Kiyotaki Tunnel: 444 metri di paura

Siete superstiziosi? Credete nei numeri porta sfortuna o in oggetti che attirano o scongiurano il malocchio? In Italia (ma in generale nel mondo intero) una buona percentuale della popolazione è ancora molto superstiziosa e cerca di tenersi lontana da quelle cose che, secondo la tradizione, sono di cattivo auspicio.
Venerdì 17 in Italia ad esempio è un giorno nefasto, in America si parla del venerdì 13, in Cina sono particolarmente attenti al numero 7 (7 è spesso sinonimo di rabbia o morte: il settimo mese del calendario cinese è il mese dei fantasmi); in Afghanistan il 39 non gode di buona reputazione e viene cancellato dai numeri civici; ecc.
In Giappone il numero mal voluto è il 4, al punto che i vecchi ascensori non hanno il pulsante per il piano 4 e i palazzi identificano il quarto piano come quinto o 3-bis. Immaginate quindi passare in un tunnel lungo 444 m, in un luogo usato, con illuminazione scarsa e dove sono morte centinaia di persone…
Il Kiyotaki Tunnel è una galleria scavata nel 1927 nell’area di Kansai, non lontano da Osaka. Oggi è lungo poco più di 320 m, ma in origine era esattamente 444 m: una buona parte venne demolita per far posto ad alcuni palazzi e negli ultimi decenni ha subito diversi interventi di ammodernamento per invitare la gente ad usarlo come alternativa alle grandi arterie sempre affollate da auto e mezzi pesanti.
Nemmeno la pubblicità sui giornali e in TV negli anni ’90 ha riscosso l’adesione sperata e oggi la sinistra fama che circonda il tunnel tiene lontani gli abitanti di tutta la regione e viene utilizzato sono in caso di necessità.
Ma cosa rende questa galleria così spaventosa?
Tralasciando la superstizione del numero 4, ci sono stati effettivamente eventi tragici che ne hanno segnato la reputazione. Sin dal periodo Namboku (1336-1392) la collina sotto cui è stato scavato il tunnel era un luogo di esecuzione dei prigionieri di guerra e successivamente divenne un cimitero a cielo aperto per le vittime senza nome o non reclamate dalle famiglie che si combattevano per il territorio.
Durante la costruzione del Kiyotaki Tunnel ci furono diverse morti per un crollo improvviso del soffitto e si dice (ma non è facile trovare conferma su internet della cosa) che fino ad oggi siano morte nel tunnel più di 200 persone a causa di incidenti.
Oggi nella regione di Kansai i superstiziosi credono che le anime dei molti morti sulla collina e nel tunnel non riescano a trovare pace e che proprio in esso abbiano trovato rifugio. Essendo vittime di morte violenta tenderebbero a manifestarsi di notte ai guidatori per provocare incidenti nel tentativo di scongiurare il passaggio e riposare in pace.
Le testimonianze parlano non di uno, ma di molti spettri presenti nella galleria: uomini, donne, vecchi e giovani, alcuni visibili mentre si guida, altri solo di riflesso nello specchietto retrovisore. Chi ha attraversato il tunnel in moto sembra riportare un fenomeno a parte, che non capita agli altri: in molti sostengono che una o due figure evanescenti attraversino il tunnel da parete a parete pochi metri dopo l’ingresso e che il motociclista di turno perda la nozione del tempo all’interno della galleria, impiegando diversi minuti a venirne fuori quando sarebbero necessari solo alcuni secondi.
C’è anche chi, curioso di verificare le dicerie, si è introdotto nel tunnel a piedi e ha affermato che se esso non viene attraversato da veicoli è possibile sentire voci flebili e persistenti al suo interno, come lamenti e pianti provenire dall’interno delle pareti.
Infine c’è la leggenda secondo cui se si osserva nello specchio all’ingresso del tunnel e si vede il volto di un uomo riflesso, allora si andrà incontro ad una morte orribile nel giro di pochissimi giorni.
Al di là delle leggende e delle superstizioni difficilmente riscontrabili, il tunnel di Kiyotaki è stato effettivamente al centro di un episodio macabro: nel 1998 all’entrata venne trovato un cadavere quasi scheletrico di una ragazza con un cappio al collo. Quella notizia tornò ad alimentare la leggenda del “tunnel maledetto” e oggi la paura sembra avere la meglio sul buon senso.
Un ultimo aneddoto riguardo al tunnel riguarda il semaforo posto all’entrata (il tunnel è stretto e due auto non riuscirebbero a passare): si dice che se è verde, è consigliabile fermarsi e aspettare perché diventerà rosso e poi nuovamente verde; in pratica sarebbe lo scherzo di qualche spirito che lo farebbe apparire verde solamente per invitare le auto ad entrare nella speranza di un incidente mortale.
Il Kiyotaki Tunnel sembra una galleria di poco contro, anche piuttosto anonima, ma se cercate in rete lo troverete spesso tra i 10 luoghi più maledetti del mondo.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere