Ku Klux Klan 2Il Ku Klux Klan: Chi erano e cosa volevano

Cosa rende una persona cattiva? Cosa scatena la furia omicida degli assassini? Secondo gli psicologi sono molti i fattori che entrano in gioco e temprano una mente malvagia: condizioni di vita, società in cui si vive, traumi psicologici, odio, intolleranza, invidia…
Quando si parla di serial killer o di stupratori si imputa sempre i loro crimini ad una mente malata, deviata nell’infanzia o a sfoghi di una persona repressa, ma quando si parla di intere associazioni a delinquere non si può essere così “filosofici”: ci deve essere qualcosa che accomuna tutti, che certamente non può essere pazzia ( di quasi tutti gli assassini oggi si usa dire che sono pazzi), non di certo raptus, ne stress ne traumi. C’è una motivazione quindi; si deve parlare di persone lucide e organizzate che perseguono uno scopo comune, ma soprattutto che tutti siano capaci delle stesse atrocità.
Tra le organizzazioni segrete più crudeli e malvagie della storia c’è sicuramente il Ku Klux Klan, che tutti conoscono come nome, ma che pochi sanno in cosa consistesse.
Preciso: io scriverò al passato in questo articolo, ma ci sono solide prove che alcune “celle” dell’organizzazione ancora oggi operino nell’ombra.
Con il nome di “Ku Klux Klan” (abbreviato KKK) si intende alcune organizzazioni segrete forrmatesi negli Stati Uniti nella seconda metà del 1800 che sfociavano in atti terroristici e che erano basate su sull’affermare la superiorità della razza bianca e il nazionalismo estremo. Le parole Ku Klux derivano probabilmente dal greco “kuklos”, che significa cerchio, ma più inteso come fratellanza.
La nascita del KKK è stata fissata il giorno della vigilia di Natale del 1865, quando 6 reduci dell’esercito della Confederazione si riunirono nella cittadina di a Pulaski nel Tennessee per creare una confraternita di rigidi principi. Bisogna dire che erano passati pochi mesi da quando l’esercito era uscito sconfitto dalla Guerra di Secessione e tra la gente c’era timore e sopratutto un crollo degli ideali.
I principi del Klan erano una versione distorta di Protestantesimo, riassunti meglio dal giornalista Cameron McWirther nel suo libro ” Red Summer”:
<<<L’obiettivo del Ku Klux Klan è difendere la santità della casa e la castità della femminilità, mantenere la supremazia bianca, insegnare e fedelmente infondere una più alta filosofia spirituale attraverso un ritualismo esaltato ed attraverso una devozione attiva conservare, proteggere e mantenere intatte le peculiari istituzioni, i diritti, i privilegi, i principi e gli ideali del puro Americanismo. >>
Per i primi due anni l’operato della confraternita passo quasi totalmente inosservato fino al 1867, quando si tenne un congresso a Nashville dei confederati. Il congresso venne presieduto dal generale Nathan Bedford Forrest a cui venne riconosciuto il titolo di “Grande Mago”. Forrest intendeva riportare gli stati del sud a quelli che erano prima della guerra e non appena i federali allentarono al presa quella che era un confraternita iniziò a crescere a dismisura, trovando seguaci ovunque, che a loro volta generarono nuove celle organizzative.
I confederati, non potendo abolire le leggi imposte dagli Stati Uniti, ne crearono altre atte a raggirare quelle esistenti, la maggior parte delle quali miravano a limitare la libertà dei neri d’America. Il KKK si trasformò lentamente in un movimento di ricostruzione, i cui ideali di supremazia bianca venivano espressi con feroci atti di violenza, inclusi omicidi e stupri, che portarono l’organizzazione a macchiarsi anche di atti di terrorismo. Già al tempo i membri vestivano tuniche bianche con lunghi cappucci.
Non appena il controllo degli stati ex-confederati venne lasciato dai federali, i bianchi ristabilirono il loro potere e con esso le leggi segregazioniste. Lo stesso Forrest, però, preoccupato della piega violenta di molti membri del’associazione, si decise a scioglierla ufficialmente nel 1869, ponendo fine al primo Ku Klux Klan.
Per 26 anni quello che doveva diventare un movimento rivoluzionario rimase dormiente ( non debellato come scrive qualcuno), in attesa che qualcuno riprendesse le redini e i principi su cui era stato fondato. Ciò avvenne nel 1915, durante la prima guerra mondiale: William Joseph Simmons, professore della Chiesa Metodista Episcopale, sfruttò la convinzione diffusa tra molti bianchi poveri che i loro problemi economici fossero causati dai neri, dai banchieri ebrei, mendicanti e rom che, secondo loro, avevano portato alla crisi economica.
Fondò quindi un secondo Ku Klux Klan, molto meglio organizzato e che raccolse consensi e fondi economici in moltissimi stati. Facendo leva sul malcontento nazionale e sugli ideali patriottici degli statunitensi, il Klan raggiunse nel 1925 circa 4.500.000 di confratelli attivi su tutto il territorio americano. Fittamente inserita nella politica, la società governava segretamente molti stati degli USA, attraverso personalità di spicco sia democratici che repubblicani.
Questo regime ombra era destinato a crollare di nuovo pochi anni dopo, in seguito ad uno scandalo che ebbe ripercussioni in tutti gli USA. Lo scandalo coinvolse David Stephenson, il Grande Dragone di 15 stati, che fu condannato per il rapimento, lo stupro e assassinio di Madge Oberholtzer, una donna che fu morsa così tante volte che chi vide il suo corpo la descrisse come “masticata da un cannibale”.
In seguito al processo vennero alla luce altri scandali di persone torturate e uccise da persone di alto rango e ciò portò centinaia di migliaia di membri a lasciare la confraternita. Alla fine degli anni ’30 si contavano non più di 30.000 membri, 25.000 dei quali appartenenti alla “Black Legion” dell’Ohio guidata da William Shepard. Forse la più spietata di tutte le celle attive del KKK, era dedita all’omicidio di socialisti e comunisti e vestita di nero in ricordo dei pirati e delle camicie nere fasciste. La Legione Nera gettò tutti gli stati del centro e dell’ovest nel terrore, culminando nel 1944 con l’omicidio di Charles Poole, un impiegato della Works Progress Administration. L’uomo venne rapito ed ucciso da 12 membri della legione, che però vennero arrestati e condannati.
Ufficialmente il Ku Klux Klan ebbe fine allora, almeno per l’azione politica. In realtà si pensa che oggi sia ancora attivo con diverse confraternite sparse per il territorio degli USA e con massima esponenza a Detroit. La polizia crede lì si ritrovi una società segreta che conta circa 5.000 adepti. I suoi principi sono la lotta ai neri, ai creoli, ai cattolici, ai gay ed agli ebrei.
Attualmente si pensa che nel mondo esistano circa 150 cellule del Ku Klux Klan, per un totale di 20.000 membri attivi.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere