Per quanto mi dispiace ammetterlo, questa vicenda è un’invenzione molto bene architettata, e per “molto bene” intendo che nonostante ritengo che getti un’ombra su chi crede nel paranormale, sia anche una delle più convincenti e ammirevoli rappresentazioni del genere e pertanto ho davvero stima dell’autore David Rebordão.
Sì, è proprio così: il video di Teresa Fidalgo è un cortometraggio studiato a tavolino da un ragazzo universitario che ha voluto imitare il genere “The Blair Witch Project” per un po’ di fama e forse per un po’ di ironia verso coloro che credono ciecamente in tutto ciò che la gente pubblica in rete.
Ma partiamo dall’inizio.
In tutti i paesi del mondo c’è sempre una leggenda che narra di una “dama bianca”, ovvero uno spirito che vaga per le strade chiedendo un passaggio o che cerca di causare incidenti stradali. Alla base di queste leggende solitamente ci sono fatti realmente accaduti, come effettivi incidenti mortali lungo quella determinata via, poi il passaparola fa il resto: a volte la suggestione ci fa vedere ciò che vogliamo vedere e non ciò che effettivamente c’è.
Se io ad esempio scrivessi in rete che davanti al Colosseo ho visto il fantasma di un centurione romano (sto inventando, eh!) da quel momento decine di persone affermerebbero di averlo visto anche loro: questo purtroppo è il lato brutto della rete perché alcuni si divertono a fare disinformazione e molti purtroppo si lasciano suggestionare da ciò che credono sia la verità.
La storia di Teresa Fidalgo é diventata la storia di fantasmi più cliccata sui motori di ricerca e sui social, tanto da divenire quasi un mito. Tutto è nato da un video apparso su youtube che riprenderebbe proprio un’autostoppista fantasma a cui viene dato un passaggio da tre ragazzi portoghesi.
Nel video tre giovani portoghesi, David, Tiago e Tania percorrono in auto una strada di periferia della città di Sintra alla ricerca delle strada giusta per raggiungere un gruppo di amici. Si perdono e ad un certo punto notano una ragazza vestita di bianco sul ciglio della strada che chiede un passaggio. I tre i fermano e lei dice di chiamarsi Teresa.
La ragazza sembra sotto shock e preferisce non parlare più del necessario, ma poi rivela di aver avuto un incidente da quelle parti; ad un certo punto indica ai tre una curva davanti a loro e dice di essere morta proprio in quel punto. Proprio nel momento in cui l’auto raggiunge quel punto l’auto si ribalta e la telecamera lascia intendere che ci siano morti o feriti gravi. Qualche istante prima dell’incidente il volto di Teresa appare mostruoso e scarnificato, poi dopo l’impatto la ragazza non c’è più.
Il video fu messo in rete nel 2011, con tanto di storia a corredo. Teresa è una ragazza morta in un incidente stradale nel 1983 e quella non era la prima volta che chiedeva ed otteneva passaggi dalle auto lungo quella strada, facendole poi sbandare nel punto in cui lei era morta. Si dice che il video fu ritrovato dalla polizia portoghese sulla scena dell’incidente e che l’impatto costò la vita ai due ragazzi seduti davanti; David, il ragazzo che riprendeva, rimase in vita, ma la ragazza sparì nel nulla e non fu ritrovata.
È davvero convincente come vicenda, non trovate? E infatti ancora oggi milioni di persone credono che sia un video veritiero, spacciandolo per una prova inconfutabile dell’esistenza dei fantasmi.
E ora arriva “l’amaro in bocca”.
David Rebordão non fece altro che girare un cortometraggio sullo stesso stile del famosissimo film “Blair Witch Project”, nel quale i protagonisti erano ragazzi che si persero in un bosco e vennero aggrediti dalla strega che si crede lo infesti.
Lo so, chi davvero è convinto nella genuinità del video penserà che io sia uno dei tanti che vuol screditarlo, ma io ho anche le prove di ciò che sto scrivendo (a malincuore, lo ripeto).
Il regista portoghese David Rebordão, che si è fatto molta pubblicità pubblicandolo in rete gratis, dopo alcune settimane lo mise a pagamento sul suo sito Acurva.net. Quello in rete è solo una parte del cortometraggio, che dura in totale circa 12 minuti, mentre nel resto lo stesso produttore parla di come è stato prodotto, del suo “esperimento” sociale e della protagonista, un’attrice italiana di nome Sara Cipriani.
La cosa buffa è che, nonostante il regista abbia dichiarato da anni che era una sua invenzione, c’è ancora gente che prende il video per vero. Anzi, nel 2011 la vicenda tornò in auge con una catena di S. Antonio che arrivava per sms alla gente in cui c’era scritto:
«Ciao sono Teresa Fidalgo… (tutta una storielle in mezzo che variava da zona a zona) … Se non mandi a 20 persone ti capitano cose orrende… »
Non mi credete ancora? Non importa, ho la prova definitiva: la dichiarazione di David Rebordão che venne pubblicata sul sito Malditang Pinay:
«Salve,
Mi chiamo David Rebordão e sono autore e produttore del cortometraggio “A Curva”. Dopo mesi di speculazioni e di teorie fantastiche sul film, è arrivato il momento della rivelazione.
Questo sito è stato creato per farvi conoscere tutta la verità sui fatti che hanno dato origine al più celebre film portoghese di tutti i tempi. Nonostante diverse versioni del film scaricabili gratuitamente da tutti i cybernauti, in questo sito è possibile acquisire la versione completa con dodici minuti di durata in DVD.
Il DVD riporta anche un’intervista in cui racconto tutto il processo di creazione, le mie reazioni sulla diffusione del film in tutto il mondo, i diversi forum che sono stati creati per parlare del film e tutte le storie che sono state create dall’immaginazione dei cybernauti. Rivelo anche la strategia che stava dietro la creazione del film, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione del pubblico per gli altri progetti che sto sviluppando.
Io creo dei film per le persone che vogliono svagarsi.»
Eccoci al dunque. Il video di Teresa Fidalgo è un capolavoro amatoriale che ha fatto nascere non una , ma diverse leggende su Teresa che causerebbe la morte di chi la da un passaggio.
Ma allora il titolo che significa? Beh, benchè in molti resteranno delusi dalla rivelazione, qualcosina di vero di tutta la vicenda c’è e in un certo senso può essere una piccola consolazione.
Rebordão su alcuni forum ammise di non aver inventato tutto di sana pianta, ma di essersi ispirato a una dei molti memoriali che si trovano lungo le strada di periferia della grandi città portoghesi. Teresa Fidalgo in effetti è stata una vittima della strada e molto probabilmente (qui non ho trovato conferme perché non esistono notizie a riguardo) è proprio morta nel 1983. In poche parole Rebordão lesse una targa sul ciglio di una strada di Sintra e da lì sviluppò l’idea del video amatoriale con tanto di fantasma malefico.
Teresa Fidalgo è quindi esistita e nemmeno la storia dell’autostoppista fantasma è stata creata da Rebordão, perché non solo a Sintra, ma in diverse città portoghesi si racconta da decenni di dame bianche lungo le strade più periferiche e senza illuminazione.
Ma se davvero ci sono fantasmi che chiedono l’autostop è probabile che non diranno di chiamarsi Teresa.