batteri-resistenti-a-tutti-gli-antibioticiI batteri resistenti a tutti gli antibiotici

Tutte le specie viventi si evolvono per adattarsi e sopravvivere, anche gli agenti patogeni. Ad ogni generazione ogni organismo vivente muta in piccolissima parte per affrontare un cambiamento che lo rinforzerà e lo proteggerà dai pericoli a cui solitamente è sottoposto. Se non avvenisse questo cambiamento la specie sarebbe costretta ad estinguersi.
Da quando abbiamo scoperto la pennicillina l’uomo si è adoperato per creare medicinali che combattessero malattie e rinforzassero le nostre difese immunitarie. Dopo quello abbiamo cercato di debellare gli agenti patogeni che le causavano e infine di prevenire la formazione di batteri e virus dannosi per la nostra specie.
Ora, per un attimo trascuriamo il fatto che l’uomo è malvagio e che in realtà in diverse nazioni si coltivino micro organismi a scopo militare, trascuriamo anche il fatto che si tenti riportare in vita malattie ormai estinte con lo scopo di modificarle e trascuriamo anche che le case farmaceutiche spesso rilascino farmaci inefficaci con al sola intenzione di vendere e guadagnare sulla sofferenza della gente. Anche senza l’aiuto dell’uomo batteri e virus si evolvono e lo fanno da molto più tempo di noi e con una velocità molto più elevata.
Senza distinguere le varie specie patogene diciamo che in condizioni di sviluppo favorevoli la riproduzione di molte specie batteriche avviene in un tempo rapidissimo, in media circa 20 minuti; in questi casi bastano solo 10 ore per avere 30 generazioni, cioè da un elemento si passa a centinaia di milioni di individui. Quindi in proporzione alla nostra vita media immaginate quante generazioni di batteri vivano nel nostro corpo. Ora è logico riflettere sul fatto che tentiamo di combattere ( ad esempio) l’influenza stagionale da secoli senza riuscire a debellarla, questo perchè ogni anno ci troviamo di fronte ad agenti patogeni diversi, più resistenti e spesso più aggressivi.
Nel novembre del 2015 in Cina è scattato un allarme preoccupante per tutto il genere umano, ma che ovviamente a noi è stato tenuto nascosto: dopo dei test di routine su degli animali da fattoria il dottor Liu Jian Hua, professore dell’università meridionale dell’Agricoltura cinese ha scoperto un gene, chiamato “mcr-1”, che permette ai batteri di diventare resistenti a tutti gli antibiotici conosciuti. Il gene, che è stato individuato in batteri comuni, ma potenzialmente mortali come l’escherichia coli e klebsiella penumoniae (responsabili di polmoniti e di malattie ematiche), di fatto rende questi batteri incurabili. Inoltre è in grado di diffondersi facilmente da un ceppo all’altro e questo fa temere che abbia un forte potenziale epidemico.
Il team di ricercatori ha esaminato campioni di batteri raccolti da maiale e pollo venduto in decine di mercati di quattro province. Inoltre hanno analizzato i risultati di batteri nei campioni di animali e il 15% di essi avevano il gene mcr-1. E’ stato trovato inoltre anche in 16 dei 1.322 campioni raccolti negli ospedali.
A dicembre i “superbatteri” sono arrivati in Europa e gli esperti temono che potrebbe essere l’inizio di una epidemia globale di infezioni incurabili. In Danimarca alcuni scienziati provenienti dalla George Washington University (GWU) ad un paziente hanno diagnosticato una forma incurabile di salmonella, mentre si sono scoperti i batteri non trattabili da alcun antibiotico in 5 campioni di pollo importati dalla Cina attraverso la Germania.
I ricercatori cinesi che hanno fatto la scoperta della mutazione hanno messo in guardia il mondo sul fatto che si tratta di una mutazione di ” adattamento” ai molto farmaci che vengono somministrati agli animali da macello per accelerarne la crescita ed aumentarne la massa muscolare: essendo una mutazione “positiva” per il proliferare dei batteri potrebbe diffondersi a livello globale. Gli esperti sono scioccati da quanto velocemente i superbatteri si stiano facendo strada in tutto il mondo, e sono dell’opinione unanime che la situazione è estremamente grave.
Il professor Frank Møller Aarestrup, un microbiologo presso l’Università Tecnica della Danimarca, ha così commentato:

<<Questa è una scoperta molto allarmante. E ‘qualcosa che avevamo temuto, ma speravamo di non vedere. E batteri con il gene MCR-1 sono particolarmente spaventosi perché possono trasferire la resistenza agli antibiotici ad altri tipi di batteri, il che significa che potrebbe diffondersi rapidamente tra animali ed esseri umani.>>

Secondo Timothy Welsh, professore all’università di Cardiff, che ha collaborato allo studio, gli antibiotici potrebbero presto diventare inutili.

<<Nel momento in cui l’ mrc-1 diventerà globale, ed è questione di quando non di se, il gene si allineerà con altri geni resistenti agli antibiotici, allora molto probabilmente vedremo l’inizio di un’era post-antibiotica. A quel punto se un paziente sarà gravemente malato, per esempio per l’e.Coli, allora non ci sarà più nulla che potremo fare>>.

La ricerca è destinata a far ripartire il dibattito sull’uso della colistina nell’allevamento e sull’utilizzo eccessivo di antibiotici anche nelle più lievi patologie umane.
Il 40% degli europei infatti crede erroneamente che gli antibiotici siano efficaci per curare raffreddore e influenza. Ciò ha portato ad un numero sempre maggiore di pazienti che ne abusano e di conseguenza presentano resistenze agli antibiotici. Negli ultimi 20 anni l’influenza ha sviluppato un + 40% di resistenza ai normali antibiotici e il valore è in aumento.
Sembra assurdo, ma non sono più le malattie a preoccupare i medici, ma la resistenza agli antibiotici, che rappresenta una delle minacce più importanti per la salute pubblica.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere