aguscello-ingressoLa storia inquietante dell’ex manicomio di Aguscello

L’ex manicomio di Aguscello, si trova in una piccola frazione del comune di Ferrara.

L’edifico racchiude un mistero davvero inquietante. La sua storia ha inizio negli anni 40 del secolo scorso. Non si trattava di un comune manicomio, era infatti destinato alla cura dei bambini che oggi definiremmo “difficili”. I piccoli ospiti venivano trattati con modi violenti e custoditi in condizioni fatiscenti. La maggior parte delle ”cure”, comprendeva la terapia elettro convulsivante, più comunemente chiamata elettroshock. L’ospedale psichiatrico infantile è stato chiuso definitivamente intorno alla metà degli anni settanta. Il fatto più sconvolgente che vede come protagonista il manicomio di Aguscello e che prima della definitiva chiusura; tutti i bambini rinchiusi al suo interno: trovarono la morte in circostanze misteriose, a causa di un incendio o di un epidemia. Questo fatto resta ancora oggi un mistero.

Oggi l’ex manicomio di Aguscello, si dice sia infestato dalle piccole anime, dei bambini che non si sono ancora rassegnati alla loro morte, e che continua a giocare ed a rivivere le sofferenze che erano costretti a subire. Il Manicomio era condotto dalle suore che con grande probabilità non si curavano molto dei piccoli, e le storie relativa alle punizione violente che venivano infierite, sia esse psicologiche che fisiche, sono davvero strazianti.

Quando si entra all’interno della struttura, si è colti da una forte malinconia e tristezza, l’aria è pesante e la prima reazione sarebbe quella di voltare le spalle ed uscire subito. Forse tutto questo è dettato proprio dalla piccole anime che ancora abitano all’interno. A detta di molti, esperti e non, in ogni stanza c’è una forte concentrazioni di energia soprannaturale, per esempio esiste una stanza chiamata, “la stanza della giostrina”, dove su un muro è presente una scritta recente ed inquietate “Chiunque farà girare la giostrina, non riuscirà più a fermarla perché le anime dei bambini giocheranno in eterno”. Effettivamente possiamo dire sia così, dal momento che questa stanza è stata teatro di fenomeni quali voci di bambini e relativo movimento della giostrina, un movimento molto lento e pacato ma comunque facilmente percettibile, e questa pensiamo sia la manifestazione più significativa atta a portare avanti la tesi che le presenze dei bimbi siano reali e tangibili.

Come è stato scritto prima, il motivo della chiusura resta ancora un mistero, da anni girano tre versioni: la prima è che si sia sviluppato un incendio che abbia bruciato, oltre che la struttura intera anche chi la abitava (le suore, gli inservienti e i poveri bimbi); la seconda vede come protagonista una tremenda epidemia che colpì irrimediabilmente tutti i piccoli pazienti, i cui corpi vennero seppelliti dagli inservienti in un bosco poco distante; la terza, e quella che penso sia la più inquietante, dà la “colpa” ad un ragazzino di nome Filippo Erni. Il giovane ormai esausto dal trattamento ricevuto dalle suore, uccise i suoi compagni prima di essere rinchiuso nel “piano” alto del manicomio (dove venivano rinchiusi tutti i bambini e dove sarebbero morti durante l’incendio). Dopo essere stato rinchiuso si buttò  dalla finestra trovando la morte.  Numerosi gruppi di Ghost Hunters avventuratesi nella struttura sembrerebbero aver percepito lo spirito di Filippo. La figura è quella di un bambino di 12 anni, biondo, che si aggira, correndo, nel giardino di Aguscello in cui è prigioniero per l’eternità.Quello che per ora è certo è che tutti, dalle suore ai bambini, sono misteriosamente scomparsi da un giorno all’altro senza lasciare traccia alcuna.

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