TUSKEGEE

L’esperimento di Tuskegee

In campo medico molte delle più grandi scoperte ed avanzamenti nel corso del secolo scorso sono dovuti alla sperimentazione sugli esseri umani. A volte i soggetti degli esperimenti sono stati prigionieri, schiavi e reduci di guerra; in altri casi i medici hanno eseguito esperimenti su persone totalmente inconsapevoli, illudendole di cure miracolose o vaccini.
Uno tra gli esperimenti più diabolici, malvagi e immorali effettuati sugli esseri umani è quello di Tuskegee, iniziato in Alabama nel 1932 e proseguito per 40 anni. Immaginate delle persone ignare che si presentano al loro medico con solo qualche decimo di febbre e che dopo la cura prescritta vedano il loro corpo degenerare di giorno in giorno per effetto di una malattia misteriosa…
All’epoca una delle malattie più pericolose era la sifilide, che causava sofferenze, pazzia e portare alla morte. I trattamenti in voga erano tanto pericolosi (si usava il mercurio per tentare di ostacolarla, pur conoscendone già allora la tossicità) quanto inefficaci e spesso erano proprio loro a causare la morte dei pazienti.
Alcuni medici finanziati dal governo vollero sperimentare se malattie aggressive come la sifilide avessero un ciclo vitale, cioè se lasciandole agire o addirittura iniettarle in soggetti sani potesse in qualche modo provocare la morte dell’agente patogeno.
Iniziò così l’esperimento di Tuskegee, andato avanti fino al 1972, per studiare gli effetti della progressione naturale della malattia su un paziente infetto non curato. Furono reclutati 201 mezzadri di colore in perfetta forma fisica, ovviamente tenuti all’oscuro di tutto: a tutti loro fu inoculata la sifilide con la scusa di dare loro un vaccino contro l’influenza e da quel momento furono tenuti sotto osservazione senza essere mai curati, vennero solo illusi di esserlo.
Nel 1940 era già nota l’efficacia della penicillina come cura, ma i medici impegnati nell’esperimento rifiutarono sempre di utilizzarla per non interrompere lo studio. La cosa davvero agghiacciante è che non solo molte “cavie” morirono in maniera atroce, ma che i medici continuarono a mentire loro per 40 anni sostenendo che non soffrissero di sifilide, ma di “sangue cattivo”.
Non fu mai tentata alcun tipo di cura e ai pazienti veniva solo dato loro un placebo ( iniezioni di acqua distillata, del tutto inefficace). Il bilancio di quel mostruoso “esperimento medico” fu di 28 morti diretti di sifilide, altri 100 morti per complicazioni collegate alla malattia, 40 mogli dei pazienti infettate e 19 figli nati morti a causa di sifilide congenita.
La follia andò avanti 40 anni prima che una fuga di notizie ne imponesse la chiusura. Un esperimento basato su un’ipotesi assurda che in nome della scienza uccise soggetti sani in una lenta e devastante agonia.
Ma quello di Tuskegee non fu l’unico esperimento scellerato su malattie infettive: per molti anni, ad esempio, gli americani di colore sospettarono che alcuni medici bianchi inoculassero il virus dell’Aids a persone sane per eliminare e ridurre fortemente il numero di afroamericani.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere