enigma dei capelli biondiL’enigma dei capelli biondi

Qual è il problema fondamentale che accomuna gli incontri ravvicinati? Il fatto che nella maggior parte di essi non è possibile dimostrare l’evento perchè non esistono prove tangibili che tale evento sia avvenuto. Anche i segni lasciati sul terreno, la vegetazione bruciata e persino le ferite che alcuni addotti riportano nei casi di rapimenti vengono ritenuti inattendibili dalla scienza, figuriamoci le testimonianze…
Un caso di presunto rapimento in Australia ha portato a quello che potrebbe essere il primo test del DNA al mondo di materiale biologico non terrestre. Il rapporto completo, curato dal ricercatore australiano Bill Chalker, è stato pubblicato nell’edizione primavera del 1999 di International UFO Reporter di Chicago.
Ma partiamo dall’inizio. Peter Khoury è nato nel 1964 in Libano, ma oggi lavora nell’ edilizia a Sidney, dove ha conosciuto sua moglie Vivian e con la quale si è sposato nel 1990. Peter e Vivian hanno due figli e vivono come tantissime altre famiglie australiane, ma in passato sono stati testimoni do molti incontri ravvicinati.
La loro prima esperienza di avvistamento insolito risale al febbraio 1988, quando nei pressi della loro casa, nella periferia della città, videro alcune luci giungere in lontananza nel cielo, per soffermarsi diversi minuti sopra la loro abitazione. Era quasi mezzanotte e la coppia stava parlottando attorno ad un tavolino in veranda ( a febbraio è piena estate in Australia), quando pensarono di aver avvistato un elicottero per i soccorsi o della polizia. L’unica cosa che sin da subito li inquietò era che l’oggetto, che risultava affusolato, ma dai bordi indefiniti, non emetteva alcun rumore. Dopo interminabili momenti di timore Peter si catapultò in casa per prendere la sua macchina fotografica, ma al suo ritorno la moglie disse che l’oggetto era improvvisamente scomparso nel nulla, come se fosse diventato invisibile.
Nel luglio dello stesso anno Peter aveva da poco preso sonno dopo una pensante giornata di lavoro. Vivian lavorava in ospedale e quella notte era di turno, ma in casa c’erano ancora suo padre e il suo figlio maggiore ( il secondo non era ancora nato).
Mentre giaceva sul suo letto sentì qualcosa afferrargli le caviglie. Tentò di dimenarsi, ma sentì improvvisamente il suo corpo irrigidirsi e diventare insensibile, come se fosse paralizzato. Era rimasto cosciente e riuscì a muovere il capo per guardarsi attorno.
Fu allora che notò quattro piccole figure incappucciate a fianco del letto. Era terrorizzato, ma l’unica cosa che riusciva a muovere era il collo, e non completamente. Ad un certo punto uno degli esseri iniziò una comunicazione telepatica con lui e gli disse di rilassarsi e non avere paura perché quella “sarebbe come l’ultima volta”. L’ultima cosa che vide fu una delle figure avvicinarsi alla sua testa con uno strano strumento che terminava con una ago, poi perse i sensi.
Si svegliò di soprassalto, circa un’ora dopo con un tremendo mal di testa, ma balzò giù dal letto e corse in salotto dove trovò il padre che sonnecchiava davanti al televisore ancora acceso. Si misero a cercare per tutta la casa e nel giardino, ma non trovarono alcuna traccia di intrusi, ne segni di scasso. Il padre lo convinse a tornare a letto, facendogli quasi credere che aveva fatto solo un brutto sogno e affermando sicuro che non poteva essere entrato nessuno in casa. La mattina seguente però Peter e Vivian notarono un segno di puntura rosso sul collo poco sotto il cervelletto, e una traccia di sangue secco che scendeva sotto i capelli.
Peter non aveva mai sentito parlare di rapimenti alieni e in ogni caso non ci credeva affatto, ma non riusciva a trovare né risposte né conforto da parte di amici e conoscenti. Dovette farsene una ragione, anche perchè l’unica risposta sensata a ciò che visse quella notte gli venne dal medico di famiglia: si trattava probabilmente di una puntura di ragno e non c’era nulla di cui preoccuparsi.
Passarono altri 4 anni, fino a luglio del 1992. Peter aveva ormai quasi dimenticato cosa gli era successo e la distrazioni di ogni giorno lo aiutarono a riprendere la sua vita in maniera normale.
Il 23 luglio, verso le 7:30 del mattino, Peter era ancora a letto: qualche giorno prima era rimasto ferito cadendo da un ponteggio e gli vennero prescritti alcuni giorni di riposo e l’uso di antidolorifici. La moglie Vivian era uscita a portare a scuola il figlio maggiore, mentre lui era indeciso se alzarsi o restare ancora un po’ a riposare. Alla fine decise di andare in cucina a prepararsi la colazione, così si mise a sedere. Fu allora che vide due figure umanoidi femminili in fondo al letto, entrambe sedute agli angoli.
In apparenza erano due donne, con un corpo proporzionato di adulte. Dalla descrizione che fece sembravano di aspetto scandinavo, con occhi bluastri e capelli biondi lunghi che cadevano fino a metà del la schiena. Ma Khoury disse che quelle donne, a guardarle meglio, non erano esattamente umane: i loro volti erano strani, cesellati, con zigomi alti e occhi di dimensione due o tre volte maggiore del normale. Il mento era molto allungato, come quello che spesso si vede nei cartoni animati che estremizzano troppo l’aspetto umano.
L’espressione delle due donne erano vuote, come se stessero guardando al di là del suo corpo e questo lo intimorì molto. Provò ad uscire dalle coperte, ma una delle due gli si fiondò addosso egli afferrò la testa. provò a divincolarsi, ma le coperte glielo impedirono e lei tentò di abbassargli il capo con forza. Peter allora iniziò a strattonare e quando la ebbe a portata le diede un morso, non rendendosi conto che le stava mordendo un seno.
La donna emise un sibilo acutissimo che stordì letteralmente Peter Khoury al punto che fu obbligato a mollare la presa e mettersi le mani alla tempia per il dolore. Tentò ancora una volta di liberarsi delle coperte e scoprì che non c’era più quel peso che fino a pochi secondi prima lo opprimeva. Riaprì gli occhi e si accorse che le due donne erano scomparse.
Si alzò precipitosamente dal letto e gli venne un colpo di tosse, poi un altro, poi una altro ancora: cercò di schiarirsi la gola, ma non funzionò. Si rese conto che in bocca aveva uno strano sapore, un misto tra l’acido e l’amaro che stava lentamente scendendo in gola. Andò in bagno e fece alcuni risciacqui, fino a che il dolore iniziò a diminuire e smise di tossire. Si guardò allo specchio e notò che sul suo pigiama e sul collo aveva alcun ciocche di capelli biondi, probabilmente strappati alla creatura aliena nel dimenarsi.
Sapeva che nessuno avrebbe creduto alla sua storia, così come nessuno aveva creduto alle sue esperienze precedenti, così raccolse le ciocche, le mise in un sacchetto per surgelati e qualche giorno scopo le portò a far analizzare.
Dunque, qui devo fare un’osservazione importante: c’è un’altra versione di questo presunto incontro ravvicinato di Peter Khoury, in cui si racconta che l’uomo quel mattino fece sesso con le due creature, che le ciocche le trovò attorno ai suoi genitali e addirittura strappò a morsi un capezzolo ad una delle due. Sinceramente trovo già poco convincente la versione che vi ho riportato, l’altra la escluderei a priori.
Ma andiamo avanti…
Il campione di capelli è diventato soggetto del primo test scientifico del DNA collegato ad un possibile rapimento alieno. Dalle analisi effettuate risultarono alcune cose quanto meno strane: i capelli biondi erano estremamente sottili e con diverse sfumature di colori sempre tendenti al giallo. È stato determinato che i capelli non erano stati trattati chimicamente e utilizzando la PCR (polymerase chain reaction)è stato possibile recuperare il DNA.
Dopo le prove svolte sui campioni di capelli, gli scienziati del Physical Evidence Grouo Anomaly sono arrivati ad una conclusione sorprendente: I capelli provenivano non da soggetti caucasici dalla pelle chiara ( come parvero a Peter in un primo momento), ma da un’ibridazione umana in cui solo una parte corrispondeva a DNA umano. Quel tratto umano aveva cinque marcatori del DNA caratteristici di un raro sottogruppo di tipo razziale mongoloide-cinese.
Un’indagine dettagliata sulle variazioni nel DNA mitocondriale, confrontato con decine di migliaia di campioni, ha mostrato solo quattro altre persone in tutto il mondo avevano tutti e cinque i marcatori caratteristici trovati nelle ciocche esaminate. Tutti e quattro erano cinesi e con i capelli neri.
Il DNA mitocondriale viene trasmesso solo da madre a figlio e offre quindi un mezzo di tracciamento generazionale. I risultati suggeriscono che tutti e quattro i soggetti cinesi condividono un antenato femminile comune con le donne bionde in camera di Khoury.
Senza il campione di capelli biondi, la storia raccontata da Peter Khoury non sarebbe che un altro di un infinita serie di presunte abduction. I capelli invece lasciano pensare che, almeno nel suo caso, qualcosa di strano gli sia capitato.
Ad occuparsi del caso di Peter Khoury fu nel 1998 Bill Chalker, uno studioso ricercatore anche nel campo delle abduction, che è arrivato ad un’insolita teoria:
<<Ripercorrendo la sequenza temporale di Peter sembra che l’uomo sia stato avvicinato, studiato e usato per esperimenti da quelli che normalmente vengono identificati come “grigi”, di bassa statura, con grandi occhi e calvi. A mio parere negli anni hanno compiuto su Peter esperimenti di tipo invasivo e lo dimostra l’ultimo contatto avvenuto con loro nel 1988. E’ probabile che nel 1992 abbia però avuto un’esperienza con quelli che comunemente si definiscono “nordici”, dai tratti razziali più simili agli umani, alti, biondi e con occhi azzurri, che probabilmente hanno contattato Peter per verificarne lo stato di salute e la reazione del suo corpo agli esperimenti dei grigi.>>
Le ciocche di capelli apparterrebbero quindi ad esseri alieni di tipo nordico, che secondo lui sarebbero anche i precursori della razza umana e sarebbe dimostrato dal fatto che una parte del loro DNA è condiviso anche da esseri umani.
Sicuramente il caso di Peter Khoury è “un’anomalia” rispetto agli altri casi di presunte abduction; c’è ancora da capire quanto sia vero su ciò che ha detto e ciò che veramente è stato scoperto sui campioni di capelli biondi.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere