Lo specchio a due vie

Tempo fa scrissi un articolo sugli specchi e su cosa effettivamente vediamo all’interno di esso (che non è affatto la nostra immagine, ma semmai un alter ego) e scrissi al termine un pensiero lasciato a metà che accennava alla relazione specchio-Inferno o specchio-Aldilà (le credenze variano a seconda del periodo e del luogo). Qui cercherò di sviluppare l’argomento e di parlarvi di uno specchio in particolare: lo specchio a due vie.
Oggi lo specchio a due vie ha due significati, ma ci arrivo pian piano, prima raccontandovi delle credenze e poi di cosa sia in realtà (la realtà non è meno inquietante delle credenze, come vedrete).
Ci specchiamo ogni giorno, ma sono in pochi a sapere come è fatto uno specchio: i primi specchi erano semplici lastre di metallo leggermente curve e che venivano lucidate alla perfezione per renderle riflettenti; con il tempo, verso il 1500, si passò a fabbricare gli specchi utilizzando mercurio o stagno e poi, con il raffinarsi delle tecniche si giunse a veri capolavori (i veneziani erano dei veri maestri in questa arte) associando lastre di cristallo perfettamente piana e lucidate con all’interno un sottile strato di argento. Oggi la maggior parte degli specchi è in vetro con all’interno uno strato di alluminio.
Bene, dopo le nozioni di rito veniamo all’argomento dell’articolo. Lo specchio è lo strumento riflettente per eccellenza e nei secoli è entrato a far parte di numerose leggende e antichi rituali quale mezzo di collegamento tra la nostra dimensione e la dimensione degli spiriti: alcune culture parlano di specchi usati come passaggi interdimensionali tra la nostra realtà e la dimensione dei morti, altra addirittura con il piano demoniaco.
Nel voodoo e in alcune religioni animiste si parla di specchi per contattare i cari defunti o per ricevere risposte riguardo l’Aldilà da entità già presenti “oltre”. Ovviamente non tutti gli specchi possono canalizzare l’energia necessaria a contattare le entità ultraterrene e di tradizioni a riguardo ce ne sono molte, a seconda del luogo. In generale si parla di specchi dal bordo nero, tradizionalmente lo si faceva fabbricare dagli stregoni (o mistici) con bordi di ossidiana e una tintura nel vetro che ne scurisse la superficie; lo si utilizzava esclusivamente durante il plenilunio perché il ciclo di luna piena era considerato un concentrato di energia naturale necessario ad aprire i portali; infine gli si infondeva parte della propria “anima” (qui dovrei esplicitare il concetto di anima per i vari popoli ma ve lo risparmio) con rituali e preghiere in cui a volte si arrivava perfino a versare sullo specchio il proprio sangue.
Uno specchio del genere veniva usato solo in occasioni particolari e normalmente serviva per predire il futuro di una persona o di una tribù, per conoscere il destino di un defunto di un alto rango sociale o per verificare l’avvicinarsi di catastrofi o carestie. Come avrete capito lo specchio non poteva essere utilizzato da chiunque, ma solo da uno sciamano o una persona altamente spirituale capace di entrare in contatto con gli spiriti tramite appositi cerimoniali.
Anche per molte sette sataniche lo specchio è un mezzo per contattare altre dimensioni, in questo caso il piano demoniaco.
Secondo alcune di esse, sempre con specchi creati apposta per oscuri rituali, non occorrerebbe essere persona speciali per utilizzarli, ma solo conoscere le giuste evocazioni. Da quel che ho trovato documentandomi a riguardo, le leggende sul posizionare una candela accesa davanti ad uno specchio hanno un fondo di verità: secondo le credenze di molti satanisti utilizzando un particolare specchio al buio e mettendo la candela di fronte ad esso si attirerebbe i demoni che nel loro piano di esistenza vedrebbero una luce da seguire e tramite quella una porta aperta per la nostra dimensione.
Ho trovato anche diversi rituali da recitare, preghiere, gesti che alcuni gruppi satanisti userebbero nelle loro sedute (non chiamiamole messe); ovviamente non posso e non voglio riportarvi nulla del genere, ma giusto per rendere l’idea ho creato un esempio di possibile invocazione a Satana che vi riporto.

«Ascoltami Satana, Mio Signore, io invoco il Tuo nome affinché
le forze dell’oscurità possano fluire in questo specchio;
fa che io possa usare questo mezzo per contattare

XXX (nome dell’entità demonica) affinchè si rifletta

per ascoltare le mie parole, rivelarmi i suoi segreti
e donarmi la sapienza che mi è sconosciuta.

Nel nome di Satana io chiedo ad XXX
di concedermi udienza e rendermi partecipe del suo sapere.

Questo io lo chiedo nel tuo nome, O Satana, Mio Signore.»

Anche secondo le credenze dei satanisti lo specchio rituale ha un valore enorme e va trattato con molta cura e riposto in un certo modo: dovrebbe essere avvolto nella seta affinchè l’energia accumulata nei rituali non si disperda, riposto in un posto sicuro dove non venga “disturbato” e di tanto in tanto esposto all’aperto sotto la luce lunare in modo che ne assorba l’energia.
Bene, prima di concludere l’articolo volevo parlarvi invece dei veri specchi a due vie, non veri perchè gli altri siano falsi, ma “veri” perché effettivamente sono specchi bidirezionali. Avete mai visto una serie crime o un film poliziesco in cui il cattivo viene interrogato? Ecco quello specchio oltre il quale c’è gente che guarda e ascolta è anche detto “specchio a due vie”.
Che ci sarà di misterioso in uno specchio creato apposta per le stanze di una centrale di polizia? Nulla, finchè non diventa un oggetto perverso che molti purtroppo usano per spiare la gente.
Ci sono e ci sono stati molti casi di persone che hanno installato specchi a due direzioni negli spogliatoi femminili, alcuni anche in spogliatoi di bambini.

– Nel 2015 in Illinois la comica americana Tamale Rocks scoprì peer caso che dietro allo specchio del bagno del suo camerino che usava da anni c’era una finestra attraverso il quale molti uomini osservavano e registravano tutto ciò che lei e le sue colleghe facevano.

– Nel 2016 in Alabama in un asilo venne scoperto nei bagni dei bambini (perché si ruppe) uno specchio oltre il quale c’era un piccolo stanzino in cui due bidelli spiavano le piccole creature.

– Nel gennaio del 2017 a Potenza un farmacista piazzò la telecamera in bagno dietro uno specchio a due vie per spiare le sue clienti: alle ragazze che riteneva più carine con una scusa faceva provare delle pomate in zone erogene e le riprendeva per poi vedere il filmato con comodo. Molte si rivolgevano alla sua farmacia perché temevano di essere rimaste incinta e lui dava loro una pomata spermicida di sua produzione da provare nel bagno di servizio.

– Diversi filmati amatoriali in rete riprendono donne nei bagni o in locali spiate mentre si spogliano o usano la toilette.

E voi? Quando andate in un bagno di un locale o fuori casa, sapete riconoscere con certezza uno specchio ordinario appeso da uno specchio a due vie messo lì per spiarvi?
È meno difficile di quanto si pensi, almeno secondo l’esperimento che in molti propongono di fare.
Basta mettere la punta dell’unghia sulla superficie riflettente e se c’è dello spazio tra l’unghia e l’immagine riflessa, allora si tratta di uno specchio genuino; se l’unghia tocca direttamente l’immagine riflessa probabilmente siete di fronte ed uno specchio a due vie perché la superficie riflettente non è in fondo allo specchio (come si usa comunemente fare), ma poco sotto la superficie e il resto del vetro è dietro, là dove è forse non c’è un muro ma una camera vuota.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere