suicidio-dei-lemmingIl suicidio dei Lemming

Chi ha dei criceti o dei roditori da gabbia conosce molto bene questi simpatici animaletti; il resto di noi probabilmente ne ha sentito per un famoso aneddoto che si racconta su di loro.
I lemming sono piccoli roditori della tundra artica della famiglia dei Cricetidae, la stessa dei criceti domestici, sono lunghi tra 7 e 15 cm e pesano tra 30 e 120 grammi. Hanno pelo lungo e soffice e una coda quasi assente. Si procurano il cibo scavando sotto la neve e si nutrono per lo più di semi, germogli e figlie: non vanno in letargo e dovendo nutrirsi anche quando la vegetazione è quasi assente immagazzinano il cibo in profonde buche sotto terra durante la bella stagione. A differenza di molte altre specie di roditori vivono in piccoli gruppi familiari, ma come tutti i loro simili hanno un alto tasso di riproduzione e quando le condizioni sono favorevoli, il loro numero può crescere esponenzialmente. Proprio questa attitudine sembra essere alla base della leggenda secondo cui molti di loro si suiciderebbero.
La convinzione è nata da un documentario della Disney girato da James R. Simon ed intitolato “White Wilderness”, ( da noi fu presentato con il titolo di “Artico Selvaggio”). La sequenza video venne mostrata nel 1958 come testimonianza naturalistica della vita dei lemming, che in diversi spezzoni si vedono mentre si gettano da una scogliera uno dopo l’altro. Fu detto che i lemming, quando la popolazione diventa troppo numerosa per le scorte di cibo, per preservare le generazioni successive si allontanano dalla comunità in grandi gruppi per poi lanciarsi da rupi e crepacci e morire in modo da lasciare agli altri abbastanza cibo per sopravvivere.
E tutto falso e ciò che fece la troupe è pura crudeltà verso questi simpatici ed innocenti animali. Diversi anni dopo che quel documentario venne girato e che l’idea del bizzarro comportamento dei piccoli roditori fu entrata nella mente della gente, alcuni studiosi decisero di verificarne e capirne il comportamento; furono girate decine e diecine di filmati sui lemming e persino al BBC volle vederci chiaro sulla questione. Risultò una realtà ben differente e sotto le continue pressione degli animalisti alcuni membri della troupe do Simon si videro costretti a confessare di aver creato artificialmente la scena del “suicidio” dei lemming, costringendo un piccolo branco a gettarsi in mare da una scogliera per ottenere il risultato voluto.
La scena raccapricciante fu indotta con piccoli focolai e ultrasuoni che spaventarono i piccoli roditori e li costrinsero a seguire il sentiero fino alla loro morte. Il falso documentario della Disney fu inoltre girato nell’Alberta, in Canada, dove non ci sono lemming (e non c’è neppure un mare in cui suicidarsi) e pare che fu proprio il dettaglio dello sfondo che insospettì alcuni studiosi che riconobbero una panorama a loro familiare e per nulla adatto ai lemming.
James Simon ne fece importare circa una centinaio e per alcuni fotogrammi utilizzò un pannello mobile coperto di neve sul quale furono piazzati i roditori; poi per la ripresa fece girare in tondo il pannello affinchè la cinepresa, tenuta ferma, riprendesse la scena e desse l’impressione di una massa di animali in folle corsa. Ovviamente piovvero critica sulla Disney, la quale si discolpò affermando che la società non era al corrente delle tecniche usate da James R. Simon, e tutto venne messo a tacere.
Ma allora perchè ogni anno vengono trovate decine di lemming morti sulle rive dei torrenti o in fondo alle scarpate?
Quando la popolazione comincia a crescere e le risorse diminuiscono, tutti gli animali (anche i lemming) migrano, avventurandosi spesso in zone che non conoscono alla ricerca di cibo. E’ l’equilibrio naturale delle cose: molto cibo porta ad un incremento di popolazione, che porta alla diminuzione delle scorte, che infine porta alla competizione per le risorse ( e alla morte degli elementi più vecchi e deboli) e alla scelta di migrare in luoghi di maggiore abbondanza.
Quando in primavera c’è una grande disponibilità di risorse, per i lemming avviene anche un boom di nascite che si moltiplicano fino alla saturazione, tanto che molti preferiscono migrare in massa. Durante questo esodo alcuni esemplari purtroppo si suicidano inconsapevolmente, ma non per senso etico, bensì per il fatto che i lemming hanno una pessima vista: spesso capita che arrivino sulle soglie di scogliere o sulle rive di torrenti e provando ad attraversarli ci lascino la pelliccia.
La natura in fondo è così: generosa e allo stesso tempo spietata con i suoi figli.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere