quell’episodio, ma pare che ancora oggi Forte Sperone sia infestato da almeno tre spiriti inquieti. Giungere fin lassù non è semplicissimo, ma il monte Peralto è spesso meta di escursionisti e cacciatori e molti tornano a valle raccontando di strane figure che apparirebbero, anche durante il giorno, sulle mura del bastione.
I tre spiriti vengono spesso visti alle prime luci dell’alba e più frequentemente nei periodi invernali: un mostruoso cane nero come la pece, un omone trasandato e dallo sguardo severo, una ragazza pallida e vestita di stracci sporchi di sangue, col volto orrendamente sfigurato e la gola squarciata.
A volte girerebbero da soli, a volte in gruppo, tanto che potrebbero essere scambiati per amici o parenti anzichè vittima e carnefici…

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere