Freddy KruegerLa vera storia di Freddy Krugher

“L’uomo nero non è morto
ha gli artigli come un corvo
fa paura la sua voce
prendi subito la croce
apri gli occhi, resta sveglia
non dormire questa notte.”

Questa filastrocca è la meno nota delle due che tutti i fan della serie Nightmer ricordano. E’ la prima, quella del primo film ( “Nightmare – Dal profondo della notte” ) e quella con cui tutta la lunga serie di morti ha inizio.
Per chi non conosce o non ricorda la serie di Nightmare scrivo due righe di trama:
Freddy Krueger è un “simpatico” bidello che nella vita si diverte a “giocare” con i bambini della scuola in cui lavora: li rapisce, li stupra e poi li uccide utilizzando un guanto con lame affetta-arrosto. L’uomo alla fine viene scoperto e la cittadina non la prende troppo bene, così i genitori della scuola decidono di arderlo vivo. Freddy però sembra non andare a genio nemmeno all’Inferno, così diventa un mostro e ritorna ad uccidere nei sogni chiunque e nei modi più crudeli.
Il personaggio di Freddy venne creato agli inizi degli anni ‘80 dalla mente di Wes Craven, già regista e sceneggiatore di “L’ultima casa a sinistra” (1972) e “Le colline hanno gli occhi” (1977). Il primo film della serie uscì nel 1984 ed ebbe un successo planetario, divenendo uno dei più cruenti film horror di tutti i tempi. La serie ha avuto un totale di 8 sequel, l’ultimo del quali nel 2010 e, come dice il titolo, ha come ambientazione il sonno, cioè gli incubi delle persone.
Freddy Krueger è un personaggio talmente ben studiato che a molti è venuto il sospetto che fosse un’esaltazione di un assassino reale; ed infatti la realtà non si discosta così tanto dal film.
Nel 2008 fu lo stesso Wes Craven, sommerso dalla domande dei fans, a raccontare come arrivò a creare il personaggio di Freddy. Innanzi tutto per gli omicidi si ispirò ad una serie di morti raccapriccianti che scossero l’America nei primi anni del ‘900, quando Albert Fish molestò più di 400 bambini e ne uccise più di 100. In quanto ad orrore non poteva esserci di peggio da cui prendere spunto.
Poi passò a trasformarlo in un mostro degli incubi, una specie di uomo nero in grado di uccidere incontrastato perchè agente in un’altra dimensione, che è quella che più ci spaventa perchè siamo indifesi: il sonno. Anche qui non inventò quasi nulla: nel 1981 sul Los Angeles Times venne pubblicata una serie di incidenti di persone per lo più cambogiane che ebbero incubi talmente spaventosi da rifiutarsi di andare nuovamente a dormire. Erano talmente spaventati da fare di tutto per restare svegli. Quando la stanchezza prendeva il sopravvento e si addormentavano, questi misteriosamente morivano. Un ragazzo in particolare si adoperò a rimanere sveglio più a lungo possibile ed arrivò a 5 giorni di veglia, mostrando però chiari segni di squilibrio mentale. I genitori, temendo un esaurimento nervoso, gli somministrarono del sonnifero con l’inganno e il ragazzo crollò. Nella notte lo sentirono urlare e dimenarsi e quando raggiunsero la sua camera lo trovarono morto.
Sembra una barzelletta, ma uno studio condotto da Yavuz Selvi, pubblicato su “psychosomaticsjournal” nel 2011, dimostra come l’ansia procurata durante i sogni può essere causa di un infarto.
<<Abbiamo riscontrato che i pazienti colpiti da infarto durante il sonno mostravano una frequenza di incubi significativamente più elevata, una più alta iperattività del sistema nervoso autonomo e un maggiore livello di ansia diurna rispetto alle persone che avevano avuto l’infarto mentre erano sveglie. Questi risultati supportano l’ipotesi che gli incubi possano svolgere un ruolo come fattore scatenante emozionale dell’infarto del miocardio mentre si dorme.>>
Ecco, per Craven non c’era di meglio che rendere responsabile delle morti nel sonno il suo Freddy.
Mancava ancora un nome, un viso e il suo bizzarro vestiario.
Il nome “Freddy Krueger” era quello di un bullo che tormentava il piccolo Wes Craven negli anni della pre-adolescenza ( in realtà si chiamava Fred, ma al personaggio venne dato il nome Freddy perchè l’uomo minacciò Craven di querela). Lo ricordava come strafottente, cinico e scherzoso e lui ne era spesso vittima, tanto da sviluppare nei suoi confronti una paura tale da rifiutarsi spesso di andare a scuola.
L’aspetto del suo mostro degli incubi invece fu ispirato a quello di un barbone che lo terrorizzava sempre in tenera età. Nella sua intervista nel 2008 spiegò proprio questa sua scelta:
<< Una notte mi svegliai e guardai fuori dalla finestra: sotto c’era quel barbone che mi guardava dritto negli occhi. Era vestito come quello che è diventato il mio Freddy Krueger, con un maglione a righe e un sudicio cappello. Mi nascosi, contai nel buio, uno, due, tre, dieci, ma quando alzai la testa lui era ancora lì e mi guardava ancora, con uno sguardo penetrante e cattivo fisso su di me. Vidi che faceva il giro della casa e sentii che armeggiava con la porta. Svegliai mio fratello che scese con una mazza da baseball, ma fuori non c’era nessuno. Ecco, nacque il seme di Nightmare. >>
Concludendo possiamo dire che il capolavoro indiscusso “Nightmare” fin dal 1984 è riuscito a mettere in luce le paure assopite del nostro inconscio, che si manifestano al momento di chiudere gli occhi quando siamo indifesi e in balia di chiunque sia con noi nella nostra camera. Freddy Krueger è la dimostrazione che nelle storie, nei film e nelle leggende metropolitane spesso ci sia un fondo di verità, che potrebbe in qualche modo manifestarsi rendendo la realtà peggiore di qualsiasi film horror.
Per completezza vi riporto anche la seconda filastrocca della serie ( ce ne sono diverse versioni, ma la più completa è questa).

“Uno, due e tre,
Freddy stanotte viene per te!
Due, tre e quattro,
chiuditi dentro che quello è matto!
Quattro, cinque e sei,
dì le preghiere già che ci sei!
Sette, otto,
non guardare di sotto!
Nove, dieci,
viene a prendere te!”

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere