I bambini verdi di Banjos

Questa vicenda da spunto a moltissimi argomenti ampiamente discussi da scienziati, ufologi, cospirazionisti e amanti del mistero. Assomiglia molto alla famosa leggenda dei “bambini verdi di Woolpit” (la definisco leggenda perché avvenne nel XII secolo e a noi ci sono giunte solo testimonianze orali), ma un po’ più dettagliata e sicuramente un po’ più affidabile..
Nell’agosto del 1877 nel piccolo villaggio spagnolo di Banjos, nella regione della Cantabria, le famiglie contadine erano in pieno regime nella mietitura del grano. Un giorno i contadini videro due bambini uscire da una grotta che conoscevano bene, ma che era sempre stata ignorata perché al suo interno era molto pericolosa e scendeva rapidamente in profondità nella collina. Quei due bambini, che a prima vista avevano non più che 10-11 anni, si guardarono attorno spauriti e poi tenendosi per mano uscirono in mezzo ai campi camminando guardinghi.
Per quanto fosse solito vedere dei bambini giocherellare nei campi, quelli erano davvero molto strani e soprattutto nessuno li conosceva: parlavano tra di loro in una lingua sconosciuta, vestivano strani abiti oleoso e avevano la pelle color verde.
Di questo caso esistono prove e testimonianze, come quella di Ricardo Da Calno, magistrato locale e maggiore proprietario terriero del luogo, che accolse i due bambini che vennero portati al villaggio dai contadini. Da Calno inizialmente pensò che fossero solo sporchi e così strofinò la mano della bambina per vedere se il colore verde potesse andare via, ma invano.
L’uomo provò a colloquiare con i bambini, non capiva nessuna delle parole che dicevano, così si rivolse ad un suo amico, un prete di Barcellona, sperando che la sua conoscenza e i suoi studi riuscissero a capire da dove fossero giunti quegli strani bambini. Il religiosi giunse alla casa di Da Calno e provò anch’egli a instaurare un discorso con i piccoli ospiti, ma lui stesso scrisse sul suo diario che per quanto avesse tentato non era in grado ci comprendere la lingua dei bambini e a suo parere non era nessuna lingua conosciuta in Europa.
Ai bambini venne offerto del cibo, ma ai loro sguardi sembravano pietanze mai viste prima ed entrambi si limitarono ad annusare o leccare i cibi con un misto di sospetto e stupore. Per 5 giorni rifiutarono ogni cosa gli venne offerta, fino a quando non vi vennero presentati dei fagioli crudi: li mangiarono avidamente, senza toccare altro.
Da Calno scrisse che, osservando i loro tratti, sembravano di razza africana, ma con occhi a mandorla e incassati; la pelle era verde e i vestiti, osservati dai maggiori eruditi del paese, sembravano costituiti da una sostanza gommosa simile alla gomma di caucciù.
Purtroppo il maschio nei giorni a seguire divenne sempre più debole e, non toccando altro cibo che non fossero fagioli, morì circa una mese dopo; la femmina al contrario si riprese e crebbe nella casa del magistrato allevata dalla domestica che riuscì anche ad insegnarle qualche parole di spagnolo. Quando fu in grado di esprimersi disse che lei e suo fratello provenivano da un paese dove non sorgeva mai il sole e c’era solo un eterno crepuscolo.
Sui documenti ufficiali vennero scritte queste parole:
«C’è un paese di luce non lontano da noi, ma dal quale siamo separati da una corrente di grande larghezza… Vi fu un grande rumore. Noi fummo presi nello spirito e ci trovammo sul campo di grano.»
Poi disse che non riconoscendo nulla attorno a loro, i due bambini si erano rifugiati nella grotta, dove uscirono solo quando il sole fece capolino.
La bambina visse circa cinque anni, poi anch’ella morì e venne seppellita accanto al fratello. Pur assomigliando ad una leggenda o ad una storiella inventata di sana pianta, in Spagna esistono ancora i verbali e le testimonianze di tutta la vicenda.
Chi o cosa erano i due bambini verdi di Banjos?
Gli studiosi e gli storici che hanno esaminato i documenti, trovandoli autentici, hanno formulato l’ipotesi che probabilmente si trattava di bambini abbandonati e il colore della pelle poteva essere dovuto a clorosi provocata da denutrizione. Per quanto riguarda la loro lingua sconosciuta hanno affermato che può essere che Da Calno e il sacerdote si sbagliarono e che si trattava solo di bambini analfabeti oppure di qualche dialetto del nord che non conoscevano. Gli occhi a mandorla? Beh, su quelli non si sono pronunciati.
E tutti gli altri cosa pensano? Forse erano bambini di razza non umana provenienti da un altro mondo e atterrati con un UFO? Un buco dimensionale e provenivano da una dimensione parallela? O forse provenivano da Agharti, il famoso regno sotterraneo?

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere