La lava maledetta

Da cosa nasce una superstizione? Beh, le superstizioni possono nascere o da credenze radicate e tramandate attraverso le generazioni oppure da fortuite coincidenze che portano a pensare ad interventi sovrannaturali.
Siamo nel 2017 e ancora oggi i superstiziosi sono una buona fetta della popolazione e la cosa diventa ancora più evidente quando c’entra la religione. Certo, in alcune zone essere superstiziosi viene naturale, come Haiti o le isole Hawaii, dove la gente dorme con un occhio aperto per paura di un terremoto, uno tsunami o un’eruzione improvvisa; proprio in queste zone infatti il culto voodoo è molto presente ed è forse alimentato proprio da questi eventi naturali che sembrano in qualche modo affliggere gli esseri umani per punirli di qualche cosa.
Questa bizzarra vicenda ha proprio origine nelle isole Hawaii e ormai dura da diversi anni: pare che la dea Pele Honua Mea (o semplicemente Pele) si sia offesa per tutte le persone che rubavano le pietre di lava solidificata lungo i pendii del vulcano Kilauea e che abbia lanciato su di loro una terribile maledizione.
Oggi ai piedi dei vulcani delle isole c’è una rigida sorveglianza, ma un tempo (fino a metà degli anni ’90) erano moltissimi i turisti che si mettevano in tasca un “ricordo” del Kilauea, spesso una roccia o un sacchetto di sabbia. Un comportamento apparentemente innocuo penserete, eppure in qualche modo deleterio sia per il business locale, sia (a quanto pare) per la dea stessa.
Non ci crederete, ma ogni anno gli uffici postali delle Hawaii sono invasi da pacchi postali provenienti da tutto il mondo spediti da persone che vogliono assolutamente restituire ciò che hanno trafugato tempo fa: spesso, assieme alle rocce laviche, ci sono biglietti di scuse e la richiesta accorata che i souvenir vengano riportati ai piedi del vulcano per poter in questo modo scongiurare la maledizione che hanno portato con loro.
Pele, la dea protettrice dei vulcani e delle isole hawaiane, a quanto pare punisce chiunque si porti a casa una roccia hawaiana con una certa dose di sfortuna. C’è chi dice che la maledizione sia stata inventata dai i ranger che, per impedire che la gente depredasse il proprio paradiso, abbiano diffuso la notizia che le rocce rubate fossero maledette da Pele; tuttavia oggi sono talmente tante le restituzioni agli uffici postali che il fenomeno sta gravando pesantemente sugli impiegati.
Il passaparola della maledizione e i numerosi confronti tra i turisti del Kilauea su internet ha portato addirittura all’apertura di forum e discussioni incentrate proprio sulle molte sfortune che sembrano aver colpito le persone dopo aver trafugato le rocce e la sabbia del vulcano. Circa il 90% degli internauti che partecipano o hanno partecipato a queste discussioni ammettono di aver vissuto lunghi periodi di sfortuna o di disgrazie e sperano che rispedendo i souvenir indietro possano in qualche modo mettere fine alla maledizione che li ha compiti.
Da ogni angolo del globo giungono rocce e sacchetti di sabbia: la situazione è diventata talmente grottesca che il National Park Service ha emesso una circolare nella quale si nega esistenza della maledizione. Le rocce rispedite vengono portate alle porte dal parco nazionale, dove lentamente stanno formando una collinetta di grosse dimensioni.
E c’è anche qualche furbetto locale che in rete si offre, dietro una piccola donazione, per ricevere le rocce incriminate e si impegna a depositarle ai piedi del vulcano Kilauea al posto di chi non può andarci di persona, con tanto di rito purificatore per porre fine definitivamente alla maledizione di Pele.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere