Alcuni dei miei articoli riguardano persone che hanno commesso reati al di là dell’immaginazione; nessuno di noi è giudice, ma che pena dareste ad un pluriomicida, un pedofilo, uno stupratore seriale, uno schiavista? Mi astengo dal pensiero personale, ma dico solamente che a volte abbiamo letto di crimini del genere scontati con pochi anni di reclusione, altri addirittura revisionati e annullati in appello, pur avendo prove inoppugnabili.
Ci sono stati in cui certi reati vengono punito con pene esemplari, ma quella di cui vi sto per parlare forse è più tremenda di molti dei peggiori reati. Oggi è in disuso perché venne abolita nel 1905, ma il solo nominarla fa venire i brividi: si chiama “língchí” e ha assunto il soprannome di “morte dai mille tagli”.
Questa forma di esecuzione è stata utilizzata in Cina, Vietnam e molti altri paesi orientali a partire dal 900 d.C., fino alla sua abolizione nel 1905. Lingchi è di difficile traduzione per noi occidentali, il termine deriva dalla descrizione di una lenta salita in montagna: analogamente esso portava alla morte del reo lentamente e per questo veniva anche chiamato “morte lenta”.
Ma il lingchi non era semplicemente un tipo di esecuzione: veniva utilizzato per torturare per una persona in vita di fronte alla folla in modo da umiliarla di fronte a tutti fino alla morte; spesso veniva utilizzato anche dopo la morte della persona ed era la punizione più atroce di tutte perché voleva essere anche una punizione spirituale.
Infatti la pena per reati gravissimi secondo il confucianesimo non doveva finire con una semplice esecuzione e doveva svilupparsi su tre livelli: come forma di pubblica umiliazione, come una lenta e continua punizione fino alla morte, come umiliazione dopo la morte e condanna dello spirito nell’Aldilà. Si credeva che con il lingchi, il corpo fatto a pezzi del condannato impedisse a tutto lo spirito di raggiungere la pace eterna e che esso in parte sarebbe stato condannato a vagare senza meta sul nostro piano di esistenza.
Il lingchi era riservato per i crimini particolarmente gravi come il tradimento del proprio consorte o l’uccisione dei propri genitori, il pluriomicidio, la pedofilia e il tradimento della patria. Il condannato veniva legato ad un palo di legno, le braccia venivano legate dietro la schiena e le gambe fissate con corde molto stretta la palo; la testa veniva sorretta con uno straccio o del tessuto in modo che restasse sempre alzata e che il condannato vedesse l’intero processo. La carne veniva poi asportata con una lama molto affilata: ogni boia decideva come procedere perchè la legge non dava indicazioni precise sul metodo.
Normalmente si iniziava asportando il seno destro, dopo di che ci potevano essere conseguenze diverse: se i familiari o il condannato avevano pagato un’ammenda quasi improponibile (si chiedeva valori altissimi e anche la persona più ricca era ridotta sull’astrico) allora il boia trafiggeva il condannato al petto uccidendolo e facendolo smettere di soffrire, pure continuando a tagliuzzarlo fino al termine del lingchi; altrimenti il processo continuava e veniva rimosso l’altro seno, poi parti delle cosce, i bicipiti e gli altri muscoli principali presenti sugli arti. Si continuava poi tagliando le braccia ai gomiti e la gambe alle ginocchia e giunti qui il condannato moriva per l’emorragia. Ma non finiva qui: toccava poi alla parte superiore degli arti e infine il cadavere veniva decapitato. I pezzi venivano collocati in un cesto di vimini e l’intero processo durava tra 15-20 minuti. La folla assisteva ad ogni passaggio e a volte, per ordine del funzionario di governo, l’agonia di un condannato particolarmente atroce poteva dilungarsi anche per mezza giornata prima che il boia avesse il comando di provocarne la morte.
Poteva anche capitare il contrario, ovvero un atto di pietà da parte del giudice che permetteva al condannato di assumere oppiacei affinchè sentisse meno dolore durante l’esecuzione.
Ufficialmente l’ultima esecuzione con il lingchi avvenne a Pechino il 31 ottobre 1904. Wang Weiqin era un ex funzionario di governo e venne condannato a questa atroce morte perchè aveva fatto uccidere due famiglie intere che si erano opposte al suo spadroneggiare. In quel caso venne concessa all’uomo, in virtù degli anni di servizio per il governo in modo integerrimo, la penetrazione precoce del cuore: veniva considerato per lui un sollievo, visto che il suo corpo venne smembrato post mortem e gli venne risparmiato molto, moltissimo dolore.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere