L'ITALIA NELL'ANNO 2100L’Italia nell’anno 2100

Quando si parla di previsioni, anche quelle scientifiche, è necessario precisare che sono solo mere ipotesi e che spesso capita che quando giunge il tempo di verifica queste siano completamente errate. Certo è che soprattutto quando si procede a previsioni di tipo scientifico ci si basa su dati reali e registrati nel tempo in modo da tracciare dei grafici partendo dal passato ed ipotizzando lo stesso andamento nel futuro.
Proprio questo metodo di interpolazione è stato usato per prevedere i livelli del mare nel 2100, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Per quanto ci riguarda la nostra Italia, secondo questi studi, cambierà e non poco, perdendo centinaia di chilometri di coste e quasi tutta la Pianura Padana.
I dati dello studio a livello mondiale sono ( forse un po’ troppo) allarmanti: dimostrano uno stretto legame tra l’aumento della temperatura e lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, con conseguente innalzamento del livello dei mari, che potrebbe avere conseguenze devastanti sulla popolazione e sul clima di tutto il pianeta.
Lo studio è stato finanziato dalla National Science Foundation (NSF) e pubblicati sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences. Per ricostruire con precisione il livello del mare in futuro gli scienziati hanno esaminato i resti di foraminiferi, minuscole creature che vivono conservati in sedimenti estratti da paludi costiere nel Carolina del Nord. Visto che diverse specie di foraminiferi vivono a profondità diverse, i loro resti hanno indicato con buona approssimazione quanto era alto il fondale in nei secoli passati.
A questi dati si sono aggiunti quelli sulle variazioni della temperatura globale e si è sviluppato un primo andamento del livello del mare negli ultimi 2.000 anni. Ne è risultato che fino al 1.100 d.C. il livello del mare si è mantenuto stabile, così come la temperatura media. Dal 1100 circa al 1500 invece, il livello è salito di circa mezzo millimetro all’anno.
Ecco, questo periodo già fa capire che purtroppo nelle previsioni non tutto va come ci aspettiamo: in quei 400 anni pare ci sia stata la cosiddetta “anomalia del clima medievale”, un aumento inaspettato della temperatura che ancora oggi non si riesce a spiegare.
In seguito, fino al 1800, c’è stata la Piccola Età Glaciale e il livello del mare è rimasto pressochè stabile; poi nuovamente la temperatura è pian piano salita e si è registrato un aumento medio record di 2 mm l’anno.
Oggi il livello dei mari dipende fortemente dal surriscaldamento globale: per capire cosa ci aspetterà nel futuro e i potenziali effetti disastrosi che l’uomo sta scatenando è forse necessario “calcare un po’ la mano sui risultati”.
Le stime attuali ci dicono che tra il 2000 e il 2100 il livello del mare aumenterà dai 79 ai 190 cm.
Dal 1990 l’innalzamento dei mari è salito a circa 3 mm per anno, un piccolo aumento spesso legato appunto al surriscaldamento dovuto ai gas industriali. Il livello del mare ci interessa perchè ovviamente ha conseguenze sullo sviluppo costiero, sull’erosione delle spiagge e sugli straripamenti.
Per i ricercatori americani ed europei che hanno richiesto una studio approfondito di quello che viene chiamato “Regime Shift”, ovvero un cambiamento relativamente rapido che coinvolge l’intero ecosistema marino, interessando sia la parte vivente che quella fisica.
Dallo studio è emersa una mappa piuttosto insolita delle coste a livello mondiale e in particolar modo della nostra Italia che sulle regioni costiere verrà privata di parecchie lingue di terra. Come ho detto all’inizio ogni previsione ha dei grossi limiti perchè si basa su un andamento lineare dei dati, mentre come sappiamo il clima in questi ultimi anni è diventato davvero imprevedibile, quindi potrebbe falsare gli studi effettuati finora; se dovesse andare come pensano gli studiosi ecco come sarà l’Italia nel 2100.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere