I fantasmi di Camp Connecticut

Negli Stati Uniti è molto diffusa una passione che da noi è spesso snobbata, ma che secondo me farebbe molto bene ai ragazzini: gli scouts. Diventare scouts (sia per i maschi che per le femmine) da la possibilità di appassionarsi alla natura, a comprenderne i funzionamenti, a instaurare nei ragazzi il rispetto verso di essa e verso gli altri, oltre a dare loro modo di svagarsi senza dover per forza dipendere da internet e dall’elettronica.
Ogni stato degli USA ha davvero moltissimi campi di ritrovo e ogni anno centinaia di migliaia di persone trascorrono giorni nei boschi in esperienze che ricorderanno per tutta la vita. E un po’ come da noi, quando si va in montagna: c’è sempre qualcuno più vispo pronto a raccontare una storiella di paura per spaventare quelli più impressionabili.
In alcuni casi però le storielle non sono del tutto inventate: un esempio è Camp Connecticut, un campo in mezzo ai boschi nei pressi della città Colchester (nel Connecticut ovviamente) che oggi è un luogo spettrale, ma che fino alla fine degli anni ’80 era uno dei luoghi di ritrovo più importante degli Stati Uniti.
Oggi l’intera struttura è di proprietà della Oddfellows, una società fraterna molto simile ai Shriners, che hanno permesso il campeggio sulla proprietà prima che succedessero gli incidenti che hanno portato alla sua chiusura. Per arrivare al campo bisogna seguire la Route 85, ma poi bisogna prendere la Hebron Road, una strada sterrata che oggi è in stato di abbandono perché sono davvero in pochi quelli che vogliono avvicinarsi: oltre ad essere diventato un bosco spettrale, i molti eventi paranormali riportati dai ghost hunters hanno convinto i proprietari della zona boschiva a chiudere l’accesso ai non autorizzati (per non rischiare di ritrovarsi gruppi di curiosi fuori casa) e a recintare il campo nell’attesa, un giorno, di poter riaprirlo al pubblico.
Ad ogni modo gli eventi che portarono alla fama di bosco infestato sono principalmente 3 e tutti avvennero negli anni ’70 o nei primi anni ’80.
Al primo personalmente credo poco, anche perché un orrore di quel livello sarebbe dovuto non solo finire su tutti i notiziari nazionali, ma anche giungere fino da noi: si dice alla fine degli anni ’70 Camp Connecticut fosse una meta estiva molto popolare per i bambini provenienti da tutto lo stato e perfino dagli stati vicini, ma un giorno due dei gestori, sopraffatti dai debiti di gioco, impazzirono letteralmente e iniziarono a sparare in mezzo al campeggio uccidendo oltre 60 bambini. I due vennero arrestati e processati, ma secondo gli abitanti di Colchester il caso venne sminuito dalle autorità per paura di causare un’isteria di massa in tutto lo stato. Come ho detto a me pare improbabile che un tale massacro possa essere stato occultato, ma chi ne afferma l’autenticità dice anche che gli scouts e i campeggi sono tra i business più importanti del Connecticut e che spargere la voce di quell’incidente avrebbe influito notevolmente sulle entrate.
Il secondo episodio avvenne nel 1979, sempre al’interno del campo. Anche in questo caso le notizie trovate in rete sono confuse, ma a quanto pare durante un raduno di scouts alcuni bambini scoprirono per caso in un magazzino due dei proprietari intenti a stuprare delle bambine; per eliminare i piccoli testimoni i due uomini attesero che i ragazzini salissero sul bus che doveva portarli in città per cospargere il mezzo di benzina e dargli fuoco. Molti bambini riuscirono a scappare e salvarsi, ma all’appello ne mancarono 9, mai ritrovati. Nel bosco venne trovato il corpo di una bambina a circa 1 km dal campo: era stata torturata, violentarla e infine uccisa.
C’è infine una terza storia, ma di nuovo di essa si trova poco o nulla a riguardo: nel 1981 uno dei guardiani del campo che viveva nella villa adiacente a Camp Connecticut, vinto dalla depressione e dall’alcoolismo, uccise la figlia disabile annegandola nello stagno fuori casa e poi seppellì il suo corpo poco fuori il campo.
Questi sarebbero i motivi dell’improvviso abbandono di Camp Connecticut. Oggi pare che i boschi non siano ancora in pace e per diversi motivi: il primo è per i gruppi di curiosi, degli amanti del macabro e dei ghost hunters che cercano di infiltrarsi nel campo; il secondo per presunti riti satanici che si celebrerebbero almeno 3 o 4 volte ogni anno; in fine il terzo sarebbero diversi fenomeni paranormali che avvolgerebbero il campo e le sue vicinanze.
Chi ha raggiunto la zona boschiva di Camp Connecticut afferma che nei suoi pressi si possa sentire ridere dei bambini, sentire voci urlare o piangere; tra gli alberi si vedrebbero ombre indefinite e sfuggenti e di notte ci sarebbe una quantità anomala di orbs dentro e intorno alla recinzione. Pare che gli EVP registrati dentro Camp Connecticut siano particolarmente disturbanti e che il solo camminare nel campo generi una profonda sensazione di angoscia anche nei più coraggiosi.
Vicino al cancello d’ingresso, sulla Hebron Road, sono ancora visibili simboli blasfemi e satanici scritti con la vernice e diverse volte negli anni ’90 e nel 2000 sono state trovate carcasse di animali e notevoli quantità di sangue.
Non c’è dubbio che le storie alla base siano uno spunto molto invitante per in curiosi in cerca di un po’ di brividi o di fama, ma è pur vero che sia un posto isolato, dove sono morte persone e che forse sia meta di satanisti senza scrupoli. Forse è un bene che non sia più stato riaperto.