Lineus longissimus: l’animale più lungo al mondo

I luoghi sconosciuti del nostro pianeta si restringono e ormai possiamo vantare di conoscere il 98% delle zone emerse. Di conseguenza anche le specie animali e vegetali sulla terra ferma hanno poche possibilità di sfuggire ai nostri occhi, sebbene di tanto in tanto sui giornali appaiano notizie di nuove specie anche di grandi dimensioni.
Al contrario per quanto riguarda il mondo marino siamo ancora indietro nell’esplorazione e ogni anno scopriamo migliaia di nuovi animali e piante. Forse perchè la nostra attenzione negli ultimi anni si rivolge altrove (la conquista dello spazio, le nuove tecnologie, la salvaguardia delle specie più conosciute) a volte alcune scoperte di grande valore ci rimangono sconosciute o passano timidamente in piccoli trafiletti sui giornali scientifici.
Una domanda che mi sono posto qualche tempo fa è quale fosse l’animale più lungo al mondo e la prima risposta che balza in mente è la balenottera azzurra, con i suoi 30-35 m. Mi sbagliavo e di parecchio perchè esistono diversi animali molto più lunghi, ma chissà perchè a scuola non me ne hanno mai parlato.
Se torniamo indietro nel tempo nell’elenco dei reperti fossili troviamo un dinosauro lunghissimo, l’Amphicoelias fragillimus, lungo circa 55 m e pesante 140 tonnellate ( per capirci è uno di quei dinosauri che conosciamo come ” brontosauri”, anche se il brontosauro di per se non esiste come classificazione), ma oggi esiste un animale ancora più lungo, che vive sul fondo del mare.
Il suo nome è “Lineus longissimus” ed è un verme marino che vive in acque poco profonde lungo le coste del Mare del Nord. La sua lunghezza in piena estensione arriva a circa 60 m (nel 2003 venne misurato un esemplare di 66 m), ma ha un diametro di poco superiore al centimetro e di solito vive arrotolato in grosse matasse.
Fa parte della famiglia dei nemertini, dei vermi nastriformi che scivolano lentamente sul sedimento marino (non sanno nuotare). Per aiutarsi nello spostamento usa la propulsione dovuta al battito di milioni di microscopiche ciglia presenti sulla superficie corporea e si nutre di piccoli pesci e crostacei. Veder cacciare questo verme fa una certa impressione: quando individua la preda dalla lunga proboscide esce un uncino che avvolge e ripetutamente “pugnala” la vittima. Lo stiletto tra l’altro è anche avvelenato: secerne infatti una secrezione tossica a base di tetrodotossina (lo stesso letale veleno dei pesce palla che uccide gli appassionati di sushi se tagliato male).
Quando viene toccato o maneggiato il Lineus longissimus produce per sua difesa una certa quantità di un muco denso e dall’odore acido. Analizzando questo muco si è scoperto che anche i tessuti di questo nemertino contengono tetrodotossina, non solo le ghiandole nella proboscide.
Quindi un animale lungo, brutto e molto molto pericoloso.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere