Le terre ballerine di Montalto Dora

Quando ero piccolo abitavo in campagna e in una zona piuttosto isolata, dove le auto passavano davvero raramente. Nelle stradine, ancora sterrate, spesso si formavano pozzanghere profonde e nei campi nei periodi più piovosi nascevano degli acquitrini paludosi dove si affondava facilmente fino alle ginocchia.
Chi da piccolo ha giocato nel fango sicuramente si è sporcato, ma avrà notato quanto a volte la terra diventa elastica, al punto da rimbalzare sotto il peso dei passi; una cosa del genere avviene da tantissimi anni in un bosco vicino ad Ivrea, dove l’intera zona ha assunto il nomignolo di “terre ballerine”. Ma in questo caso il motivo è un altro.
Il bosco in questione fa parte del comune di Montalto Dora che si trova nella Piana di Torino, dove ancora oggi si accumulano sedimenti di arenaria di milioni di anni fa. Siamo al principio della Pianura Padana, dove una volta c’erano paludi e foreste a perdita d’occhio. In queste zone del comune il terreno sembra davvero avere una grande elasticità e anche se in alcuni punti non lo si percepisce così chiaramente basta vedere la vegetazione e in particolar modo le piante ad alto fusto.
Sotto il loro stesso peso gli alberi e gli arbusti si piegano, si incurvano e crescono in modo distorto e irregolare: è la conseguenza di un terreno nel quale le radici, per quanto affondino nel sottosuolo, non riescono a trovare la stabilità necessaria a mantenere fisso il baricentro.
Come ho detto ciò si deve alla particolare struttura geologica della zona e alla composizione del substrato superficiale che forma una sorta di cuscino elastico profondo diversi metri. Si tratta più semplicemente di torba, un residuo delle antiche foreste e di grandi animali che qui vennero sepolti sotto strati di sabbia portata dai fiumi e dallo straripamento dei laghi del tempo, che tra molte migliaia di anni si trasformerà nell’oro nero, il petrolio che tanto bramiamo oggi.
Montalto Dora, secondo i geologi, sorge proprio su un antico lago sul cui fondo si è depositata una grande quantità di materiale organico (vegetali e animali) che non ha avuto il tempo di decomporsi perché è rimasto intrappolato dalla sabbia di una probabile inondazione e negli anni è stato pressato dal peso sempre maggiore dei sedimenti diventato torba, molto elastica e malleabile.
Ma per creare l’effetto delle terre ballerine non basta: sotto lo strato di torba ci sono diverse falde acquifere che contribuiscono a destabilizzare il bosco e a dare vita al bizzarro fenomeno delle terre danzanti.
Dove oggi sorge il bosco di Montalto Dora poco più di un secolo fa c’era ancora uno specchio d’acqua che accumulava sedimenti: era il Lago Coniglio che nel 1895 venne fatto prosciugare quasi interamente da François Balthazard Mongenet, che cercava proprio la torba per poterla usare come combustibile nelle sue industrie siderurgiche.
Sebbene oggi l’intera zona non assista a precipitazioni intense come in passato, quando piove abbondantemente inizia uno spettacolo più unico che raro: saltando o ballando su questo lembo di terra il suolo sembra rispondere come se a terra ci sia una materassino elastico e gli alberi e gli arbusti sembrano danzare assieme a noi.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere