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Elephant foot, la cosa più letale sulla terra

Di guai e problemi la nostra vita ne è ricca e i pericoli sono sempre dietro l’angolo. Ma se vogliamo fare una lista delle cose più letali al mondo questa è sicuramente in cima a tutte le altre. L’oggetto più pericoloso del mondo è chiamato “elephant foot” (ovvero “piede di elefante”) ed è considerato anche l’oggetto più letale.
Si tratta di ciò che resta del nocciolo della reattore nucleare della centrale di Chernobyl, chiamato elephant foot per la sua forma che ricorda proprio un piede di un elefante. E’ stato scoperto e filmato dopo l’incidente nucleare e, nonostante le sue dimensioni contenute, ha un peso di diverse tonnellate e sprigiona ogni anno circa 11 kg di uranio.
Per nostra fortuna si trova nelle viscere abbandonate della centrale, ma gli operatori che lo fotografarono e filmarono non erano a conoscenza del pericolo a cui si stavano sottoponendo. Morirono poche ore dopo l’ispezione perchè, nonostante le protezioni usate, il loro corpo assorbì un livello tali di radiazioni da scioglierli letteralmente. Nonostante ogni tentativo di soccorso non ci fu nulla da fare contro l’irraggiamento della lava radioattiva condensata e i loro corpi iniziarono a bruciare dall’interno facendoli morire tra atroci dolori. Lo hanno anche soprannominato anche “Medusa” poichè guardandolo da una distanza ravvicinata si rischia addirittura la morte istantanea.
Ma come è nata questa cosa?
Il 26 aprile 1986 uno dei reattori della centrale di Chernobyl esplose, causando una delle più grandi catastrofi nucleari della storia. Ma questo fu solo l’inizio.
I componenti radioattivi contenuti nella centrale si surriscaldarono a temperature inimmaginabili. In pochi secondi un fiume di magma incandescente uscì dal reattore della centrale ed iniziò a divorare tutto ciò che incontrava sulla sua strada. I primi a rendersi conto del disastro, di proporzioni bibliche, furono gli operai della centrale. Ben presto dovettero rendersi conto che la loro vita era giunta al termine e scomparvero per sempre.
Il magma radioattivo però non scomparve: lentamente riuscì ad insediarsi nei piani interrati della centrale dove si stabilì per l’eternità o quasi.
Come si è giunti a definire l’elephant foot la cosa più letale? Da semplici paragoni con la scala di misurazione delle radiazioni:
– 25 è un valore normale, al quale siamo sottoposti tutti i giorni e non di certo dannoso per il nostro corpo;
– 50 è un valore che si può riscontrare, ad esempio, nei laboratori dove vengono svolte attività sul nucleare. Naturalmente gli operatori devono indossare protezioni altrimenti, a lungo termine, il corpo inizia a subire danni;
– a 75 le radiazioni iniziano ad essere pericolose, provocando sin dai primi minuti vertigini e vomito;
– a 100 le radiazioni possono causare la perdita dei capelli e danni irreversibili;
– essere sottoposti ad un valore di radiazioni pari a 300 è fatale entro poche settimane. E badate: non esiste cura contro i danni da radiazioni perche queste mutano e distruggono le cellule.
– un’esposizione ad un valore 400, anche per pochi secondi, riduce vita di una persona tra le 2 e le 8 settimane.
– a 600 si subiscono mutazioni a livello genetico ed ustioni gravi alla pelle e agli organi.
– a 1.000 non esiste cosa vivente che possa resistere, anche solo per pochi secondi.
Sapete qual è il valore di radioattività dell’ Elephant Foot a 28 anni dal disastro? 10.000
Anche molto prima dell’essere abbastanza vicini da vederlo, quest’oggetto uccide qualunque forma di vita. Le fotografie più recenti, reperibili in rete, sono state scattate con dei particolari robot resistenti alle radiazioni, che le hanno poi trasmesse direttamente sui computer degli operatori, a distanza. Persino questi robot sono stati distrutti dalle radiazioni entro pochi minuti.
L’ elephant foot è sicuramente la cosa più letale del pianeta.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere