Il mondo degli specchiIl mondo degli specchi: chi sei tu che mi fissi?

Lo facciamo molte volte ogni giorno: passiamo davanti ad uno specchio e spesso ci soffermiamo a fissare la stanza che è dall’altra parte. Lì a guardarci c’è sempre una figura, qualcuno che conosciamo molto bene, o che almeno crediamo di conoscere… Ma siamo davvero sicuri che al di là di quella superficie argentea ci sia la nostra esatta copia? No, si tratta esattamente del nostro opposto!
Lo specchio è un oggetto che ha colpito e stimolato l’immaginazione umana, entrando nel folclore e nella mitologia di vari popoli. A volte lo si crede magico, ma più spesso lo si guarda come una qualcosa di diabolico, che cela immagini opposte a quelle reali e quindi un “negativo” della realtà.
Nelle credenze popolari gli specchi duplicano la realtà, creando un nuovo mondo in cui sarebbero in grado di imprigionare l’anima nell’immagine riflessa. Di qui l’usanza in alcuni paesi di coprire gli specchi alla morte di qualcuno per permettergli di raggiungere l’aldilà e far sì che l’anima compia il giusto cammino. La connessione specchio – anima è anche all’origine di molte leggende su creature demoniache: alcune, tra cui i vampiri, non riflettono la propria immagine poiché prive di anima; altre, come il basilisco, muoiono all’istante nel vedersi in uno specchio o in una qualunque superficie riflettente.
Gli specchi replicano il mondo reale invertendo però la destra e la sinistra: in pratica mostrano un ambiente che appare reale ma che è invece, secondo la definizione di Foucault, uno spazio “eterotopico”. Tale spazio, infatti, pur coincidendo con un luogo nel quale ci si specchia, non è accessibile, pur essendo un posto connesso a tutti gli altri spazi che lo circondano come nel nostro ambiente.
Il mondo rovesciato, dentro o oltre lo specchio, è uno dei temi topici della letteratura e cinematografia fantastica. Attraversando tale oggetto i personaggi si ritrovano in una realtà dove le leggi fisiche sono spesso sovvertite, invertite, deformate. Lo specchio è dunque un vero e proprio portale tra due mondi, di cui uno è quello conosciuto, l’altro un universo parallelo talvolta legato al regno dei sogni, dei morti o degli inferi. Non è un caso che alcune pratiche esorcistiche prevedano la possibilità di liberare un posseduto riflettendolo in uno specchio e imprigionando il demone di là dalla superficie. Ciò che vediamo in uno specchio non è la nostra immagine riflessa, bensì il nostro alter ego che vive in un mondo con persone che assomigliano a quelle del nostro mondo ma che non lo sono.
Ci sono tre esperimenti che in psicologia vengono proposti per dimostrare la differenza tra il mondo reale e quello degli specchi:
1. Un semplice esperimento è porsi davanti ad uno specchio con due oggetti diversi sul palmo delle mani, ad esempio una sfera nella mano destra e un cubo nella mano sinistra. L’immagine nello specchio, pur assomigliando a noi, ha in realtà la sfera nella sinistra e il cubo nella destra.
2. Il secondo esperimento non è nient’altro che il passo successivo al primo. L’anatomia umana è armoniosa, ma non perfetta: il corpo umano a prima vista sembrerebbe speculare ( due polmoni, due reni, due occhi ecc…), ma non lo è; quindi, una volta trovati i tratti differenti ci si accorge allo specchio che chi è dall’altra parte non può essere la nostra immagine. L’esperimento è prendere una nostra immagine o di una persona qualunque e dividerla in due in maniera il più possibile speculare. Prendiamo il nostro volto ad esempio: tagliando lungo la direttrice del naso otterremo due metà del nostro volto, che però sono completamente diverse l’una dall’altra. Se l’uomo fosse perfettamente simmetrico e noi buttassimo una delle metà, potremmo ricostruire il nostro volto con una semplice operazione di duplicazione di una delle metà, ma se provate a farlo con le due metà reali in entrambi i casi otterrete due volti completamente diversi e che non sono affatto il vostro. Ecco la dimostrazione che lo specchio non ha mai riflettuto la nostra immagine reale, ma ha sempre creato un alter ego.
3. Il terzo esperimento in realtà un qualcosa che si discosta dalla teoria del mondo parallelo. Per la sua fedeltà nel riflettere le immagini, lo specchio è utilizzato nei “test di realtà” da eseguire durante un sogno lucido. Guardarsi allo specchio nel corso di un sogno, infatti, può dare come esito un’immagine deformata, sostituita o persino assente, indice che il soggetto non è in stato di veglia, ma che semplicemente si trova in un sogno. Lo specchio genera sempre un’immagine perfetta, seppure ribaltata, di ciò che le sta davanti.
Chi è dunque quello che vediamo nello specchio al mattino quando andiamo in bagno? Beh, la filosofia se lo chiede da secoli e sull’argomento si è disquisito in trattati e tomi di diversi autori senza venirne a capo. La cosa certa è che il nostro vero volto è quello che vediamo in una fotografia o in un video, ma non di certo quella che osserviamo in uno specchio.
Abbiamo davanti a noi un mondo parallelo e non ce ne siamo mai accorti? Può essere, ma ancora non possiamo definirlo tale perchè, come dice “Mamma Scienza”, ci vogliono le prove e per ottenerle dovremmo attraversare quella barriera invalicabile che è la superficie.
Secondo alcune credenze popolari gli specchi sarebbero anche un portale attraverso cui i morti e gli esseri demoniaci potrebbero passare dal loro mondo a quello umano, ma questa è un’altra storia…

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere