camera-della-rabbiaLa camera della rabbia

Stress quotidiano, nervosismo, rabbia e frenesia sono all’ordine del giorno per quasi tutti noi. Ogni mattina al nostro risveglio iniziamo un’altra giornata di preoccupazioni e logorio continuo sia fisico che mentale dovuto a questa società sempre di corsa e che ci emargina sempre di più.
E come sfogare questi sentimenti repressi? Beh, purtroppo alcuni li sfogano sui figli, sui parenti, sugli amici e sui colleghi, per sapendo che i problemi non si risolvono, anzi, ne creano altri. Altri cercano di alleviare lo stress con sport impegnativi, palestra, trekking, o anche solo una corsetta in periferia, ma non tutti sono portati per l’attività intensa e spesso l’effetto è solo quello di amplificare gli stati alterati.
Oggi però c’è un luogo dove chiunque può sfogare la rabbia repressa e quel nervosismo che costantemente si accumula nei muscoli e nella mente: si chiama ” la camera della rabbia” e lì dentro si può spaccare ogni cosa si vuole, anche con una mazza da baseball!
Il concetto è molto semplice: si entra in una stanza piena di vecchi oggetti, di solito per 20 minuti ma chi vuole ci può stare anche di più, per distruggere tutto ciò che ci da fastidio, anche in maniera violenta. L’idea è venuta a un imprenditore di Forlì e funziona così bene (soprattutto con le donne) che diventerà un franchising.
I vostri problemi all’interno della camera della rabbia assumono forma materiale e un vaso di ceramica, un mobile, un vecchio lampadario sembrano essere lì per darvi la possibilità di liberarvi del peso che vi opprime. Tutto quello che dovete fare è mettere degli occhialini, prendere la mazza di legno e distruggere ogni cosa!
Il fatto di essere laureati e comunque disoccupati ( non ditelo a me che non riesco a trovare uno straccio di lavoro…), la crisi con il fidanzato, la morte di un familiare caro, le spese sempre più gravose, i problemi di lavoro quotidiani, la routine della grande città… Venti minuti dopo essere entrati dentro al stanza e aver spaccato tutto lo stress è passato e ci si sente davvero sollevati.
La collera ha radici antichissimi e spesso nelle donne, per via della loro costante frenesia ( spesso al ritorno da una faticosa giornata di lavoro hanno anche la casa di cui occuparsi e le faccende domestiche), non è possibile alleviarla nemmeno con un po’ di riposo. Ma qui, in questi capannoni suddivisi in camere arredate, per una volta possono mettere a soqquadro ogni cosa che invece quotidianamente devono mettere in ordine.
La camera della rabbia ha aperto nel 2013 come luogo protetto per uno sfogo alternativo:
<<E’ l’unico posto dove puoi distruggere tutto e nessuno ti dirà niente!>> recita il suo slogan.
Si prenota, si pagano 25 euro per 20 minuti, si sceglie tra una stanza zeppa di chincaglierie in ceramica, mobiletti e bottiglie di vetro, ci si protegge con una tuta, guanti, maschera e casco. Poi non resta che impugnare la mazza di ferro o di legno e, se si vuole, si può anche chiedere un po’ di musica heavy metal, giusto per fomentare un po’ la sfera emotiva. E infine via! Si può finalmente rompere tutto!
Il proprietario, Cristian Castagnoli, sta per avviare un franchising in tutta Italia:
«Avevo letto di una Anger Room a Dallas, e di esperienze simili in Slovenia e Giappone» ma poi rivela che l’idea originaria risale niente meno che a Gianni Rodari. >>
Nel suo racconto “Il palazzo da rompere”, il sindaco di una cittadina predispone un edificio di 7 piani affinché i bambini troppo irrequieti vi si possano sbizzarrire e smettano così di rompere vetri e sedie a scuola.
Le odierne sedute anti-stress sfiancano membra e nervi al punto da sedare qualsiasi furia interiore, un’esperienza divertente e liberatoria. Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli… e ovviamente Forlì: oggi le camere della rabbia stanno aprendo ovunque.
Gli psicologi affermano che «le donne tendono a rimuovere la collera, a negarla. La somatizzano in disturbi legati al trattenere, come mal di schiena, collo e testa, oppure la fanno esplodere in modi scomposti che finiscono per danneggiarle nel sociale e nel privato: piangendo sul lavoro, per esempio, o urlando contro figli e compagni. Quelle che gli uomini definiscono “scenate da pazze”.
Per gli uomini invece hanno altre idee. Gli uomini tendono a sfogarsi in tempi brevi, spesso con rimedi tutt’altro che positivi, come l’alcool, imprese dalle emozioni forti, videogiochi violenti, sport faticosi e serate sul divano senza fare nulla. L’uomo al contrario della donna, normalmente non porta rancore per lunghi periodi e quindi riesce ad alleggerire lo stress sia sul corpo che sulla mente. Tende quindi a cercare momenti in cui isolarsi. Quello che le donne definiscono ” apatia congenita”.
Che voi siate donne o uomini stressati oggi in tutta Italia ci sono camere della rabbia dove andare a sfogarvi.
Non ne potete più? Avete voglia di spaccare tutto? Per scaricare lo stress c’è un sistema che non lascia conseguenze: la camera della rabbia!

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere