Salinas: il villaggio dove le bambine diventano maschi

Al mondo esiste un luogo dove c’è un alta percentuale di pseudo-ermafroditi e questo posto è Salinas, uno sperduto villaggio della Repubblica Dominicana. E non ho preso questa notizia da giornalacci o siti di dubbia veridicità, ma dalla BBC che su questo caso ha girato più di un documentario.
In effetti nel piccolo villaggio di Salinas da molti anni accade qualcosa di veramente strano: molte bambine di età tra i 10 e i 13 anni iniziano un processo di trasformazione corporea e diventano in tutto e per tutto dei ragazzi. E’ proprio nel periodo della pubertà che si notano questi cambiamenti: quelle che fino ad allora erano bambine iniziano a sviluppare organi maschili, peluria accentuata sul corpo e una voce di toni sempre più bassi, diventando a tutti gli effetti maschi.
I ragazzi affetti da questa mutazione vengono chiamati dai locali “guevedoces”, che tradotto letteralmente vuol dire “pene a 12 anni”.
Ad una prima analisi sembra un cambio di sesso improvviso (e ovviamente irreversibile), ma la scienza ha una spiegazione logica a questi casi. Prima di tutto non sono tutte le bambine a “mutare”, ma solo 1 ogni 80 circa, quindi una percentuale esigua rispetto al totale; in secondo luogo è stata rilevata un’anomalia di questi soggetti sin dalla nascita che spiegherebbe il loro cambiamento.
Ciò che affligge queste “false bambine” (perchè in realtà è di questo che si sta parlando) è una rarissima sindrome di origine genetica che si sviluppa sin dallo stadio di feto e che comporta la mancanza di un enzima necessario alla produzione dell’ormone maschile ” diidro-testosterone”. Questa sindrome è ereditaria e le donne portatrici tendono a generare solo femmine, ma non perchè il cromosoma Y venga soppresso, bensì perchè nel grembo materno quell’enzima non viene prodotto correttamente e quindi il lo sviluppo del sesso maschile viene rallentato fin quando il feto non può più svilupparlo.
I medici che hanno studiato questo comportamento in alcune bambine ritengono si tratti di una variante della “sindrome di Morris”, che nel mondo in media affligge un bambino ogni 15.000 (in questo villaggio 1 ogni 80) e hanno spiegato che non è nulla di invalidante o dannoso al corpo dei bambini, ma solo una “sessualizzazione” rallentata che si conclude con al pubertà invece che alla nascita.
Detto più semplicemente: tutti i feti nel grembo materno, sia maschio o femmina, sviluppano ghiandole sessuali interne chiamate “gonadi” e una piccola sporgenza tra le gambe chiamata “tubercolo”; a circa otto settimane, quelli che portano il cromosoma Y come dominante iniziano a produrre diidro-testosterone in grandi quantità, che trasforma il tubercolo in un pene, mentre per quelli che diventeranno femmine il tubercolo diventa un clitoride. Mancando l’enzima necessario allo sviluppo degli organi maschili, alcuni di quelli che sono a tutti gli effetti dei maschi nascono esteriormente come femmine, senza testicoli e con quella che sembra essere una vagina. Questa situazione resta tale fino all’inizio della pubertà, quando le “tempeste ormonali” iniziano a produrre nei maschi un enorme aumento di testosterone, e quindi a sviluppare gli organi riproduttivi maschili. In pratica quello che sarebbe dovuto accadere nel grembo materno avviene a circa 12 anni (a volte prima, a volte dopo, dipende dalla precocità del soggetto).
Si ritiene che la sindrome sia molto comune nel villaggio di Salinas a causa dell’isolamento degli abitanti del villaggio e quindi di un cambio di corredo genetico piuttosto limitato.
Oggi, a causa di questi fenomeni non così rari come dovrebbero essere, la Repubblica Dominicana classifica le persone come maschio, femmina o “pseudohermaphrodite”.
Così è stata la storia di Johnny (nella foto), abitante del piccolo villaggio di Salinas nel sud-ovest della Repubblica Dominicana.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere