esorcismo

Film horror: bambini e donne cliché tecnici?

Quando guardo un film horror non posso fare a meno di domandarmi il motivo di alcune ricorrenti scelte da parte dei registi; per esempio, perché è sempre interpretato da una donna il personaggio posseduto da un demone? perché i bambini sul set spaventano così tanto?

Fermandomi a pensare ho notato che sono sempre le donne ad essere indemoniate forse perché, avendo una natura caratteriale spesso tendente alla psicopatia, risultiamo più credibili rispetto agli uomini.

Inoltre mi chiedo come facciano i bambini a mantenere  innocenza e ingenuità sul set ma al tempo stesso creare un’atmosfera di totale terrore, come per “The Ring”, “L’esorcista” e altri film interpretati da piccoli attori.

“Il villaggio dei dannati” (1960).
“Il villaggio dei dannati” (1960).

Forse il segreto dei registi è far riemergere nell’adulto le paure che ognuno ha affrontato durante la tenera età ed ecco spiegato il motivo della presenza del bambino. Egli si ritrova a dover riaffrontare i suoi timori e i suoi mostri del passato, i quali durante il film lo allontanano dalla razionalità e dalla coscienza di sé e gli fanno perdere la visione critica che ha del mondo.

In molti casi i bambini indicano la purezza d’animo e l’innocenza; gli horror distruggono questi pregi e li trasformano in insicurezza e terrore, il pubblico tende a provare pena ed empatia per un bambino terrorizzato… d’altro canto un bimbo che urla disperato è più credibile di un adulto grande e grosso che scappa dal fanimagestasma.

Inoltre non crediamo un bambino capace di compiere del male  e sta proprio qui la chiave di lettura, il pubblico viene colpito e resta terrorizzato perché lo “stereotipo” della figura del bambino come bontà e dolcezza cade, e l’alto si ritrova spaesato.

Per quanto riguarda la donna, ha sempre indicato una figura “impura” e colpevole; sin dal peccato del frutto proibito di Adamo ed Eva, sia dalla tentazione inflitta all’uomo, in quanto considerata una creatura tentatrice e quindi ingannatrice. Questo spiegherebbe il motivo per il quale un demone potrebbe ritrovare nella donna una figura facilmente trapassabile.images-2

Alla fine forse donne e bambini non sono più di tanto diversi sul set; Giovinezza uguale innocenza.
Sesso femminile uguale maggiore fragilità.  Il nero è più nero vicino al bianco. Idem per il male, se avvicinato all’innocenza della giovinezza, alla fragilità del corpo femminile, apparirà ancora più dissoluto, corrotto, contaminante, reale. ntrambi calzano a pennello lo stereotipo di bene, infatti al contrario  l’uomo rappresenta più spesso il male e la guerra.

Sarimages-1ebbe curioso notare il risultato di una possessione femminile nel corpo di un uomo.