SUGARSugar, Il gatto alla ricerca dei suoi padroni

Gli scienziati ancora oggi fanno fatica a interpretare il cervello e le potenzialità umane, figuriamoci quelle degli animali. Molti di noi si circondano di animali domestici da compagnia, specialmente cani e gatti e spesso ci dimentichiamo che sono esseri pensanti tanto quanto noi, a volte meglio di noi.
Questo caso dimostra come le potenzialità di un animale che a volte maltrattiamo o trattiamo come giocattolo possano di gran lunga superare le nostre, specialmente se nella sua vita gli offriamo amore e ce ne prendiamo cura come fosse un nostro figlio.
La scienza è lontana dal comprendere esattamente come facciano gli animali a “tornare a casa”, specialmente per i gatti, nei quali la cosa sembra quasi essere spontanea. Una ipotesi su come facciano a tornare a casa quando si smarriscono o ( purtroppo) vengono abbandonati è che memorizzino nel tempo la posizione del sole e che ricerchino tale posizione in base ai loro ricordi ( un po’ come facevano i marinai nell’antichità con le stelle); un’altra possibilità è che viaggino guidati da campi magnetici a loro conosciuti, che variando a seconda della latitudine e longitudine del nostro pianeta possano essere rilevati dai loro sensi molto più evoluti dei nostri.
Ma che cosa dire degli animali che trovano la strada per tornare dai loro quando si parla di centinaia o di migliaia di km? Il caso di cui sto per parlarvi avvenne in America e venne riportato su giornali e discusso anche in molti talk-show, ma è solo uno dei tanti che di tanto in tanto balzano sulle pagine dei giornali.
Questa storia ispirò il film della Disney ” L’incredibile avventura” del 1963.
Sugar, un gatto persiano color crema, era l’orgoglio e la gioia dei coniugi Woods, di Anderson, in California. Nel 1951 essi decisero di trasferirsi vicino alla loro figlia che aveva dato alla luce due gemelli e che non riusciva a occuparsene efficacemente perchè doveva anche lavorare. Sugar aveva il terrore dei viaggi in macchina e spesso quando i Woods provavano a portarlo con loro in piccole gite sembrava quasi impazzire, mettendo in pericolo anche la vita dei suoi padroni.
Preferirono quindi, sia pure a malincuore, lasciarlo a dei vicini, che avendo anche loro un gatto promisero di prendersene cura. Il viaggio fino alla loro nuova residenza, una fattoria dell’Oklahoma a 1500 miglia di distanza, sarebbe stato abbastanza faticoso anche senza la presenza di un gatto nevrotico. I signori Woods arrivarono nella città di Gage e probabilmente non ebbero più modo di pensare a Sugar mentre mettevano a posto la loro nuova casa.
Ma un giorno, 14 mesi dopo, la signora Woods si trovava vicino alla stalla quando un gatto saltò attraverso la finestra, balzandole su una spalla. Essa naturalmente trasalì e fece per scacciare l’animale, ma, guardandolo meglio, vide che assomigliava stranamente a Sugar. Lei e suo marito adottarono il felino e spesso accennarono a quella somiglianza.
Nonostante la coincidenza, nessuno dei due credeva davvero che il gatto fosse proprio Sugar. Parecchi giorni dopo, però, il signor Woods stava accarezzando la bestiola quando notò una deformità all’osso della sua anca: era lo stesso difetto di cui soffriva Sugar. Quando alla fine si misero in contatto con i loro precedenti vicini della California, appresero che Sugar era scomparso poche settimane dopo la loro partenza. I vicini non avevano comunicato ai Woods la scomparsa per non preoccuparli.
Sugar, non si sa come, era tornato a casa, da quei padroni che lo avevano sempre amato come un figlio loro, e nella loro casa morì, felice di aver vissuto con la sua famiglia.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere