Parasonnie: la paura di andare a letto

<<Uno, due, tre: Freddy stanotte viene da te…
Due, tre, quattro: chiuditi dentro che quello è matto….
Quattro, cinque, sei: dì le preghiere già che ci sei…>>

Freddy Krueger è il protagonista della saga di film horror Nightmare. In vita era un assassino seriale, che anche dopo la morte ha la capacità di manifestarsi nei sogni altrui, che sfrutta per tormentare ed uccidere i figli dei responsabili della sua morte.
Molti film horror hanno tra le scene clou quelle in cui il mostro o l’assassino aggredisce le sue vittime durante il sonno o nel buio. Questo perchè l’uomo ha da sempre un pessimo rapporto con il buio, non per paura del buio stesso, ma dei possibili pericoli che esso può nascondere. La stessa cosa vale per il sonno: durante il sonno l’uomo è vulnerabile e indifeso e non è necessario pensare al paranormale per aver timore che qualcuno ci possa aggredire mentre dormiamo.
Nei secoli l’umanità si porta dietro le parasonnie, cioè disturbi del sonno inquietanti e incomprensibili che possono rendere le nostre notti davvero terribili. E’ capitato a tutti: non sempre le notti ci regalano il meritato riposo, ma talvolta, soprattutto in condizioni di grave stress, incubi o risvegli confusionali rendono il sonno più che un ristoro un’esperienza negativa. Il mondo del sonno è estremamente affascinante, forse anche perché ancora molto misterioso: le parasonnie fanno parte di questo universo, turbandoci talvolta per la loro incomprensibilità.
In genere quando si presentano in modo sporadico non rivestono un carattere patologico; al contrario possono divenire un fenomeno patologico quando un vero e proprio problema di convivenza familiare e sociale.
Di parasonnie ce ne sono di diversi tipi, a seconda dello stadio di sonno; qui vi presento quelle davvero spaventose, che mettono paura anche ai meno impressionabili.

SUSSULTI MIOCLONICI DELL’ADDORMENTAMENTO: sono rapide e violente scosse miocloniche che interessano la muscolatura del tronco e degli arti (sopratutto inferiori). Spesso sono accompagnati dalla percezione di un flash, un campanello o la sensazione di cadere nel vuoto. Immaginate di guardare un film del tipo “zombie” e poi assistere ad un comportamento simile del vostro compagno…

BRUXISMO: consiste nel digrignare i denti durante il sonno. E’ frequente nel bambino e nell’adulto (5-20% della popolazione totale) e di tanto in tanto capita che i denti stridano, facendo una rumore davvero inquietante. Come i sussulti immagino che sia spaventoso assistere ad una cosa del genere da parte di chi vi dorme vicino.

SONNILOQUIO: mia sorella ne soffriva e vi assicuro che io da piccolo ero terrorizzato a morte. E’ una parasonnia presente a tutte le età, ma prevalentemente tra i 3 e i 10 anni, più frequente nelle femmine. Durante l’episodio il soggetto, piange sommessamente o emette frasi coerenti ed organizzate (più frequentemente frasi senza senso). Raramente si possono ottenere risposte a domande poste da altri. E’ spesso associato al sonnambulismo ed al pavor notturno.

PARALISI E ILLUSIONE IPNAGOGICA: forse la più spaventosa di tutte, specialmente per il soggetto che ne subisce l’effetto. Pare che una percentuale non trascurabile di persone abbia vissuto almeno una volta nella vita una l’esperienza terrificante di svegliarsi preda di una paralisi ipnagogica. Non poter muoversi, pur essendo lucidi e consapevoli di ciò che ci accade attorno; peggio ancora se accompagnata da un’illusione ipnagogica, di quelle che in passato venivano attribuite a streghe e demoni dispettosi, accomodati nei pressi del letto del povero sventurato, quando non sul suo petto, ed intenzionati ad immobilizzarne non solo i movimenti ma anche il respiro. Quello che accade è che il soggetto, in fase di addormentamento o di risveglio, sperimenti la totale immobilità dei muscoli e quindi l’impossibilità di compiere gesti volontari pur essendo cosciente: la sensazione, che può durare pochi istanti ma anche qualche minuto, è spesso accompagnata dall’impressione di soffocare e, in alcuni casi, da allucinazioni sonore e visive che possono prendere le fattezze che ciascuna cultura attribuisce al male, al diverso, al pericolo (e non a caso, qualcuno ha visto in molti “rapimenti alieni” lo zampino di allucinazioni notturne).

SONNAMBULISMO: forse il più conosciuto dei disturbi del sonno, sicuramente è quello che è stato protagonista di più episodi cinematografici e letterari. Alcune persone si ritrovano a fare attività e movimenti semplici e normali durante la fase di sonno, chiaramente senza averne la minima consapevolezza. Generalmente si inizia ad essere sonnambuli da giovani (l’incidenza più alta è tra i bambini di età compresa tra i 7 e i 12 anni), ma con l’adolescenza le crisi tendono a passare; il disturbo può comparire anche in età adulta ma, in questo caso, è più spesso accompagnato da altri problemi di natura neurologica. Un attacco di sonnambulismo generalmente si verifica durante le prime ore del sonno: la persona generalmente si siede sul letto ed inizia a compiere gesti ripetitivi e semplici, come quello di lavarsi e pettinarsi, per pochi minuti. Assai più raramente si assiste alle manifestazioni che hanno rese celebre il sonnambulismo, come la deambulazione notturna che, dalle pareti domestiche, condurrebbe il malcapitato fuori casa, magari a camminare sui tetti. Il sonnambulismo è un disturbo e, in quanto tale, non viene curato farmacologicamente ma trattato anche soprattutto con un approccio psicologico: nel caso dei bambini e dei giovani, infatti, le cause vengono individuate principalmente nelle difficoltà legate alle difficoltà e alle tensioni legate all’adolescenza e all’infanzia.

PAVOR NOCTURNUS: chi ha dei bambini, o ha visto crescere dei figli, potrebbe conoscere i sintomi di questa strana e all’apparenza inquietante parasonnia: un vero e proprio terrore notturno, così come suggerisce lo stesso nome, che colpisce generalmente tra i 2 e i 5 anni di età, ma può arrivare anche a protrarsi fino agli esordi della pubertà. Il Pavor nocturnus è spaventoso soprattutto per i genitori che vengono richiamati da grida e pianti improvvisi che non riescono in alcun modo a placare: accade infatti che il bambino, nel cuore della notte, si sollevi nel letto ed inizi ad urlare, in modo del tutto inaspettato. L’aspetto che forse maggiormente turba chi assiste a questi momenti è, oltre all’impossibilità di riuscire a calmare il bimbo, che il piccolo spesso abbia gli occhi sbarrati ma senza vedere chi ha di fronte; in pratica fissa il vuoto. A queste manifestazioni più evidenti si associano spesso la tachicardia e la sudorazione eccessiva. Una crisi può arrivare a durare fino a mezz’ora, anche se tendenzialmente si risolve in pochi minuti, e naturalmente il giorno dopo il bambino avrà quasi sempre dimenticato ogni cosa. Come per le altre parasonnie, le cause di questo comportamento non sono del tutto chiare: vista l’età di comparsa, si pensa che potrebbero essere messe in relazione con traumi, anche “piccoli” dal punto di vista di un adulto, ma non trascurabili per la particolare sensibilità del bambino. Anche lo stress e la febbre, insomma, possono portare ad un attacco di terrore notturno.

Concludendo, diciamo che mentre per molti il sonno è riposo fisico e psichico, per alcuni diventa vero e proprio terrore, uno dei molti misteri della psiche umana.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere