Il caso Arne Cheyenne Johnson: il diavolo sotto processo

Negli ultimi tempi succede spesso che gli avvocati difensori dei criminali puntino sull’infermità mentale dei loro clienti: già, qualora un criminale venga dichiarato incapace di intendere e volere non sconterebbe la pena in un carcere (dove a seconda del suo crimine passerebbe una vita dura e correrebbe diversi pericoli), ma in una comoda clinica, spesso isolata e immersa nel verde, dove sarebbe trattato come paziente e avrebbe anche certi agi.

La possessione demoniaca per la scienza è una forma di patologia psichiatrica, ma ancora oggi in alcuni casi permane il dubbio su cosa affligga alcuni pazienti. Questo caso fu trattato anche da Ed e Lorraine Warren, la coppia di demonologi più famosa del mondo, ma per loro fu in un certo senso controproducente perché per la prima volta furono accusati di aver influito sul ragazzo per pubblicizzare la loro attività.

La vicenda ebbe inizio nel giugno del 1980, quando Arne Cheyenne Johnson e la sua fidanzata Debbie Glatzel iniziarono la ristrutturazione della loro nuova casa a Brookfield, nel Connecticut. La casa era in affitto e il proprietario si chiamava Alan Bono. Il fratellino di Debbie, David, volle andare ad aiutare la coppia a sistemare la casa e così si trasferì da loro per qualche giorno.

Sin dai primi giorni l’11enne però iniziò a mostrare strani comportamenti: disse di non sentirsi a suo agio in quella casa, di sentire strani rumori in soffitta e di vedere un’ombra scura nel corridoio che lo seguiva. La cosa iniziò a preoccupare Debbie e Arne il 3 luglio, quando David si svegliò urlando che un uomo con grandi occhi neri, un volto dai lineamenti bestiali e denti frastagliati gli voleva far del male. Lo descrisse come un vecchio con capelli bianchi, ma con due corna sul capo e un aspetto molto simile ad un cane o un lupo; la sua voce era gracchiante e profonda e la sola vista lo terrorizzava a morte. Disse che gli aveva detto che dovevano andarsene via da quella casa oppure avrebbe fatto loro del male.

David non era il tipo di ragazzino da film horror, e di certo non aveva incubi così vividi; sembrò molto scosso e Debbie gli consigliò di tornare a casa. David però insistette nel voler restare. L’anziano uomo, che potremmo definire più una bestia demoniaca, apparve diverse altre volte al bambino di notte, quasi sempre minacciandolo di rubargli l’anima o di fare dal male a lui, a Debby e a Arne, ma la coppia di fidanzati non volle credergli finché non fu testimone di effettivi eventi anomali in casa.

Anche Debby e Arne iniziarono a sentire strani rumori provenire dalla soffitta, ma David rimaneva l’unico a vedere lo strano uomo; Debbie si spaventò quando vide contusioni e graffi apparire sul corpo di David, lesioni che sembravano formarsi da sole durante la notte. David cominciò a vedere l’uomo-bestia anche da sveglio e quando Arne fu testimone di un graffio che apparve in pieno giorno sul braccio del ragazzino la coppia riportò David dai genitori e tutti andarono in chiesa a chiedere aiuto.

Un sacerdote andò a casa di Debbie e Arne e la benedì, ma ciò che ottenne fu far arrabbiare ancora di più l’entità, che si manifestò con rumori ancora più forti e in tutta la casa, mentre per David le visioni diurne aumentarono. David cominciò a parlare alla sua famiglia sussurrando e ad assumere diversi toni della voce.

Durante la notte i genitori gli facevano la veglia e si accorsero che il bambino si svegliava ogni mezz’ora circa con strane espressioni in volto; addirittura qualche volta venne colto crisi epilettiche. Il prete tornò, benedì nuovamente la cada di Debbie, ma anche quella volta le cose peggiorarono e David cominciò a ringhiare e a parlare con una voce demoniaca. Il giorno dopo la seconda benedizione tutta la famiglia fu testimone di un’aggressione da parte di “mani invisibili” che gli procurarono graffi e lividi sul suo corpo.

Non sapendo più cosa fare, il sacerdote si rivolse ad Ed e Lorena Warren, che viaggiarono da Monroe a Brookfield per indagare sul caso. Lorraine spiegò ciò che vide al loro arrivo al People Magazine:

«Mentre Ed intervistava il ragazzo, questo accennò ad una forma nera e nebbiosa e ci disse che avevamo a che fare con qualcosa di molto negativo. Il bambino si lamentò di mani invisibili che lo soffocavano di tanto in tanto, e infatti c’erano segni rossi su di lui molto evidenti. Ha detto che aveva la sensazione di essere seguito e colpito da un uomo-bestia, anche di giorno.»

I Warrens dissero che la casa rea infestata da 43 entità malvagie e che David era posseduto da buona parte di esse; insieme a quattro sacerdoti fecero tre esorcismi per liberare David e l’edificio dall’infestazione, ma nel terzo avvenne qualcosa di molto insolito. Arne Cheyenne Johnson, descritto da tutti come un 19enne mite, pacato, il proverbiale “buon ragazzo”, divenne improvvisamente aggressivo e sfidò ad alta voce le entità maligne affermando che fossero troppo spaventate per tentare di possedere lui. Qualche istante dopo David si levò a mezz’aria e subito dopo mostrò segni di chiaroveggenza, predicendo l’omicidio di cui Arne sarà protagonista.

I Warrens, terminato l’esorcismo, chiamarono la polizia di Brookfield e suggerirono di tenere d’occhio Arne.

Era il novembre del 1980 e le cose sembravano migliorate in casa di Bettie e Arne, ma David di tanto in tanto dava ancora segni di squilibrio, così i genitori, su consiglio del medico di famiglia, lo portarono da uno psichiatra; secondo il medico David era un ragazzo normale, con solo un leggero ritardo nell’apprendimento, anche se aveva ancora difficoltà a dormire.

Presto però le entità cambiarono bersaglio e iniziarono a colpire Arne. Così come David all’inizio della possessione, anche Arne andò in trance e disse di vedere l’uomo-bestia; ebbe allucinazioni, iniziò a ringhiare, ma quando tornò in sé non ricordava più niente. Il ragazzo ebbe anche una discussione animata con la polizia per un parcheggio mal fatto: nulla di eclatante, ma certamente fuori dal comune per il ragazzo tranquillo che tutti conoscevano.

E arriviamo al 16 febbraio 1981. Ironia della sorte, Brookfield in quei giorni stava celebrando il suo 193° anno senza un omicidio.

Quel giorno Arne si prese un giorno di ferie per stare con Debbie e sua sorella Wanda e dar loro una mano nel loro lavoro al canile. Alan Bono, che oltre ad essere il proprietario di casa di Arne e Debbie era il datore di lavoro delle due ragazze, si presentò al canile e invitò tutti a pranzo in un bar locale.

Non si conoscono i dettagli, ma tra Arne e Alan scoppiò una discussione piuttosto animata e Arne ad un tratto iniziò a ringhiare e sibilare come faceva David tempo prima; il ragazzo prese un coltello (c’è chi dice dal tavolo, chi che lo aveva in tasca) e dopo aver pugnalato diverse volte Alan al petto, conficcò la punta nello stomaco dell’uomo e gli incise il corpo fino al cuore.

La scena fu concitata e poco dopo, tra le urla e il panico nel locale, Arne si dileguò, mentre Alan venne portato in ospedale e morì qualche ora dopo. Arne Cheyenne Johnson fu raccolto dalla polizia a circa due miglia dalla scena dell’omicidio in stato confusionale e senza che ricordasse cosa fosse successo.

Nell’ottobre del 1981 iniziò il processo e l’avvocato difensore di Arne, con tanto di cartelle cliniche alla mano, presentò istanza di non colpevolezza perché l’imputato era posseduto dal Demonio. Quella fu la cosa su cui fece leva costantemente l’avvocato: non era stato Arne ad uccidere Bono, ma il Diavolo che si era impossessato del suo corpo, e portò davanti al giudice anche altri due casi analoghi discussi nei tribunali inglesi in cui il possesso demoniaco è stato usato come causa scatenante.

Il giudice però rigettò quella motivazione e il processo si concluse con Arne Johnson che venne dichiarato colpevole di omicidio di primo grado e una pena da scontare di 20 anni. La pena poi si ridusse a soli 5 anni perché Arne in carcere si mostrò collaborativo ed ebbe una condotta integerrima.

Arne e Debbie si sono sposati dopo la sua liberazione e ancora oggi vivono insieme. Pare che Arne e David non abbiamo più dato segni di squilibrio, anche perché dopo il fattaccio Debbie si trasferì in un’altra casa.

La vicenda ispirò il film “The demon murder case” con Kevin Bacon e Andy Griffith, e il libro “The devil in Connecticut”. Nel 2006 il libro è stato ristampato, ma la famiglia Glatzel ha citato in giudizio l’editore e l’autore, dicendo che violava il loro diritto alla privacy; David affermato che la storia di possesso era stata creata dai Warrens in modo da poter sfruttare la sua malattia mentale. Sia Lorraine Warren che Gerald Brittle, lo scrittore del libro, negano le affermazioni di David.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere