hogeweyHogewey, il villaggio per malati di demenza

Jim Carrey è un attore e un comico canadese conosciuto ovunque per le sue espressioni comiche. E’ divenuto famoso con film come “Ace Ventura” e “The Mask”, ma è stato anche il protagonista di film drammatici, come “Man on the Moon” e “Number 23”. Una delle sue performance drammatiche che più hanno fatto riflettere è quella di Truman, un ragazzo bloccato in un mondo costruito appositamente per lui.
Il film “The Truman Show” a mio parere è qualcosa di eccezionale e vi consiglio di guardarlo perchè fa capire quanto a volte siamo “prigionieri” della società, al punto che a volte crediamo di essere al centro di una cospirazione ai nostri danni.
Brevemente vi spiego la trama perchè poi passeremo dalla fantasia alla realtà.
Il giovane Truman vive in un piccolo paese americano, su un’isola dove tutto sembra normale. In realtà Truman è il protagonista inconsapevole di un reality televisivo da tanti sin da quando è nato e la sua vita viene trasmessa alla televisione tutti i giorni, un po’ come il “Grande Fratello”. Il regista del programma decide e guida la vita di Truman senza che lui se ne accorga e la gente attorno a lui è tutta composta da attori televisivi. L’unica libertà che ha Truman è quella di pensare e ad un certo punto gli viene il dubbio che il mondo perfetto in cui vive sia falso e che oltre il mare ci sia una verità a lui nascosta.
Ora immaginate (possiamo solo immaginarlo in effetti) la vita delle persone a cui viene diagnosticato l’Alzheimer o un’altro tipo di demenza, che portano inesorabilmente a dimenticare tutto e tutti: come aiutarle? Come fare in modo da non umiliarle e far loro trascorrere una vita almeno in apparenza normale?
Nel comune di Weesp, non lontano da Amsterdam, c’è un villaggio chiamato Hogewey che apparentemente non ha nulla di anomalo: ci sono negozi, ristoranti, un cinema, stagni,siepi, fontane e panchine per godersi un pomeriggio soleggiato; e i pochi abitanti vivono una vita normale, andando in giro per il villaggio, facendo acquisti, dormendo e mangiando come chiunque altro.
Ma in realtà, i suoi 152 “turisti” sono sotto strettissimo controllo: il villaggio in realtà è un centro di salute mentale, concepito per dare una vita più normale possibile ai suoi malati affetti da grave demenza.
La comunità ha 23 unità abitative, ciascuna condivisa da 6-8 coinquilini che senza saperlo hanno l’assistenza 24 ore al giorno dai 240 “abitanti del villaggio”, che sono in realtà infermieri geriatrici e operatori sanitari vestiti in abiti civili. Lo staff si prende cura di tutto, dalla cucina all’organizzazione delle attività delle persone, inscenando anche simpatici episodi “anomali” che rallegrano o focalizzano l’attenzione dei malati facendo credere loro di essere panettieri, baristi, cantanti, allevatori di cani e perfino mendicanti: in questo modo si prendono cura dei pazienti e riescono a somministrare loro i farmaci senza che se ne accorgano. Tutto il personale del villaggio è specializzato nella gestione e nella cura dei malati di demenza ed è pronto ad intervenire qualunque problema possa sussistere.
Nel villaggio di Hogewey coesistono libertà e sicurezza: è una comunità protetta, ma all’interno dei suoi confini le persone sono libere di muoversi a loro piacimento. Per non spegnere la loro vitalità i pazienti sono incoraggiati a svolgere mansioni domestiche ( ovviamente chi può), a fare shopping, ad andare a procurare cibo al negozio di alimentari; e se si perdono o si confondono c’è sempre qualcuno del personale pronto a indicare loro la via o ad accompagnarli alla loro casa.
L’aspetto interessante è che le case sono arredate secondo lo stile in voga nel periodo in cui la memoria a breve termine dei pazienti (che sono quindi raggruppati di conseguenza) ha cessato di funzionare a dovere: in questo modo l’impatto su di loro è molto attenuato e alcuni addirittura arrivano a credere di aver sempre vissuto a Hogewey.
In giro per quella che a loro sembra una città, i pazienti possono sempre incontrare persone con cui parlare e raccontare le loro storie, ad esempio i commessi del bazar, i postini e i vigili urbani. All’interno del villaggio non si usa denaro: tutti i servizi sono compresi nella retta mensile che pagano i parenti e ciò sembra rendere ancora più serena la vita dei cittadini.
Purtroppo vivere una vita “normale” è piuttosto costoso: i residenti pagano circa 7000 euro al mese e c’è una lunga lista d’attesa per potervi accedere.
Germania e Svizzera hanno seguito da vicino il progetto Hogewey e potrebbero essere i prossimi paesi a seguire l’esempio, creando propri villaggi per la cura della demenza.
Certo è che questa idea di creare un mondo di fantasia non piace a tutti: molti al pari di ciò che succede all’interno del film “The Truman Show”, credono che in questo modo indirettamente si umilino i pazienti facendo loro vivere una vita falsata e distaccata dalla realtà; per contro sostenitori sostengono che questo tipo di assistenza sia la migliore assistenza possibile perchè permette ai residenti di vivere una vita il più possibile normale, di ricevere visite dagli amici, di recarsi dal parrucchiere,o andare a fare una passeggiata quando vogliono.
E cosa desiderereste voi se vi diagnosticassero una malattia come la demenza senile? Vorreste una vita normale e reale o una felice illusione?

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere