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NON È REALMENTE OGNI 4 ANNI. Anche se buona, l’idea di Cesare aveva un limite: i giorni bisestili erano troppi e anche con la nuova regola il calendario adottato non coincideva con quello solare. Rimise in ordine le cose Papa Gregorio XIII, che nel 1582 decise di far saltare, per quell’anno, i giorni dal 4 al 15 ottobre, e riportare l’equinozio di primavera al 21 marzo. Il calendario gregoriano, che usiamo ancora oggi, stabilì che gli anni bisestili fossero solamente quelli divisibili per quattro, eccetto gli anni secolari che sono bisestili solo se divisibili per 400.

FONTE: http://www.focus.it