Joseph Merrick: l’uomo elefante

La natura spesso può essere crudele con noi esseri umani e non è raro ancora oggi che nascano bambini affetti da disastrose mutazioni o problemi che ne accorciano inevitabilmente la vita. Forse il più famoso di questi casi è quello di Joseph Merrick, un ragazzo nato sano ma che sviluppò nella vita tali malformazioni da essere soprannominato “uomo elefante” e la cui causa è ancora un mistero nonostante sia morto da oltre 125 anni.
Joseph Carey Merrick nacque il 5 Agosto 1862 a Leicester, figlio di Mary Jane e Joseph Rockley Merrick. Aveva un fratello e una sorella più piccoli completamente sani ed egli stesso crebbe normale fino ai tre anni di età. Un giorno sul lato sinistro del suo corpo apparvero delle cisti simili a piccoli bernoccoli e da allora il suo corpo iniziò una lenta ma irreversibile mutazione.
Il bimbo man mano che cresceva sviluppava strane deformità in varie parti del suo corpo, come gonfiori sulle labbra, irregolarità delle braccia, ingrossamento dei piedi e pelle ispessita a tal punto che tali malformazioni lo fecero diventare noto come “uomo elefante”. E di certo al fortuna non era dalla sua parte: a soli 8 anni, a causa di una brutta caduta si ruppe una caviglia che gli costò un’infezione (curata male) che portò ad un spaventosa andatura claudicante; a 9 anni si fratturò anche l’anca sinistra, che gli provocò uno zoppicamento permanente.
All’età di 12 anni sua madre morì, e l’anno dopo suo padre si risposò; la nuova matrigna provava orrore per quello scherzo della natura e mise il padre di Joseph davanti alla scelta più orribile;: o lei o il figlio. Il padre scelse di farsi una nuova famiglia e il ragazzino fu costretto a mendicare per strada affrontando non soltanto un handicap fisico in continuo aumento, ma anche una vita di fame e freddo. Dopo un periodo passato in strada vendendo lucido da scarpe, tormentato dai ragazzini e dai loro sberleffi, Joseph trovò lavoro in un freak show, sotto il nome di “Uomo Elefante”. Esibendosi come fenomeno da baraccone riuscì a mettere da parte una somma di denaro e ad essere trattato con un minimo di dignità. Durante uno dei suoi spettacoli, incontrò il dottor Frederick Treves, medico dell’ospedale di Whitechapel, che gli chiese di esaminarlo; Merrick rifiutò cortesemente, ma Treves gli lasciò un suo biglietto da visita sperando che cambiasse idea.
Proprio quando Merrick aveva trovato un po’ di tranquillità la sfortuna tornò a colpirlo: nel 1886 il Regno Unito dichiarò fuori legge i freak show e non potendosi permettere il viaggio fino agli Stati Uniti (dove l’esibizione circense continuò fino alla metà del ‘900), il ragazzo si spostò in Belgio. Qui però venne maltrattato, derubato ed abbandonato dal suo “manager”, fino a che fu costretto a ritornare in Inghilterra.
L’umiliazione peggiore la subì il giorno in cui giunse alla stazione ferroviaria di Liverpool Street: per via del suo fisico deforme e del panno con cui celava il suo viso la folla iniziò ad urlare e a scappare come se fosse un appestato e addirittura qualcuno chiamò la polizia. Quando le autorità fermarono Joseph, il ragazzo non riusciva parlare per un’infezione bronchiale, ma riuscì a consegnare loro il biglietto da visita del Dottor Treves che aveva conservato.
Quella fu l’unica vera fortuna di Joseph Merrick in tutta la sua vita. Il dottor Treves venne a tirarlo fuori dai pasticci e si rivelò l’unico amico sincero che Joseph ebbe. Dispose che Merrick avesse una stanza permanente all’ospedale per garantirgli la privacy e il decoro che spettavano ad ogni essere umano, in cambio i ragazzo accettò di farsi esaminare dal medico alla ricerca delle cause del suo male.
In poco tempo, grazie al dottor Treves, si guadagnò la simpatia dell’alta società vittoriana e divenne addirittura un protetto della Regina Vittoria. Si dice che le parole che commossero la regina Joseph la disse per risponderla alla domanda “Quale è il tuo più grande desiderio?”. Egli rispose che era quello di trovare una giovane donna non vedente, che potesse amarlo senza essere disgustata dalla sua apparenza fisica.
Joseph Merrick passò il resto della sua vita nell’ospedale del dottor Treves e nei suoi ultimi anni trovò conforto nella scrittura componendo pagine di prosa e poesia.
Venne curato ed ospitato nell’ospedale fino alla sua morte, l’11 aprile del 1890, a soli 27 anni. Morì per l’accidentale dislocazione del collo, dovuta all’impossibilità di sostenere il peso della sua enorme testa durante il sonno. Merrick infatti doveva dormire seduto, ma sembra che in quell’occasione avesse tentato di dormire sdraiato, per cercare di imitare un comportamento “normale”.
I medici hanno dibattuto sulla sua sindrome per decenni e tutt’oggi sussistono molti dubbi su cosa abbia veramente colpito il corpo di Merrick. Nel 1986 si arrivò alla conclusione che “l’uomo elefante” soffrisse della sindrome di Proteo, associata forse a una forma di neurofibromatosi. Recentemente, una ricerca basata sul DNA di capelli e ossa ha permesso di risalire al volto che Joseph Merrick avrebbe avuto se non fosse stato soggetto a questa incredibile e deturpante malattia. Il volto di un bel giovane, pieno di vita e di speranza, un volto che non ha mai avuto la possibilità di vedere il mondo…

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere