colmaColma la città delle anime

Uno dei culti più antichi sicuramente è quello dei morti. Ogni piccolo comune ha almeno un cimitero, dove la gente va per piangere i propri cari defunti.

Esiste una citta in America dove i morti sono molto più dei vivi, addirittura con un rapporto di 1000 morti ogni residente.

Si tratta di Colma, una cittadina della California, situata vicino alla baia di San Francisco.

Il motto della città è scritto sui cartelli di benvenuto all’ingresso del paesino:

“It’s great to be alive in Colma!” (“E’ fantastico essere vivi a Colma”)

Nella “città delle anime”, come viene comunemente chiamata, la popolazione è infatti di circa 1.700 unità, mentre i 17 cimiteri contengono qualcosa come un milione e mezzo di morti.

A fronte di una popolazione così esigua è naturale chiedersi da dove vengano tutti questi morti.
Costituita nel 1924, la città di Colma in realtà ha circa il 73% della superficie totale occupata da cimiteri in cui ci sono sepolti anche salme illustri come Levi Strauss e il pistolero Wyatt Earp. Questo incredibile numero di tombe è dovuto ad una legge statale della California approvata alla fine del 1800 che vietava qualsiasi sepoltura al di fuori di un’area apposita ( prima si seppelliva ovunque, spesso nella propria fattoria, nei campi o lungo i sentiero di periferia delle città ). Si aggiunsero anche il problema del sovraffollamento nei cimiteri di San Francisco dovuta alla tubercolosi che fece centinaia di migliaia di vittime e quello delle migliaia di minatori che perirono durante la corsa all’oro dell’800 in tutto lo stato.
La grande metropoli di San Francisco aveva già 27 cimiteri pieni fino all’orlo e nel 1911 l’allora sindaco Jim Rolph emise un’ordinanza che vietava la costruzione di nuovi cimiteri dichiarando:
“Il dovere del governo è salvaguardare i vivi più che i morti…”.

Nel mese di agosto del 1912 il Consiglio dei Supervisori di San Francisco ha dichiarato l’intenzione di espellere tutti i cimiteri nella loro giurisdizione con la motivazione che essi erano una minaccia e danno per la salute e il benessere degli abitanti della città (in quegli anni la tubercolosi mieteva centinaia di vittime al giorno e la pulizia non era di certo una priorità nelle città affollate).

Si iniziò quindi a cercare nuovi luoghi per espandere o trasferire i cimiteri e uno di questi fu appunto Colma, che ereditò decine di migliaia di corpi ogni anno. Dei 27 cimiteri di San Francisco ne furono velocemente sgomberati 23, mentre i quattro cimiteri più grandi (Odd Fellows, Masonic, Laurel Hill, e Calvary) furono fermi in battaglie legali per diverso tempo. Il processo di spostamento delle tombe termino solo nel 1947.
A colma il trattamento dei morti fu diverso in base alle fasce sociali: se le famiglie avevano il danaro per pagare una sepoltura singola, le salme venivano spostate nelle tombe, mentre se il morto era solo o le famiglie non volevano (o potevano) permettersi una sepoltura privata, queste erano posizionate nelle fosse comuni.
Le lapidi venivano spostate soltanto nel caso in cui qualcuno ne richiedesse il trasferimento, mentre i monumenti e altro materiale edile non reclamato dopo alcuni anni veniva riutilizzato per altri mausolei e le salme gettate negli ossari comuni.
Oggi la piccola cittadina di Colma ha raggiunto un certo equilibrio tra numero di residenti e tombe scavate, ma nel suo sottosuolo riposano molte, molte più anime di quanto la stessa città abbia accolto in vita.