Balena 52 hertz: la balena più sola al mondo

Una branca della biologia marina si occupa di studiare il “canto” dei cetacei per poter raccogliere più dati possibile sulle varie specie, sui loro comportamenti e sulla loro vita sociale. Ogni famiglia di cetacei emette suoni o canti ad una certa frequenza e lo fa per moltissimi motivi: per segnalare banchi di krill, per avvisare i propri simili eventuali predatori, come pratica amorosa, per segnalare la propria posizione o semplicemente come mezzo di comunicazione.
A giudicare dalle osservazioni degli ultimi anni i suoni prodotti da balene, delfini, orche, focene, ecc. si articolano come una specie di linguaggio, diverso da specie a specie, così come i vari dialetti e le lingue umane.
Oggi la tecnologia per registrare e analizzare i canti dei cetacei è davvero all’avanguardia, ma come spesso accade per le grandi scoperte, i misteri vengono svelati dal più improbabile degli strumenti.
Durante la guerra fredda gli americani si avvalsero della rete di idrofoni SOSUS per captare i segnali a bassa frequenza emessi dai sottomarini sovietici e quasi tutte le navi militari e i sottomarini nell’Atlantico e nel Pacifico monitoravano costantemente chilometri e chilometri i mare. Il SOSUS non era certamente meticoloso come i sonar odierni e il suo spettro di sensibilità comprendeva anche i suoni di origine naturale, in particolare il canto delle balene.
Nel 1989 gli idrofoni della US Navy captarono nel nord dell’Oceano Pacifico il chiaro canto di una balena, ma a differenze di tutti quelli registrati fino ad allora si presentava decisamente anomalo; essendo gli USA ancora in piena guerra fredda quella registrazione divenne materiale top secret e solo tre anni dopo, quando i “biologicals” (suoni di origine biologica) del SOSUS furono declassificati i biologi marini poterono analizzare quei dati.
Oggi, anche grazie a tutte le registrazioni del SOSUS, sappiamo molto dei “canti” emessi dalle balene e dai segnali captati riusciamo a risalire a quale specie li produce. Giusto per fare qualche esempio:

– le balenottere azzurre, gli animali più grandi del pianeta, comunicano con un range di frequenza tra i 10 e i 40 Hz;

– le balene della Groenlandia viaggiano su frequenze di 150- 160 Hz;

– le balenottere comuni cantano a 20- 30 Hz;

Ma tornando a quella strana registrazione del 1989, i dati raccolti hanno mostrato una frequenza anomala di 52 Hz appartenente ad un unico individuo che non corrisponde a nessun cetaceo conosciuto.
Del caso si interessò Bill Watkins, biologo marino della Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts che dal 1992 si mise alla ricerca della balena misteriosa. Per il resto della sua vita (fino al 2004 all’età di 78 anni) si mise sulle tracce di quel suono, quell’unico suono che si spostava nell’Oceano Pacifico, un po’ come il capitano Achab e la sua ossessione per Moby Dick.
I canti della “balena solitaria” avvenivano di solito in inverno, in particolare tra dicembre e gennaio e l’animale in quel periodo si spostava anche di 10.000 km verso le acque calde del sud-est. L’animale si comportava diversamente da tutte le altre balene e i suoi spostamenti erano incoerenti con i movimenti delle altre specie: ciò portò alla conclusione di Watkins e della stampa che si trattasse della balena più sola del mondo.
Nessuno ha mai scoperto la reale identità della solitaria “balena 52 Hz”: non si consoce la razza, se sia maschio o femmina, se sia effettivamente una balena o un altro tipo di cetaceo. Dalla morte di Watkins nel 2004 nessun biologo marino ha attivamente cercato di saperne di più dell’animale, ma nel 2010 52Hz fu nuovamente ascoltata al largo della California da una della Scripps Institution of Oceanography in California.
Cosa può essere ad emettere quel misterioso canto a 52Hz? Ci sono diverse ipotesi a riguardo:

– c’è chi pensa un esemplare di una specie di balena ancora sconosciuta e molto rara, ma si tratti di una balenottera, quindi di dimensioni superiori ai 15 m;

– potrebbe essere l’ultimo esemplare di una specie ormai estinta che canta ogni anno solitario sperando invano di incontrare l’amore;

– alcuni biologi pensano sia un ibrido tra una balenottera azzurra e una balenottera comune; negli anni passati sono stati incontrati diversi ibridi, ma si sa ancora troppo poc sul loro comportamento e sul loro canto;

– c’è chi ritiene sia una balenottera azzurra affetta da una mutazione.

Ad oggi la balena 52 Hz sembra essere un viaggiatore solitario degli oceani che da 27 anni canta una melodia unica, forse alla ricerca di un’anima gemella che al momento non pare ancora essere nata.
CURIOSITA’: il regista Josh Zeman e l’attore Adrian Grenier hanno intenzione di raccontare in un film la storia della misteriosa balena solitaria. Della questione si è interessato anche Leonardo di Caprio che ha donato 50.000 dollari per incominciare le ricerche della balena. Dopo 12 anni c’è di nuovo qualcuno interessato a scoprire cosa sia veramente “la balena 52Hz”.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere