Il pesce fantasma

Nonostante il nome lasci pensare ad uno spettro in realtà questo è un esemplare vivo e vegeto: il suo nome si deve probabilmente al fatto che dove è stato filmato si pensava non ci fossero specie viventi e quindi non dovrebbe esistere. Eppure un esemplare della famiglia dei Liparidi è stato ripreso a 8145 m di profondità mentre nuota a suo agio.
Già, parliamo della Fossa delle Marianne, uno dei luoghi più misteriosi della Terra perché alla sua profondità sono riusciti a scendere in pochissimi e solo per un brevissimo tempo. È la più profonda depressione oceanica conosciuta dall’uomo e si trova al largo delle Isole Marianne, tra Giappone, Nuova Guinea e Filippine. Ha la forma di un arco, una lunghezza di circa 2.500 km e raggiunge la profondità di 11.034 m.
Le due spedizioni più importanti nelle profondità della Fossa delle Marianne furono quella del 23 gennaio del 1960, con a bordo Don Walsh e Jacques Piccard, e quella del 2013 del Deepsea Challenger, che ha visto protagonista il regista James Cameron. La missione di Cameron è stata sicuramente la più significativa poiché con gli strumenti all’avanguardia ha permesso di mostrare al mondo la vita nelle profondità degli abissi.
L’essere umano si è sempre chiesto se gli abissi fossero abitati, se nascondessero terribili mostri oppure se l’elevatissima pressione impedisse lo sviluppo della vita; la spedizione del 2013 ha mostrato una grande attività sui fondali e colonie ben organizzate di anfipodi (simili ai gamberetti), oloturie, amebe giganti e alghe unicellulari. Nulla però a che vedere con temibili mostri degli abissi. Di pesci però Cameron non trovò alcuna traccia a profondità così elevate.
Tuttavia non si è dovuto attendere molto che le telecamere subacquee confermassero la presenza anche di pesci: il 6 dicembre del 2014 una spedizione dello Schmidt Ocean Institute, impegnato a scandagliare la depressione oceanica, ha filmato numerose creature abissali sconosciute, tra cui quello che è stato chiamato il “pesce fantasma”.
Il liparide era lungo circa 15 cm, aveva il corpo trasparente e si muoveva con vivacità alla ricerca di cibo alla luce della telecamera. Siccome si ritiene che sotto gli 8200 m il corpo delle creature marine sia incapace di sopportare le incredibili pressioni di quelle profondità, trovare un pesce a ben 8145 m è stata per gli studiosi una scoperta incredibile.
Questa scoperta mette in risalto la nostra poca conoscenza del nostro pianeta: oggi si parla di altri mondi, della ricerca di entità intelligenti extraterrestri, ma la verità è che conosciamo poco perfino del nostro pianeta e che molte delle nostre teorie, che alcuni prendono come verità assolute, spesso vengano smentite man mano che facciamo delle scoperte.

CURIOSITA’: Ad aumentare l’imbarazzo degli scienziati è recentemente intervenuta un’ulteriore scoperta sul fondale della Fossa delle Marianne: sono state filmati alcuni molluschi dotati di corazza e ciò sconcerta biologi e fisici perché la pressione dell’acqua a 11.000 m di profondità non permette di mantenere intatti gusci e corazze. Si parla di circa 1.100 atmosfere (le ossa umane si frantumano a 650 atmosfere ad esempio) e proprio per questo le creature dei fondali hanno corpi malleabili e pronti a modellarsi a seconda della profondità. Come il guscio di questi molluschi possa resistere a quelle pressioni non è affatto chiaro.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere