Pyura Chilensis: la roccia vivente

Nel mondo i misteri non sono solo paranormali, non sono solo alieni o miti tramandati dal passati, ma sono anche naturali: siamo padroni del nostro pianeta, ma lo conosciamo solo in minimima parte e lo dimostrano le tantissime scoperte che ogni anni riempiono i nostri libri.
Secondo il recente studio della Dalhousie University del Canada la Terra ospita circa 8.7 milioni di specie viventi diverse, ma finora ne abbiamo classificate solo 1,2 milioni: ciò significa che l’86% delle specie terrestri resta ancora da classificare. Oltre a questo le stime non tengono conto di molti organismi già estinti prima di essere individuati. Non c’è quindi da stupirsi se di tanto in tanto sui giornali, in TV o in rete appaiano creature “aliene” che causano scalpore tra gli scienziati e gli amanti della biologia.
Questa creatura ha fatto molto discutere gli scienziati, soprattutto per il dubbio sulla sua classificazione. Il suo nome scientifico è “Pyura chilensis” e a prima vista sembra una roccia inerte: ha l’aspetto del tutto simile a quello di un masso e, proprio come se fosse un oggetto inanimato, se ne sta immobile, senza apparenti cambiamenti o movimenti. La cosa si complica anche perché, pur avendone in tutto e per tutto l’aspetto, non è né un minerale né di una pianta, ma un curioso animale.
È stato inserito nella classe degli Ascidiacea, animali marini che filtrano l’acqua per cibarsi di microorganismi; si torva per lo più lungo le coste del Cile e del Perù e negli ultimi anni è diventata oggetto di commercio nel Sud America, dove viene considerata una vera e propria prelibatezza sia cruda che cotta.
Dal 2005 la Pyura chilensis è oggetto di studio per via di una caratteristica che preoccupa i biologi marini: nel suo sangue sono concentrate grandi quantità di vanadio, tossico per l’uomo, e per “grandi quantità” intendo che questa creatura contiene una quantità 10 milioni di volte superiore rispetto a quella che si trova nell’acqua circostante!
Come le altre ascidie, la Pyura chilensis passa inosservata agli occhi della maggior parte degli esseri umani perché ha in tutto e per tutto l’aspetto di un masso ricoperto da alghe: in realtà è semplicemente rivestita da un’armatura coriacea simile a quella delle ostriche e la si può distinguere per il sifone con cui aspira l’acqua all’altezza della sabbia.
Spesso sono solito scrivere che consociamo i mostri mari solo per il 7%: questa creatura ne è una conferma e chissà quante altre specie “aliene” ancora si nascondo ai nostri occhi anche se sono in bella vista.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere