La luce sopra Luther McCarty

Nel 1990 uscì un film destinato ad entrare nella storia: Ghost – Fantasma (titolo originale semplicemente “Ghost”), diretto da Jerry Zucker ed interpretato da Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg. Perfino io che non amo molto il genere ricordo qualcosa del film, come la colonna sonora e alcune scene passate alla storia come romantiche e strappa lacrime. Chi non ricorda la scena in cui Patrick Swayze si rialza nel vicolo come fantasma e viene illuminato da un cono di luce?
Io pensavo fosse un’invenzione scenica riuscita, sebbene soprattutto nella religione cristiana si parla spesso di luci divine che scendono sopra le persone; questa vicenda invece è vera e lasciò con la bocca aperta non solo le migliaia di persone che ne furono testimoni, ma anche tutte quelle che fino ad oggi hanno letto della morte di Luther McCarty.
Luther McCarty è stato un pugile dei pesi massimi considerato da molti il più grande di tutti i combattenti della “speranza bianca” che hanno combattuto nel secondo decennio del 1900, quando a dominare lo sport erano i creoli e i neri. Anche se il suo forte era l’azione da lontano, possedeva una corporatura potente e un gancio sinistro devastante con cui metteva al tappeto i suoi avversari che cercavano di combatterlo da vicino.
McCarty debuttò nella boxe professionista il 7 gennaio 1911 a 18 anni, quando combattè contro Watt Adams e vinse in soli due round per knock-out. Quell’anno disputò altri 7 incontri, tutti vinti per ko tranne quello che pareggiò contro la leggenda Joe Grim, considerato allora il “più duro uomo sulla terra”. La reputazione di McCarty crebbe ancora nel corso dell’anno successivo, fino ad essere considerato l’unico contendente del formidabile Jack Johnson.
Tale divenne la fama di McCarty che per il 1913 i promotori già parlavano di organizzare l’incontro del secolo tra McCarty e Johnson; sfortunatamente McCarty non riuscì a raggiungere la sfida contro l’altro grande pesi massimi del tempo.
Il 24 maggio 1913 nella Tommy Burns Arena successe qualcosa di indimenticabile per tutti gli amanti della boxe, qualcosa che ancora oggi è avvolto nel più totale mistero.
McCarty difendeva il titolo contro Arthur Pelkey: a quell’incontro assistettero ben 6000 spettatori. Il match però terminò al primo round, dopo nemmeno due minuti dall’inizio: bastò un pugno dell’avversario allo sterno, nemmeno tanto potente, a far crollare McCarty al suolo. L’arbitro, Ed Smith, capì subito che c’era qualcosa di strano, ma prima di richiedere l’assistenza medica dovette procedere la conteggio come da prassi.
Perfino Pelkey ​​osservò sconvolto e preoccupato l’avversario a terra, ma la cosa più incredibile avvenne proprio quando l’arbitro iniziò il conteggio: un fascio di luce colpì il corpo ormai senza vita di Luther McCarty e durò per tutto il conteggio per poi estinguersi nel nulla così come era apparso.
La luce illuminò solo il corpo del pugile caduto e sconvolse molti di quelli presenti perché giungeva da un punto del soffitto dove non c’erano riflettori e sembrava essere originato oltre, qualcuno disse che proveniva dal cielo. Furono scattate anche delle foto dell’evento, ma ad oggi se n’è salvata solo una, che vi riporto.
Ci furono 8 interminabili minuti di tentativi di rianimazione davanti agli occhi esterrefatti dei presenti, ma alla fine McCarty venne dichiarato morto. Una relazione del coroner più tardi stabilì che la causa della morte fu probabilmente un incidente a cavallo che il pugile aveva fatto qualche giorno prima dell’incontro e che già aveva comprometto il sistema circolatorio.
Da allora si è discusso molto sull’origine del cono di luce sopra il corpo di McCarty, ma l’unica spiegazione è di natura divina. C’è da aggiungere che per quanto riguarda Luther McCarty i misteri in realtà sono due: il giorno dopo, quando gli inservienti andarono a pulire il ring, notarono su di esso la sagoma lasciata dal pugile e dissero che i contorni erano come… bruciati.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere