Guarapiranga: il folle caso di mutilazione umana

Avete mai sentito parlare di incontri ravvicinati del VI tipo? Solitamente si sente parlare dei primi tre tipi, ma a volte si arriva anche a questo, che raggruppa tutti quei contatti con entità extraterrestri che causano danni alle vittime a lungo termine o addirittura la morte.

I presunti casi di morte in seguito ad un’abduction si contano sulle dita delle mani, ma questo è sicuramente il più agghiacciante di tutti. Per introdurlo ho bisogno però di divagare alcune righe, in modo da far capire cosa andrò a descrivere.

Gli ufologi cospirazionisti conoscono molto bene il “trattato di Greada”: scritto in poche parole, si tratterebbe di un accordo stipulato nel 1954 tra il governo degli Stati Uniti e una confederazione di alieni “grigi” proveniente da Zeta Reticuli nel quale si scambiavano favori e informazioni cruciali per la nostra e la loro esistenza. Tra le voci del trattato ce n’era una in cui agli alieni veniva concessa la possibilità di rapire un certo numero di umani e animali per compiere degli studi e di attingere ad alcune nostre risorse: gli umani potevano essere sottoposti ad esperimenti ma senza conseguenze letali, mentre per gli animali gli alieni avevano carta bianca e potevano anche ucciderli.

Le mutilazioni del bestiame sono cominciate negli anni ’60 e il fatto che i ritrovamenti di capi di bestiame morti a causa di gravi mutilazioni non abbia mai portato a colpevoli inequivocabili ha fatto propendere per l’ipotesi di abduction aliene. In pratica le orrende carcasse che ancora oggi di tanto in tanto vengono trovate prive di organi interni vengono attribuite ad extraterrestri che con una tecnologia superiore li asporterebbero per un obiettivo ancora misterioso (perfino l’ipotesi chupacabra sta lentamente cedendo il passo agli alieni).

Eccomi quindi al punto: fino ad oggi si è sempre pensato che il fenomeno delle mutilazioni mortali colpisse solo i capi di bestiame, ma non è così: nel 1988 avvenne un ritrovamento che fece rabbrividire i medici e gli scienziati e che ancora oggi fa molto discutere per l’orrore che ha causato.

A dire il vero il caso venne a galla nel 1993, quando l’ufologa brasiliana Encarnacion Zapata Garcia ed il dott. Rubens Goes resero pubbliche 7 fotografie e un dossier della polizia nei quali viene descritto nei minimi dettagli il ritrovamento di un cadavere umano orribilmente mutilato: proprio quei dettagli così simili ai più famosi casi di mutilazione animali riportati in Sudamerica dagli anni ’60 in poi hanno sconvolto i media del tempo e al primo articolo a riguardo del settembre del 1993 ne sono seguiti moltissimi altri che di volta in volta hanno aggiunto particolari alla vicenda.

Garcia e Goes entrarono in possesso del materiale grazie al cugino di Goes, un perito criminale della polizia di San Paolo di nome Rubens Silvestre Marques. Erano le prove ufficiali di un corpo che era stato ritrovato su un’isoletta dentro la riserva della città di San Paolo, vicino al lago artificiale di Guarapiranga. La data riportata era il 29 settembre del 1988. Si trattava di un maschio bianco il cui nome è stato occultato su richiesta dei parenti della vittima e che pertanto anche ora risulta sconosciuto.

Il rapporto preliminare della polizia precisava che il corpo, benché estremamente mutilato, non presentava riscontri di alcuna violenza, né segni di lotta, di corde o armi che potessero giustificarne lo stato.

Il dottor José Roberto Cuenca, capo della ricerca primaria e responsabile del caso, ha offerto le sue cartelle mediche. Il rapporto sull’autopsia riporta più o meno questo:

«Abbiamo osservato la rimozione delle aree orbitali, lo svuotamento della cavità della bocca, della faringe, dell’orofaringe, del collo, dell’ascella destra e sinistra, dell’addome, della cavità pelvica. Le regioni ascellari su entrambi i lati mostravano fori attraverso cui gli organi sono stati rimossi. Simili incisioni sono state eseguite sul viso, sul torace interno, sull’addome, sulle gambe, sulle braccia e sul petto. Le spalle e le braccia presentavano perforazioni da 1 a 1,5 pollici di diametro da cui sono stati estratti i tessuti e i muscoli. Il petto si era notevolmente ridotto a causa della rimozione degli organi interni.»

L’autopsia ha concluso che l’uomo era morto a causa di un dolore estremo: la era certamente viva mentre veniva mutilata avveniva. Le incisioni erano sistematiche e molto precise e ciò fece ipotizzare a mutilazioni operate con mezzi tecnologici avanzati, simili alle più moderne procedure mediche.

Ma cosa uccise veramente l’uomo?

La polizia concluse che nella riserva di Guarapiranga era avvenuta una semplice morte per infarto e che il cadavere fosse stato divorato dai ratti e dagli urubus (avvoltoi). Questa conclusione fece parecchio discutere per la precisione dei fori e dei tagli, ma il caso venne presto chiuso e su di esso venne calato un velo di silenzio.

Ad oggi ci sono molte teorie a riguardo che vanno da una cerimonia satanica al famoso chupacabra, dall’opera di un emule di Jack lo Squartatore agli animali selvatici; tuttavia l’ipotesi che va per la maggiore è quella ufologica: un’abduction simile a quella del bestiame, ma che ha coinvolto un essere umano sfortunato.

Se quello di Guarapiranga può sembrare un caso isolato, in realtà ce ne sono stati diversi altri che sembrano essere avvenuti con lo stesso modus operandi; tutti però prontamente occultati ai media per diversi anni, fino a quando fornire delle prove a sostegno di una teoria o un’altra era impossibile.

– Nel luglio del 1956 il sergente Jonathan P Louette venne inviato al poligono di prova di missili di White Sand; quel giorno un maggiore dell’USAF fu testimone della sua abduction da parte di un oggetto a forma di disco e tre giorni dopo il corpo venne ritrovato nudo e orrendamente mutilato in mezzo al deserto. I genitali di Louette erano asportati, il suo retto perorato con precisione chirurgica ed i suoi occhi rimossi in una maniera completamente simile alle incisioni fatte sulla nostra vittima di Guarapiranga. Il rapporto autoptico confermò anche la completa assenza di sangue, come se fosse stato completamente drenato dal cadavere.

– Un caso di mutilazione avvenne in Texas nella metà degli anni ‘60 ai danni di un allevatore nei pressi di Houston, ma i due funzionari a conoscenza dei fatti non hanno mai voluto rilasciare informazioni precise sul fatto, perciò si tende ad ignorarlo.

– Nel 1989 il responsabile del MUFON dell’Idaho, Donald Ecker, investigò sul ritrovamento di un corpo umano mutilato in una zona isolata vicino a Bliss, nell’Idaho, orrendamente mutilato in volto e privato completamente degli organi sessuali e di altri organi nell’addome.

– Nel 1994 vi fu il caso di un corpo mutilato trovato in Nuova Zelanda: le incisioni erano incredibilmente simili a quelle inferte al bestiame su cui indagava da tempo nel sud e centro America.

– Il corpo dell’agricoltore Olivio Correia di Estancia Velha nel Rio Grande Do Sul nel luglio del 1995 è un po’ anomalo, anche se molto simile. L’uomo aveva problemi mentali e passava ore a bere il cachaca, alcool distillato ottenuto dopo la fermentazione del succo di canna da zucchero. Una sera fu ritrovato in coma etilico e quando si riprese era senza i due globi oculari. La polizia prese in considerazione la possibilità che fossero stati degli urubus, anche perché ci sono state testimonianze di persone che hanno visto carcasse di persone morte divorate dagli avvoltoi.

– Un altro caso riguarda una persona di sesso femminile, una certa Alzira Maria de Jesus abitante a Santa Isabel confinante con San Paolo. Il 24 giugno del 1999 fu ritrovata morta nella sua abitazione senza il viso. Le autorità dissero che la pelle, la carne, il naso, la lingua, gli occhi e l’orecchio sinistro erano stati asportati con precisione chirurgica.

Sembra proprio che il caso di Guarapiranga non sia l’unico; ma chi o casa causa questi orrori? Se la mutilazione del bestiame preoccupa solo gli allevatori colpiti, dobbiamo iniziare a preoccuparci che possa avvenire anche a noi?

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere