Mai fare un torto ad un corvo!

È opinione comune che alcuni animali abbiano una memoria paragonabile a quella umana e che ricordino chi fa loro del male anche dopo anni. L’esempio più lampante sono gli elefanti, la cui matriarca periodicamente guida i suoi congiunti per centinaia di chilometri alla ricerca di quegli stagni necessari per la sopravvivenza. Anche di alcuni uccelli è nota una certa memoria, ma si è sempre pensato che questa non superasse il lasso temporale di due anni.
Tra gli uccelli quelli ritenuti più intelligenti sono i corvidi e tra loro sembra spiccare il Corvus corax (il corvo imperiale). Questi splendidi animali sono infatti in grado di imparare ciò che gli viene insegnato e addirittura di elaborare risposte efficaci ai problemi che vengono loro presentati. Ecco perché l’essere umano oggi li cattura e cerca di studiarne il comportamento nel tempo.
Al di là dell’eticità degli esperimenti, le interazioni tra corvi e umani hanno portato a incredibili scoperte, una delle quali è che i corvi sono rancorosi. Eh sì, gli studi sembrano dare ragione a Edgar Allen Poe e Alfred Hitchcock che li descrivevano come animali vendicativi e subdoli.
I risultati di un recente studio sui corvi dimostrano che quando qualcuno fa loro del male o si comporta in maniera ostile nei loro confronti, questi uccelli mantengono una specie di rancore che può durare anche due anni contro coloro che li trattano ingiustamente.
Lo studio ha coinvolto ricercatori dell’università di Lund, in Svezia, e dell’Università di Vienna; i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Animal Behavior.
Il biologo Jorg Massen ha spiegato che l’esperimento ha coinvolto corvi dapprima abituati alle interazioni con l’uomo e poi addestrati nella negoziazione di semplici compiti in cambio di cibo. Sono stati scelti 9 Corvus corax che sono stati istruiti nel portare un pezzo di pane lungo un percorso e consegnarlo ad una persona che in cambio avrebbe dato loro un pezzo di formaggio.
Dopo che i corvi hanno appreso il funzionamento dell’esercizio, gli istruttori hanno iniziato a tendere scherzi ad alcuni corvi: scelti due corvi del gruppo, ogni volta che questi portavano loro il pane gli istruttori rifiutavano lo scambio e mangiavano il formaggio davanti a loro. I corvi non l’hanno presa bene e per due giorni hanno tentato di aggredire quei due istruttori che li avevano raggirati. Il fatto che la reazione avvenisse solo verso le due persone che non avevano dato loro il formaggio e non con gli altri istruttori, convinse gli studiosi a coinvolgere tutti i corvi ed eseguire esperimenti simili a lungo termine.
In due anni di studio i risultati sono stati sorprendenti: i corvi raggirati dai loro istruttori hanno perso la fiducia in loro e hanno reagito con chiari attacchi guidati dalla vendetta. Sette di loro attaccavano gli istruttori non appena ne avevano la possibilità, uno accettava il pezzo di pane, ma a metà percorso preferiva mangiarselo piuttosto che cederlo nella speranza del formaggio e solo uno continuava a portare il pane all’istruttore sperando nella ricompensa.
A questo punto cui si chiede se i corvi (e di conseguenza molti altri animali ritenuti intelligenti) abbiano la facoltà di ricordare i torti subiti e giudicare i nemici: i tester hanno messo nuovi corvi in ciascuna gabbia di quelli “rancorosi”, ma nessuno di loro ha imparato a diffidare dell’uomo e una volta addestrati hanno dovuto subire lo scherzo più volte prima di imparare la lezione.
Pare quindi che i corvi non insegnino agli altri le “lezioni di vita”, ma che piuttosto le tengano per loro e covino rancore fino a quando non riescono a canalizzare la loro vendetta privata.
Detto più semplicemente, mai fare uno sgarro ad un corvo perché in silenzio mediterà la sua vendetta e ricorderà sia il torto subito che chi glielo ha fatto!

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere