Il Satanismo è un reato condannato dalla leggeIl Satanismo è un reato condannato dalla legge?

Il fenomeno delle sette religiose, anche di segno satanico, non incontra divieti nelle norme dello Stato italiano, ma i loro comportamenti possono costituire reati. E sui cultori del Demonio vi è una precisa classificazione che distingue le diverse tipologie.

Cosa si intende per “Satanismo”?

Un rito satanico è un culto praticato periodicamente da un gruppo di persone al fine di venerare ed evocare il demonio.

Essi adorano Satana così come i cristiani venerano Dio ed è, di conseguenza, considerato anch’esso un credo religioso.

Può quindi essere considerato un reato? Quando il satanismo è punibile dalla legge?

Il 21 marzo 2009 sul quotidiano “La Repubblica” usciva un articolo riguardo la profanazione di alcune tombe all’interno del cimitero monumentale del Gran Camposanto di Messina. La dinamica dell’evento fece pensare ad un rito satanico: la polizia municipale trovò ossa di bambini lasciate sul terreno e le tombe, nelle quali si trovavano le spoglie, segnate col numero 666, simbolo usato dai satanisti.

Il Satanismo è un reato condannato dalla legge 2Oltre a quelle dei bambini, vennero profanate anche le tombe dell’intellettuale Giuseppe La Farina e del poeta Tommaso Cannizzaro, entrambi illustri personaggi dell’800.

Il dibattito che nasce riguardo questo argomento schiera due scuole di pensiero: chi pensa che il rito satanico debba essere di per sé punito e chi invece è convinto che siano condannabili soltanto alcune azioni, svolte durante i riti, che costituirebbero moventi per condotte sanzionate come reato.

In effetti esistono diversi tipi di satanisti, quelli che davvero credono nell’adorazione di Satana e quelli che invece, spinti dalla scusa del rito satanico, compiono azioni deplorevoli, ovvero atti definiti “dissacranti” del sacro, ed in modo particolare della morale sessuale. Le attività sessuali sono parte integrante dei riti satanici, ritenendole vicine alle attività privilegiate dalle entità malefiche, dimenticando che il demonio è un angelo decaduto, per essersi ribellato a Dio, ed in quanto angelo privo di qualsiasi connotazione di tipo sessuale. Le attività sessuali rappresentano quindi una specie di razionalizzazione di una devianza o di una perversione di tipo sessuale, vissuta dal satanista, ed ammantata di misticismo.

Il Satanismo è un reato condannato dalla legge 3l sistema legislativo italiano, a partire dal dettato costituzionale, tutela il diritto di culto e dei culti in generale, per cui le sette di tipo religioso come quelle sataniche non sono vietate dall’ordinamento penale. Il divieto scatta nel momento in cui queste sette religiose, per realizzare e praticare i dettami del loro credo, mettono in atto comportamenti illeciti, vietati dalle norme del codice penale. L’articolo 8 della Costituzione italiana a questo proposito afferma: “tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge; le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano; i loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze”.

Quindi, è giusto mantenere una libertà di culto o vietare fin dal principio che questa possa essere manifestata?