La neve chimica di Bangalore

È inutile negarlo: l’essere umano è un agente patogeno per la Terra: analogamente ai virus si sta riproducendo in quantità smisurata fino a creare il collasso del pianeta e la propria estinzione. Lo vediamo ogni giorno e se qualche decennio fa le parole “piogge acide” spaventavano la gente, ora nemmeno vederne gli effetti su colture, oggetti e persone fa più effetto.

Purtroppo gli esempi del nostro impatto devastante sul mondo li vediamo eccome, ma ci limitiamo a indignarci per l’inquinamento nei paesi poveri. Questo ne è un esempio: una neve “chimica” che ha invaso la città di Bangalore e che lo fa spesso, anche se non nelle proporzioni di quest’anno.

Più che di neve bisogna parlare di schiuma, anche perché la coltre bianca che è giunta sulla città, anche se in parte giunta dal cielo, ci è arrivata portata dal vento e non dalle nubi; la causa proviene dal Lago Varthur, il secondo lago più grande dello stato di Karnataka (siamo in India).

Nel maggio di quest’anno la capitale Bangalore è stata per gran parte coperta da una schiuma biancastra che in alcuni punti superava il metro, ma non era solo la bizzarra presenza a creare disagio: la “neve chimica” aveva un odore terribile, ha ucciso piante e animali, ha costretto al ricovero moltissime persone con gravi irritazioni della pelle e delle vie polmonari e, cosa ancora più pericolosa, era altamente incendiabile.

La notizia è rimbalzata su tutti i giornali, costringendo il sindaco e diversi politici a prendersi in carico il problema, ma i cittadini affermano che il fenomeno è tutt’altro che sporadico: la schiuma a Bangalore sembra avere una presenza costante, anche se non è mai stata cosi abbondante da invadere tutta la città; si genera nei periodi di aprile quando le piogge pre-monsone si abbattono sulla regione e smuovono le tranquille acque del lago, che ormai è diventato una discarica a cielo aperto di rifiuti chimici.

Finora le contromisure sono state piuttosto rudimentali: si è recintato l’intero lago con della rete metallica per impedire il sollevamento di grosse nuvole di schiume, ma senza risolvere il problema alla base.

Siddaramaiah, il capo ministro di Karnataka, ha cercato di sminuire le paure dei suoi elettori affermando che il caso di quest’anno ora è sotto controllo e che l’invasione di schiuma sulla città difficilmente si verificherà ancora perché quest’anno la regione è stata colpita da una quantità anomala di precipitazioni: in pratica il fenomeno avviene ogni anno, lo sanno tutti, ma solo quest’anno ha creato così tanti problemi alla popolazione. Di investigare e ridurre il fenomeno se ne occuperà una società locale di nome BBMP.

A Balgalore, quindi, Non ci sono problemi…. Il fatto è che il ministro ha trascurato di menzionare l’incendio causato dalla schiuma nel febbraio, che ha causato diversi feriti e l’intossicazione di molte persone della zona. La colpa purtroppo è delle aziende che scaricano abusivamente nel lago composti chimici e anche dei cittadini che trattano lo specchio d’acqua come una discarica e vanno lì per gettare ogni cosa ingombrante o di difficile smaltimento, perfino olio motore e carburante.

Andando più nello specifico possiamo dire che la schiuma si genera dai liquami e gli agenti chimici immessi dalle fabbriche che nel lago si scindono in diversi composti pericolosi a base di azoto e fosforo; l’azoto, almeno in parte, viene assorbito dalle piante nell’acqua, mentre il fosforo viene intrappolato nel sedimento. La piovosità e l’alta velocità dei monsoni sferzano il lago e il fosforo crea la schiuma tossica.

Oggi il Lago Varthur ricopre circa 9.000 ettari ed è al centro di un problema difficile da risolvere perché nella questione c’entrano multinazionali, grandi aziende che contribuiscono al bilancio della città, uomini potenti, ecc.

Agli inizi di giugno la situazione a Bangalore è notevolmente migliorata e l’allarme della schiuma è rientrato; certo è che il problema, oltre a non essere stato ancora risolto, è lunghi dall’esserlo in tempi brevi. Ogni anno a maggio sulla superficie del lago appare una pericolosa schiuma composta da ammoniaca, fosfato e ossigeno che si mescolano insieme a causa dei detergenti, del grasso e dell’olio che si trovano in esso; forse sarebbe il caso di guardare qualche immagine del fenomeno e considerare anche da noi metodi per prevenire un futuro simile.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere