Euthanasia Coaster: un’enorme giostra è stata concepita per provocare la morte dei passeggeri “con eleganza ed euforia”.
Euthanasia Coaster

Euthanasia Coaster, la giostra dei suicidi

L’eutanasia è uno degli argomenti che ho sempre evitato nei miei articoli e sempre eviterò, perfino di pronunciarmi a riguardo. Se ho deciso di scrivere questo articolo è solo perché questo progetto resterà sempre su carta e quindi va preso con le molle. Perfino quando parlo di tremendi assassini o gente senza scrupoli io prendo sempre le distanze perché i miei articoli hanno sì scopo informativo, ma non vogliono in nessun modo condizionare la gente. Pertanto prendete questo argomento come una bizzarria, una stranezza degna di menzione, ma non di certo di considerazione.

«Quando si pratica l’eutanasia non viene celebrato alcun rito speciale e alla morte della persona non viene dato nessun significato particolare, riducendola a procedure legali e una preparazione psicologica. È come in quel caso la morte venga separata dalla nostra vita culturale… Se l’eutanasia è già legale, perché non renderla più significativa?»
Questa strane parole sono il riassunto del concetto di Julijonas Urbonas che sta alla base dell’ “Euthanasia Coaster”, un suo progetto presentato alla mostra HUMAN+ presso la Science Gallery di Dublino nel giugno 2011.

Queste parole apparentemente poco chiare, in realtà nascondono un principio lodevole: in pratica Urbonas afferma che poiché la morte, in qualunque modo essa giunge, è un evento (seppur triste) da valorizzare con cerimonie e atti doverosi, l’eutanasia oggi viene trattata silenziosamente e facilmente liquidata con semplici atti di ufficio; pertanto, essendo legale in molto stati, perché non dare anche lei un valore pari, se non superiore agli altri tipi di morte?
Pensiero lodevole, se non fosse per il fatto che venne pronunciato a corredo del suo progetto, sul quale molti critici si sono espressi negativamente e ancora oggi viene visto come un’idea di pessimo gusto.

Tra il 2003 e il 2007 Julijonas Urbonas ha progettato un parco divertimenti a Klaipeda, in Lituania, e durante l’edificazione ha raccolto esperienze, dati e calcoli di quelle che oggi sono le attrazioni più ricercate dai giovani in cerca di emozioni forti.
Poi nel 2010 Urbonas, studente per il Dottorato di ricerca del Royal College of Art di Londra, progettò le montagne russe Euthanasia Coaster, mai realizzate per ovvi motivi. Infatti l’enorme giostra è stata concepita per provocare la morte dei passeggeri “con eleganza ed euforia”, in modo che chiunque volesse porre fine alla propria vita avesse avuto come alternativa un qualcosa di incredibilmente emozionante.

Brevemente, secondo il progetto, il percorso delle vetture comincia con una lenta e ripida salita che raggiunge 510 m di altezza in circa 2 minuti; dal punto di maggiore altezza i carrelli scenderebbero di 500 m in pochissimi secondi, raggiungendo i 360 km/h necessari per poter affrontare i successivi 7 giri della morte il cui diametro quindi si riduce ad ogni inversione successiva in modo da mantenere un’accelerazione pari a 10g pur rallentando di velocità. Infine, dopo una svolta a destra ci sarebbe un rettilineo al termine del quale i corpi senza vita dei passeggeri verrebbero sostituiti con nuovi aspiranti suicidi.

L’Euthanasia Coaster, così come progettata, ucciderebbe i passeggeri attraverso una prolungata ipossia cerebrale, cioè la mancanza dell’ossigeno necessario al cervello per sopravvivere; inoltre l’accelerazione di 10g è sufficiente a far perdere coscienza anche ai più esperti astronauti e piloti: una durata di oltre 60 secondi, così come progettata per queste montagne russe, causerebbe un appannamento progressivo della vista e darebbe la garanzia di morte anche per quei soggetti che potessero rivelarsi fisicamente più resistenti della media.
Proposta nella rassegna HUMAN+, che ha lo scopo di ipotizzare il futuro dell’umanità e della tecnologia, l’Euthanasia Coaster ha cercato di trovare una giustificazione prendendo in esame problematiche come il sovraffollamento globale e l’aumento dell’aspettativa di vita. Vedendo nel futuro un aumento della disoccupazione, dei problemi sociali, delle malattie degenerative e di problematiche senili, queste montagne russe si “offrirebbero” come alternativa ad una vita di malcontento e sofferenza.

Riporto il pensiero di alcuni che sono andati controcorrente e hanno visto nell’Euthanasia Coaster un’interessante proposta per il futuro: nei secoli passati anche se la violenza è generalmente diminuita con il progresso, le modalità di uccisione istituzionali dei criminali sono aumentate e si sono diversificate. Con il supporto scientifico di fisica, chimica e medicina ancora oggi in molti stati si uccide legalmente le persone in nome della giustizia con metodi atroci come le iniezioni letali e la sedia elettrica. Il Coaster offrirebbe una scelta, una soluzione finale per un essere umano sofferente e non sarebbe altro che una macchina di morte che richiede solo di essere istituzionalizzata.

Oggi l’eutanasia volontaria è legale in Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera, e gli stati USA di Oregon e Washington e lì Urbonas vedrebbe un possibile utilizzo alternativo del suo progetto alle iniezioni letali.
Il progetto però ricevette aspre critiche dall’associazione contro l’eutanasia denominata “Care Not Killing” che face talmente chiasso da convincere l’intera comunità scientifica a ignorare anche solo l’ipotesi di un utilizzo del progetto.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere