mancinismoIl mancinismo

Chi non conosce almeno una persona mancina? Io ad esempio sono ambidestro, ma conosco due persone che fanno ogni cosa al contrario di me: impugnare la forchetta, scrivere, leggere le misure, imprimere forza, ecc. Essere mancini ( intendo i mancini puri) è piuttosto raro e comporta delle particolarità che nemmeno io pensavo.
Il mancinismo si osserva da come si scrive, con quale mano ci si abbottona un vestito, se si stringe la mano con la destra o la sinistra, se si applaude battendo la mano destra sulla sinistra o la sinistra sulla destra, con quale mano si distribuiscono le carte, se si utilizza il piede sinistro per calciare un pallone, come si accavallano le gambe, come si fissa un oggetto o quale occhio si chiude per guardare da un cannocchiale con un occhio solo, ecc.
Secondo uno studio effettuato nel 1998 circa il 7 % della popolazione adulta è mancina e tra tutti i mancini almeno l’80% sono maschi. Ciò implica due cose: prima di tutto il mancinismo si sviluppa maggiormente negli uomini e quindi le donne mancine sono più che una rarità; in secondo luogo bisogna considerare che in realtà ci sarebbero più mancini se non fosse che ancora oggi alcuni genitori ed educatori cerchino di “raddrizzare” i bambini imponendo loro di adoperare la destra come parte del corpo principale.
Fino a 50 anni fa da noi in Italia ( ma ancora oggi certe credenze sono diffuse) si credeva infatti che la mano sinistra fosse “la mano del diavolo”, una credenza radicata dall’indottrinamento cattolico che obbligava i bambini a crescere con l’idea di avere qualcosa di “sbagliato” in loro. Mio padre è un esempio di tali credenze insensate: nato come mancino puro, venne obbligati dalle maestre a scrivere e mangiare con la mano destra e per costringerlo a farlo gli legavano la mano sinistra dietro la schiena o sul banco; crescendo ha pian piano assunto una postura più simile ai destrorsi e molte cose le faceva con la parte destra del corpo, ma istintivamente ha sempre compiuto le cose principali con la mancina.
Essere mancini non significa solo fare le cose in maniera opposta ( o comunque diversa) dalla maggior parte della gente, ma è una differenza addirittura radicata nella genetica. Il mancinismo diventa evidente nei primi mesi di vita, quando nel cervello umano avviene la distinzione funzionale dei due emisferi cerebrali: nei mancini è l’emisfero destro a predominare. Lo studio sul mancinismo è ancora in pieno sviluppo, ma pare che sia ereditario, sebbene non dominante. Infatti non necessariamente da due genitori mancini nascerà un figlio mancino, ma la caratteristica potrà essere ricorrente nelle generazioni successive.
E’ venuto alla luce che il cervello e gli organi dei mancini operano in modo diverso da quello delle persone destrimani e in quelle ambidestre (che possono avere entrambe le mani per compiti diversi).
Ronald Yeo, professore di psicologia presso l’Università del Texas ad Austin, sostiene che può esserci un legame tra una gestazione travagliata e la nascita di un bambino mancino: una ricerca avvenuta in Svezia su 2.008 mamme che erano depresse o sollecitate in modo negativo durante la gravidanza, dimostrò che avevano una maggiore probabilità di avere figli ambidestri o mancini. Inoltre i bambini con un basso peso alla nascita o nati da madri ultra quarantenni avevano più probabilità di essere mancini.
I ricercatori hanno scoperto anche impronte delle mani di mancini nei disegni preistorici ed ha constatato che la proporzione dei mancini ai tempi delle glaciazioni sembra coincidere con quella dei nostri giorni. Considerando che il mancinismo ha una componente genetica, e che dunque subisce gli effetti dell’evoluzione, ciò significa che il mancinismo non è una mutazione, ma bensì una caratteristica radicata nel genere umano sin dai suoi albori.
Ma cosa comporta essere mancini?
Sicuramente svantaggi dovuti alla difficoltà ad adeguarsi ai molti oggetti concepiti per i manodestri: alcuni esempi sono le forbici, gli apriscatole, i coltelli a lama asimmetrica, le penne stilografiche con l’inclinazione del pennino. Nella musica gli strumenti per musicisti mancini devono “specchiare” lo strumento destrimano, negli sport l’impugnatura degli oggetti avviene in maniera diversa e può risultare problematica quando si interagisce con altri sportivi; nel lavoro molti strumenti di misura o di normale utilizzo quotidiano devono essere letti o tenuti i maniera innaturale; persino stare al pc per alcuni mancini diventa problematico, sopratutto nell’interfacciarsi con la tastiera e con il mouse. Certo, oggi giorno la vita dei mancini è molto più avvantaggiata che nel passato ed è possibile trovare nei negozi specializzati utensili disegnati appositamente per i mancini, ma alcuni problemi sono ancora di difficile soluzione.
Sembra però che i mancini abbiano molti più vantaggi che svantaggi:
– Alcune teorie vorrebbero che i mancini siano più creativi e abbiano una miglior padronanza del corpo e della memoria. Ciò sembra confermato dal fatto che molti personaggi famosi erano o sono mancini.
– In molti sport i mancini sono decisamente avvantaggiati: i giocatori mancini possono disorientare l’avversario, come nel pugilato, nel tennis, nel calcio e in tutti gli sport in cui si è direttamente a contatto con l’avversario; inoltre pare che abbiano una percezione dello spazio notevolmente superiore.
– I mancini hanno una memoria più sviluppata, dovuta anche ad un utilizzo più efficiente delle funzioni dei due emisferi. Oltre a questo nei mancini il ponte di fibre nervose che collega tra i due emisferi del cervello è più sviluppato (11% rispetto a quello dei destrimani) e questo migliora le abilità intellettive.
– Le persone mancine reagiscono con maggiore velocità di riflessi. Si tratta di un vantaggio minimo, solo di 15-20 millesimi di secondo, ma sicuramente un vantaggio.
– Sfruttando maggiormente l’emisfero destro del cervello i mancini sviluppano una maggior emotività e la migliore percezione dello spazio contribuiscano a migliorare le prestazioni anche durante l’attività sessuale. Sono degli ottimi amanti, insomma.
– L’emisfero destro è sede delle emozioni, della creatività, della percezione dello spazio, dell’immaginazione e della capacità di cogliere la realtà nel suo insieme, anziché scomporla nei diversi elementi. Acquisendo una visione generale degli argomenti, piuttosto che dei singoli passaggi, i mancini sono più portati per diventare artisti.
– Per il solo fatto di essere mancini, queste persone normalmente vengono notate più di altre e il vederli compiere gesti o operazioni in maniera diversa dal consueto non fanno altro che aumentare la stima e il riguardo nei loro confronti.
I mancini sono di certo delle persone straordinarie, e lo dimostra il fatto che molte di loro sono famose. Un po’ di nomi:
Bill Gates, Robert de Niro, Morgan Freeman, John Rockefeller, Henry Ford, Diego Armando Maradona, John McEnroe, Ludwig van Beethoven e Wolfgang Amadeus Mozart, Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelangelo, Pablo Picasso, Paul McCartney, Jimi Hendrix, Barack Obama, Bill Clinton, George Bush padre, Ronald Reagan, Fidel Castro, Winston Churchill, Mahatma Gandhi, Charlie Chaplin, Albert Einstein, Nikola Tesla, Napoleone, Carlo Magno, Kim Basinger, Whoopie Goldberg, Diane Keaton, Nicole Kidman, Marilyn Monroe, Demi Moore, Julia Roberts, Oprah Winfrey, Celine Dion, Marie Curie, Regina Elisabetta II.
Per concludere un curiosità: il 13 agosto è la giornata internazionale dei mancini.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere