John Wayne Gacy

John Wayne Gacy, il killer pagliaccio

Quando un autore scrive un libro, specialmente romanzi, per quanto scriva vicende in gran parte partorite dalla sua fantasia, a volte si appoggia a casi reali, ovviamente corretti e modificati ad oc.
Un dei più famosi romanzi horror di tutti i tempi è sicuramente It, di Stephen King. Il libro è stato scritto a partire dal settembre 1981 e completato il 28 dicembre 1985. It è un misterioso demonio muta-forma che si risveglia dal letargo trentennale trascorso nelle viscere della città di Derry e assume la forma del clown Pennywise. Sotto le spoglie del clown It avvicina un bambino di nome George Denbrough e lo uccide brutalmente.
Il personaggio di Pennywise è ispirato a John Wayne Gacy, un serial killer che compì una lunga serie di delitti su giovani ragazzi negli anni ’70: John Wayne Gacy amava vestirsi da pagliaccio per intrattenere i bambini, ma come Pennywise nascondeva in se un vero e proprio demonio.
Possiamo dire che Gacy avesse in se due personalità distinte:
– Era una persona disponibile, generosa e laborioso; un uomo carismatico che dedicava la sua vita alla famiglia ed alla comunità. Spesso si prodigava in attività caritatevoli ed in occasione di raccolta fondi, feste per bambini e sfilate indossava i costumi di un personaggio che egli stesso aveva ideato.
– Era uno spietato serial killer, un imprenditore solitario e sadico che amava intrattenere privatamente giovani ragazzi in modo malato e contorto. Il bilancio finale della sua malvagità è di 33 ragazzi adolescenti che ha brutalmente torturato, violentato ed ucciso tra il 1972 e il 1978 (ma si sospetta siano stati molti di più).
Gacy era un assassino lucido e metodico, un uomo talmente astuto che fu davvero difficile incastrarlo. Organizzava ed elaborava i propri crimini nei minimi dettagli ed adottava molte precauzioni. Fu solamente per caso che si giunse finalmente a lui e svelare i suoi crimini.
Su sua stessa ammissione Gacy però perdeva il controllo di se non appena aveva “la preda” a portata di mano. Una volta attivata la propria fantasia omicida non c’era più modo di tornare indietro e una voce dentro di lui lo spingeva continuamente ad esagerare nelle violenze.
Disse che in quei momenti il Diavolo si impossessava di lui e prediligeva adescare i ragazzi promettendo loro regali o anche solo cose trasgressive. Una volta convinti a salire in macchina, li afferrava all’improvviso con forza e li stordiva utilizzando uno straccio imbevuto di cloroformio. Li legava e, per evitare che urlassero una volta risvegliati, riempiva la loro bocca dei loro indumenti strappati. Spesso ammanettava le proprie vittime, le violentava e poi le squartava con una serie di coltelli da macellaio. Per sbarazzarsi dei loro corpi decise di triturarli con una specie di tritatutto e di utilizzare i residui per creare prodotti che spacciava per burro di arachidi e gelatina per panini. In alcuni casi strangolava le povere vittime recitando versetti della Bibbia e teneva i corpi con se fino alla decomposizione. Si trattava di giovani fanciulle che lui riteneva le più belle.
John Wayne Gacy, pur essendo molto attento a non lasciare tracce, destò il sospetto dell’ex detective Bill Dorsch che decise di appostarsi e seguire i suoi movimenti. L’11 novembre del 1978 Dorsch esaminò un cassonetto in un parcheggio dietro la casa della madre di Gacy dopo che l’uomo vi aveva depositato un enorme sacco nero: con suo orrore rinvenne resti umani di una giovane studentessa
La polizia di Chicago identificò finalmente John Wayne Gacy e fece una macabra scoperta: 26 corpi furono trovati sepolti nel vespaio sotto la sua casa, altri 3 corpi vennero trovati nella sua proprietà, mentre altri resti umani erano stati buttati in un fiumiciattolo vicino. La moglie del serial killer, la famiglia ed i tanti ospiti delle feste che venivano organizzate in casa, spesso si lamentavano del fatto che dalla cantina proveniva uno strano e cattivo odore, ma Gacy si giustificava affermando che si trattava di topi morti.
John Wayne Gacy, il Serial Killer Pagliaccio, è stato riconosciuto colpevole il 13 marzo 1980 e giustiziato con un’iniezione letale nel 1994.
L’ex detective Bill Dorsch riferì ai pubblici ministeri che, in una notte nel 1975 trovò Gacy con una pala sporca accanto al vicolo dove era stata avviata una nuova ricerca. Si avvicinò all’uomo e gli chiese per curiosità che cosa ci facesse di notte con una pala. Gacy rispose:
<<Beh, lavorando così tanto non ho abbastanza tempo durante la giornata. Così eccomi qui ad aggiustare l’orto. Chissà che non trovi un tesoro! >>

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere