Banshee di SusconLa Banshee di Suscon

La banshee è uno spirito femminile dai capelli fluttuanti, che spesso le coprono il viso solcato dalle lacrime. Il termine banshee significa “donna delle fate” perchè si ritiene sia una particolare fata legata alla morte. Le banshee non si mostrano mai agli esseri umani, con l’eccezione di coloro che sono prossimi alla morte per far giungere loro un presagio. È probabilmente questa la ragione per cui dopo l’VIII secolo vengono classificate tra gli esseri malvagi.
La banshee è una figura tipica del folclore scozzese e irlandese, pertanto risulta un po’ forzato il mio riferimento a questa creatura perchè la storia di cui sto per parlarvi si svolge in Pennsylvania. Come al solito, non avendo trovato nomi e date certi la prenderemo come una creepypasta.
La storia riguarda un’ apparizione che in tutta la nazione è nota come “Suscon Screamer” ( l’Urlatrice di Suscon) e sarebbe localizzata tra le città di Suscon e Pittston. Ad unire le due città c’è la Suscon Road che per un tratto incrocia la vecchia ferrovia con il ponte chiamato Susquehanna Railroad Bridge. proprio sotto questo ponte si dice ci sia uno spirito inquieto di una ragazza vestita di bianco i cui lamenti si possono udire durante le ore notturne.
Secondo la leggenda se si parcheggia in prossimità del ponte una donna vestita tutta in bianco apparirà nel vostro specchietto retrovisore sul sedile posteriore ed emetterà un empio grido assordante che terrorizzerà a morte anche i più coraggiosi.
La gente del luogo racconta che negli anni ’70, quando il divorzio era ancora una pratica “tabù”, una giovane sposina si accorse dopo pochi giorni di matrimonio che suo marito in realtà la tradiva con un’altra donna, ma che temesse le male lingue del paese. Logorata da quella situazione la ragazza una notte scappò di casa in vestaglia da notte e, presa una corda dal magazzino, giunse al ponte per legarsi il cappio al collo e impiccarsi.
Il suo corpo venne trovato il mattino seguente con gli occhi sbarrati e una smorfia sul viso come se prima di morire avesse urlato a squarciagola e da allora sotto quel ponte accadrebbero cose molto strane. Tutti nell’area Suscon credono che il suo spirito infesti ancora la strada circostante, la foresta e il ponte. Alcuni testimoni hanno affermato che l’apparizione spettrale si veda spesso fluttuare fuori dal bosco e percorrere la strada per poi sparire sotto il ponte e che tale apparizione sia accompagnata da un gemito o un sospiro sommesso.
C’è più di una versione della leggenda: alcuni dicono che non fosse una donna piantata all’altare, ma una adolescente uccisa la notte del ballo delle diciottenni da uno squilibrato che la violentò e la impiccò sotto il ponte; un’altra è quella che vuole che fosse una madre che si tolse la vita dopo che il suo bambino morì in un incidente domestico; infine c’è chi dice si tratti del fantasma di una ragazza fuggita da un manicomio che balzò dal ponte schiantandosi sui binari.
In ogni caso sembra che i residenti siano d’accordo almeno sui tratti del fantasma: una donna con i capelli lungi neri, lunghi artigli e una testa più grande del nomale, con lividi e occhi arrossati; la caratteristica principale è che appare spesso riflessa nello specchietto retrovisore e che emetta urla talmente fastidiose da costringere le persone a tapparsi le orecchie, ma talmente penetranti da insinuarsi lentamente nella testa fino a portare alla follia.
La leggenda della “Suscon Screamer” va avanti da oltre 40 anni e negli ultimi tempi molti team di cacciatori di fantasmi si apposta lungo la strada e nei pressi del ponte con telecamere e macchine fotografiche nella speranza di riprendere qualcosa di insolito. Probabilmente non da soli, ma sicuramente un salto a curiosare lo si dovrebbe fare.