Edward Teach: il terribile pirata Barbanera

Ancor prima che il film “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare” lo rendesse celebre ai ragazzi di oggi, Barbanera era un personaggio conosciutissimo e più volte protagonista di rappresentazioni teatrali, cinema e opere di letteratura.
A differenza di quanto si pensi però non è un personaggio di fantasia, sebbene nei secoli sia stato “abbellito” di poteri sovrannaturali e imprese al di là delle capacità umane; ad ogni modo le leggende e il mito che si è creato attorno a questo pirata sono ampiamente giustificati.
Su Edward “Blackbeard” Teach le notizie sono sporadiche e spesso frammentarie perché in passato per persone particolarmente malvagi e per i fuorilegge non si era soliti promulgare episodi della loro vita; gran parte di ciò che sappiamo oggi deriva da un enigmatico Charles Johnson, uno scrittore che molti storici dicono fosse Daniel Defoe (quindi Johnson sarebbe uno pseudonimo), che raccontò le imprese di Barbanera e altri terribili pirati in un libro dal titolo “A General History of the Robberies and Murders of the most notorious Pyrates”.
Secondo le ricostruzioni della sua vita Edward Teach nacque nel 1680, qualcuno pensa a Bristol mentre altri a Port Royal. Sulla sua gioventù non si sa praticamente nulla, se non che a 16 anni venne imbarcato su una nave di corsari durante la ” Guerra della Regina Anna” (era così conosciuta la guerra di successione spagnola).
Si stabilì nelle Bahamas, probabilmente sull’isola di New Providence, ma continuò a navigare come corsaro, fino ad unirsi alla ciurma del pirata Benjamin Hornigold, dove si distinse per la sua brutalità negli assalti. La flotta di Hornigold crebbe rapidamente grazie alla cattura delle navi che assaltavano e Teach venne messo a comando di una di loro, continuando a incutere terrore per tutti i Caraibi.
Quando Hornigold si ritirò dalla pirateria, Edward Teach proseguì le incursioni e quando catturò il mercantile francese “Concorde” che proveniva dalla Guyana francese, lo scelse come su ammiraglia e lo ribattezzò “Queen Anne’s Revenge”. Equipaggiò la nave con 40 cannoni e con essa divenne il terrore dei Caraibi, assaltando e catturando decine di navi.
In quel periodo assunse il soprannome di “Barbanera” perché portava una lunga barba nera che intrecciava e spuntava a mo’ di diavolo per spaventare i nemici; per incutere maggior terrore nei marinai era solito inserire sotto il cappello delle micce che accendeva ad ogni assalto, facendo credere ai nemici di essere un mostro sovrannaturale da cui era meglio scappare che affrontare.
Teach si accanì particolarmente sulle navi francesi e assaltò diversi porti tra cui Turkill, Grand Cayman, Bahamas, Carolina; si dice che in soli 18 mesi assaltò, depredò e affondò oltre 20 navi.
Nella sua carriera da pirata (breve per fortuna) ebbe anche il tempo di sposarsi ben 14 volte; l’ultima moglie, una 16enne di origine hawaiana, si dice che fu spesso concessa come schiava sessuale per la sua ciurma come “premio” per la loro fedeltà.
Si dice… si dice… Scrivo molti “si dice” in effetti: in realtà di Barbanera si conosce solo ciò che giunge dalle storie tramandate oralmente e perfino il cognome è in dubbio: la maggior parte degli storici concorda che fosse Teach, ma alcuni hanno trovati riscontri nei cognomi Tirsh, Thatch e Dirmmon.
Una data certa fu marzo del 1728, quando assaltò il porto di Charleston nella Carolina del Sud e prese in ostaggio un funzionario della città assieme al figlio di 4 anni chiedendo come riscatto un baule di medicine: l’equipaggio si stava riducendo a causa di una malattia che portava febbre e allucinazioni, probabilmente un’infezione portata dai feriti e dalla cattive condizioni igieniche in cui viveva la ciurma.
Barbanera incuteva paura non solo ai nemici, ma anche al suo stesso equipaggio: la leggenda vuole che punisse chi sbagliava o gli disubbidisse in modi atroci, come sparare alle gambe dei suoi uomini o tenerli legati all’albero maestro a testa in giù finchè non svenivano.
Divenuto ormai una minaccia per tutti i mercantili del Centro America, il governatore di Nassau e delle Bahamas, Woodes Rogers, gli offrì l’amnistia, che però Teach rifiutò pubblicamente il 20 luglio. A quel suo gesto il governatore della Virginia, Alexander Spotswood, emanò un ordine di cattura o esecuzione per Barbanera e affidò il compito al tenete di vascello Robert Maynard.
Mainard, a bordo della Perla, una delle navi più veloci della marina inglese, incrociò Barbanera il 21 novembre del 1718 nell’insenatura di Ocracoke e ingaggiò una feroce battaglia dalla quale uscì vincitore: Teach diede l’ordine di arrembaggio, ma Maynard fece nascondere i suoi uomini sotto coperta che, superiori in numero, sbaragliarono la ciurma di pirati. Barbanera venne accerchiato e ucciso sul posto dai soldati inglesi.
Nuovamente qui subentra la leggenda: così come afferma Jack Sparrow nel film Pirati dei Caraibi, si dice che Barbanera sembrava posseduto dal diavolo e che ci vollero 25 ferite, tra cui 5 colpi di arma da fuoco, per farlo cadere; agonizzante e prossimo alla morte, Barbanera si lasciò cadere in acqua e fece tre volte il giro della nave prima di inabissarsi. La sua testa mozzata infissa sulla punta del bompresso della Perla, come monito per le altre navi della flotta del pirata e come prova della sua morte.
Si crede che Barbanera morì all’età di soli 38 anni e che in così poco tempo riuscì a catturare quasi 140 navi.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere