Heaven’s Gate: la setta ufologica suicida

Molti ricorderanno la notizia data il 26 marzo del 1997 in tutto il mondo dai telegiornali con la quale si comunicava il suicidio di massa di 39 persone americane appartenenti ad uno strano culto. Ecco, quel culto era una setta ufologica che credeva che la cometa Hale-Boop contenesse un’astronave aliena e passasse per prelevare le loro anime e farle ascendere ad uno stato di esistenza superiore.
Heaven’s Gate (“Cancello del Paradiso”) era una setta ufologica fondata e guidata da Marshall Applewhite e Bonnie Nettles a San Diego, in California. Applewhite era identificato come un guru, un uomo dai poteri soprannaturali che faceva da tramite tra l’umanità e gli alieni, mentre la sua compagna, che decisamente ne sapeva di più, era vista come la prediletta del “grande sacerdote”.
In realtà Applewhite era un insegnante di musica che insegnava alle scuole superiori a San Diego, uno di quelli di cui nemmeno ci si ricorda quando si finisce la scuola. Non aveva mai mostrato segni di squilibrio o interessi “anomali”, fino a quando nel 1974 conobbe Bonnie Lu Trusdale Nettles. Anche l’incontro tra i due nasconde particolari tutt’altro che comuni: l’uomo venne ricoverato a Houston per problemi gravi problemi cardiaci e andò vicino alla morte più di una volta durante il ricovero; in ospedale incontrò Bonnie Nettles che al tempo era un’infermiera e prese particolarmente a cuore la sua riabilitazione.
Applewhite era divorziato con due figli e l’infermiera ne approfittò per guidarlo nel suo mondo magico, fatto di giorni passati all’osservatorio astronomico e letture di libri di occulto, riuscendo ad insinuarsi nella mente dell’uomo che decise di cambiare completamente vita e passarla con lei. L’influenza della donna fu tale che Applewhite, una volta uscito dall’ospedale, tagliò i contatti con l’ex moglie e i figli e non volle più rivederli.
Nel 1975 l’uomo si licenziò e assieme alla sua nuova compagna fondò il culto “mistico – trascendentale” chiamato “The Two” secondo il quale la coppia era stata “scelta” come intermediaria tra gli alieni del cosmo profondo e gli esseri umani. Centinaia di uomini e donne giunsero dalla California, Nuovo Messico, Oregon, e Colorado pronti a seguire i due predicatori, addirittura abbandonando le famiglie a investendo i loro risparmi nella causa iniziata dalla coppia.
Applewhite e Nettles non facevano che professare l’imminente arrivo di un’astronave aliene che avrebbe condotto tutti i seguaci del culto su un piano di esistenza superiore e che il momento della dipartita era vicino. Tutti pendevano dalle loro labbra e attendavano con trepidazione l’arrivo della nave spaziale. Applewhite e la sua compagna cercavano seguaci anche attraverso i mezzi di informazione, inclusa la pubblicità sui giornali:

<<L’occasione è qui e come esseri umani possiamo evolversi in una forma di esistenza superiore. Adesso, su questo pianeta, ci sono due persone venute dal livello più alto, esseri alieni che sono qui per aiutare voi e molti altri nella transizione!>>

Nel 1985 Bonnie Nettles morì di cancro, ma ciò non fermò Appelwhite dal proseguire la sua crociata: cambiò nome alla sua setta chiamandola “Heaven’s Gate” e tonò alla ribalta cercando adepti in tutti gli Stati Uniti. Migliaia di persone aderirono al suo credo e Applewhite iniziò ad indire ritrovi sempre più frequenti dove si mostrava in una posizione sopraelevata ( solitamente seduto su una roccia) e leggeva passi di libri sull’ufologia e parlava di casi di abduction.
Chi aderiva a questa setta doveva seguire schemi rigidi, abbandonare la propria personalità a favore di una “collettiva” senza differenze; nessuno poteva agire in maniera autonoma, ma solo con il benestare del gruppo e tutti erano invitati a meditare ore e ore al giorno per allontanarsi dalle tentazioni quotidiane e innalzarsi spiritualmente per raggiungere lo stato di “eletto” per essere prelevati dagli extraterrestri. Applewhite avrebbe traghettato i fedeli verso un mondo “superiore”, mentre il nostro a causa della dissolutezza e la negazione alla conversione sarebbe presto stato distrutto da un enorme cataclisma.
La cosa andò avanti fino al 1997, quando tutte le testate giornalistiche e i telegiornali diedero al notizia che la cometa Hale-Boop era in avvicinamento verso la Terra. Era ciò che intendeva Applewhite: i tempi erano maturi e finalmente era arrivato il tempo della dipartita dal mondo terreno per innalzarsi ad un’altra dimensione. Applewhite a febbraio tenne un comizio in cui scelse tra i suoi fedeli 50 “prescelti” che ritenne pronti spiritualmente e con loro iniziò incontri più intimi per alcune settimane in cui li preparava all’evento tanto atteso.
Il giorno prefissato per la loro “partenza” era il 26 marzo 1997 e per quel giorno invitò tutti gli eletti in una villa del quartiere di Rancho Santa Fe, nei pressi di San Diego.
Quel giorno la polizia fu avvertita da una telefonata da parte di Rio Diangelo, un ex adepto, che la avvertì di un “incredibile scempio” che probabilmente era avvenuto in quella villa. Due pattuglie si precipitarono per investigare e la polizia rinvenne con orrore 39 cadaveri, 21 donne e 18 uomini di età compresa tra i 26 e i 72 anni, tutti appartenenti alla setta ufologica di Marshall Applewhite.
Quasi tutti i corpi erano coperti da un sudario viola e la morte era stata procurata, dopo aver assunto un miscuglio di alcool e droghe, tramite soffocamento con sacchetti di plastica avvolti attorno al capo. Si scoprì dalle indagini che tutte le avevano rinunciato a tutto, anche al proprio nome, e sulla loro veste da cerimonia portavano una sigla che li identificava. I maschi, tra cui Applewhite, per dimostrare la loro purezza di spirito e l’abbandono delle tentazioni terrene, si erano precedentemente castrati e le donne avevano simbolicamente “chiuso” il loro sesso, e quindi la loro lussuria, con del nastro isolante che lo sigillava completamente.
Tutti erano vestiti allo stesso modo, avevano un nastro colorato avvolto al braccio e indossavano scarpe Nike, ma il suicidio non avvenne simultaneamente: la “migrazione delle anime” avvenne nel corso di tre giorni e la scoperta dei corpi avvenne grazie ad un nastro recapitato a Rio Diangelo che svelò ciò che stava a significare.
Per convincere gli adepti a lasciare la terra e il loro corpo, la guida spirituale del gruppo disse che era l’unico modo di evacuare questo mondo. Applewhite convinse 38 adepti dei 50 inizialmente richiamati a suicidarsi per trasportare la propria anima sulla cometa che passava vicino al pianeta Terra. Il grande guru avvelenò con arsenico e vodka i suoi seguaci convincendoli a seguirlo nella sua ascensione sulla cometa e assieme agli ultimi di loro brindò con quel cocktail mortale.
Aveva ragione Applewhite? Beh, a vedere come sono andate le cose direi di no: nessun cataclisma avvenne in quei giorni e la cometa proseguì per la sua strada; da allora sono passati quasi 20 anni e le previsioni apocalittiche presagite dalla setta non hanno trovato realizzazione, nemmeno nel 2012. Vuoi vedere che Applewhite si è sbagliato?

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere