SCUOLA DI COKEVILLEMiracolo nella scuola di Cokeville

Il 16 maggio 1986 resterà per sempre impresso nelle menti dei residenti di Cokeville, in Wyoming. Tutto ebbe inizio quel venerdì pomeriggio nella tranquilla cittadina rurale, quando una coppia di squilibrati entrò nella scuola elementare della comunità, prese in ostaggio bambini e maestre e fece esplodere una bomba nell’aula della prima elementare.
Cokeville è una cittadina di circa 500 persone e la scuola elementare raccoglie anche i bambini delle zone limitrofe, arrivando a poco più di 100 studenti. Situata nella contea di Lincoln, al confine tra Wyoming e Idaho, molti residenti hanno sempre creduto che fosse un luogo sicuro dove poter crescere i loro bambini.
Fu proprio per questa convinzione che nessuno fece caso quando David e Doris Young entrarono nella scuola elementare con un carrello della spesa sul quale avevano messo una coperta per occultarne il contenuto. Nessuno dei bidelli e delle maestre che attendevano il cambio dell’ora si pose la domanda su cosa facessero due tipi così bizzarri in una scuola. Se solo uno di loro li avesse fermati, anche solo per chiedere spiegazioni, avrebbe potuto scoprire l’arsenale di armi e la bomba alimentata a benzina che i due si erano portati dietro.
Dai diari di David Young e alcuni suoi scritti trovati in casa si scoprì che era un uomo tormentato e che ha trascorso molti anni alle prese con profonde domande filosofiche circa l’esistenza dell’uomo, l’aldilà e la spiritualità.
Dopo la laurea in giustizia penale conseguita in Nebraska e un matrimonio fallito, David venne assunto come maresciallo di Cokeville nel 1970, ma non prima di essere stato respinto due volte. Incontrò Doris Waters a Cokeville e la sposò poco dopo. Anche lei era divorziata e aveva lavorato come cameriera e cantante in un bar locale. Poco dopo il loro matrimonio David e Doris lasciarono Cokeville e se ne andarono a Tucson, in Arizona.
Durante il loro tempo a Tucson, secondo la figlia di primo letto di Doris, Bernie Petersen, David diventò sempre più solitario, concentrandosi sempre più sulle sue letture filosofiche e nella stesura di un suo trattato, “Zero Equals Infinity”. Doris era l’unica che aveva continuato a lavorare, anche se part-time facendo le pulizie e la cameriera, ma non riusciva a sostenere il loro tenore di vita. Vivevano in una casa mobile con Princess, la figlia di David avuta dal suo primo matrimonio.
Fu proprio a Tucson che David elaborò quello che chiamò “il Biggie”, ovvero un piano per arricchirsi rapidamente. In questo piano coinvolse due amici di lunga data, Gerald Deppe e Doyle Mendenhall, che credettero che l’idea di David avrebbe lasciato loro un buon margine di guadagno. Furono i classici “polli da spennare”; diedero a David oltre 15.000 dollari e non fecero alcuna obiezione quando David si rifiutò di rivelare i suoi piani.
Gli amici di David non immaginavano che “il Biggie” era in realtà il piano per occupare la scuola elementare di Cokeville, tenere in ostaggio i bambini, chiedere 2 milioni di dollari a testa come riscatto e poi detonare la bomba per scappare nella confusione col denaro.
Poche ore prima dell’accaduto, quando Deppe e Mendenhall vennero messi a conoscenza del piano di David, si rifiutarono di partecipare e presero le distanze. David, che temeva che lo avessero denunciato alle autorità, incaricò Doris e Princess di ammanettarli dentro il suo furgone e tenerli sott’occhio.
David, Doris e Princess entrarono nella scuola elementare poco dopo l’ 1 di pomeriggio del venerdì. David aveva il detonatore della bomba attaccato al suo corpo e spingeva il carrello della spesa, mentre Doris e Princess portavano sotto i loro vestiti un arsenale di fucili, pistole e munizioni.
Ma poco dopo l’ingresso nella scuola, Princess, forse colta daun rimorso di coscienza, fuggì dall’edificio e giudò il van del padre, con Deppe e Mendenhall ancora legati dentro, fino al municipio, dove denunciò il piano di suo padre.
Dopo attimi di sbigottimento per quel gesto David e Doris con i fucili spianati riunirono nella sala principale i bambini, gli insegnanti e il personale. Erano un totale di 154 persone e vennero fatti entrare in una delle due aule prima elementare, una sala con una capacità massima di 30 studenti.
Una volta radunati tutti gli ostaggi David Young li informò che stavano conducendo una rivoluzione e diede copie della sua filosofia “Zero Equals Infinity” ad alcuni presenti. David aveva anche inviato una copia del documento al presidente Ronald Reagan e a numerosi media. Gli insegnanti, dopo aver tentato invano di trattare con David, cercarono di mantenere la calma almeno tra i bambini, con gioghi e preghiere.
Poi, poco dopo le 4 del pomeriggio, la bomba esplose.
I testimoni dissero che appena prima dell’esplosione David Young collegò l’esplosivo alla moglie, poi andò in bagno, che era di fianco alla classe. Doris però accidentalmente innescò la bomba con un movimento goffo delle braccia. L’esplosione la avvolse nelle fiamme e ustionò molti bambini nelle vicinanze.
Seguirono minuti di vero caos. David uscì dal bagno e trovò la moglie in fiamme un dolore che urlava in preda a dolori lancinanti. Resosi conto che era zuppa di benzina e che non avrebbe fatto in tempo a spegnere le fiamme, decise di porre fine alle sofferenze della compagna sparandole. Studenti, insegnanti, personale e visitatori uscirono freneticamente dal’istituto. David, in preda al panico riuscì a inquadrare John Miller, l’insegnante di musica, che cercava di fuggire dalla finestra e gli sparò alla schiena. Poi, sempre più confuso, tornò in bagno e si sparò col fucile. Le uniche due vittime di tutta questa vicenda furono David e Doris Young. Tutti gli altri, anche John Miller, sopravvissero.
Dopo l’esplosione, 79 bambini vennero portati negli ospedali più vicini adibiti a curare le ustioni e l’inalazione di fumo.
Giornalisti da tutte le nazioni giunsero sulla scena dell’esplosione e si accaparrarono le varie interviste ai testimoni. Nei giorni seguenti i sopravvissuti cominciarono a raccontare i loro ricordi e molti di loro raccontarono un evento che va al di là della umana comprensione.
Tutti i bambini raccontarono la stessa versione dei fatti:
<< Prima dell’ esplosione abbiamo visto dei personaggi vestiti di bianco che erano “accesi” come lampadine… Ci dissero di non preoccuparci perchè ci avrebbero protetto loro >>.
E così fu.
Kameron Wixom, uno di dei bambini usciti incolumi dall’esplosione, aggiunse:
<< Le preghiere assieme alle maestre ci hanno salvato… Quel giorno, quando ho detto la mia preghiera, ho chiesto a Gesù di farmi tornare a casa dalla mamma… Sapevo che l’avrebbe fatto… Ha ascoltato le nostre preghiere e ha mandato i suoi angeli per salvarci quel giorno. Questo lo so. Sono la prova vivente. >>